Corsi_ambiente

La logistica delle merci pericolose

Una interpretazione restrittiva delle norme ADR può condurre ad una sottovalutazione dei rischi lungo la catena logistica

Le norme che riguardano le merci pericolose si riferiscono al trasporto su strada (ADR), quindi nella gestione del magazzino – comunque sia – è “tuttapposto”?

L’accordo che disciplina il trasporto delle merci pericolose su strada (ADR) – di cui abbiamo già parlato in più occasioni e del quale continueremo a parlare – ha per riferimento l’attività logistica nel suo complesso, includendo la gestione della merce in magazzino.

Se infatti i rischi su strada sono ben valutati e i conducenti sono stati opportunamente formati, spesso è molto più approssimativa la gestione della merce in transito presso gli impianti logistici; eppure è proprio in questa fase della catena che si annidano alcuni elementi da prendere in seria considerazione.

Facciamo un esempio. Le aziende produttrici talvolta per semplificare la loro attività logistica (e ridurre i costi) imballano le merci e organizzano la distribuzione utilizzando la “esenzione ADR”: un pallet di batterie al piombo che pesi meno di 1000 kg e che venga stivato su un autocarro insieme ad altra merce non pericolosa è un carico di merce pericolosa in esenzione ADR “per quantità limitata per unità di trasporto”.

Se il trasporto è inoltrato verso un transit point o un magazzino intermedio, dove confluiscono più vettori, la sommatoria di più carichi di merce in esenzione “per quantità limitata per unità di trasporto” può determinare un rischio complessivo molto elevato non prevedibile e non previsto dal sistema di prevenzione e protezione e dalla valutazione dei rischi da incendio. I carichi in esenzione “per quantità limitata per unità di trasporto” possono sfuggire al controllo visivo degli operatori anche perché non etichettati in maniera conforme alla ADR: solo il DDT può darci informazioni sulle caratteristiche delle merci trasportate.

La gestione corretta di magazzino pertanto presuppone che:

1) gli uffici amministrativi e il magazzino siano in grado di gestire, interagendo tra loro, l’arrivo e lo stoccaggio di merce ADR anche in esenzione, tracciando il carico e sottoponendolo alle procedure previste;
2) il magazzino abbia al suo interno un’area delimitata e riservata per la merce ADR in transito, area opportunamente dotata di tutte le attrezzature e i dpi di pronto impiego in caso di emergenza.

Da ultimo non va trascurato che più carichi in entrata in esenzione “per quantità limitata per unità di trasporto” possono essere posti in uscita come un unico carico e pertanto come un ordinario trasporto ADR: gli addetti al magazzino, in coordinamento con l’area amministrativa, devono essere in grado di etichettare correttamente la merce in partenza.

Per questi e altri motivi che approfondiremo è utile considerare la implementazione di un sistema di gestione della merce ADR in transito dotato di procedure redatte con il supporto del Consulente ADR, del RSPP e del tecnico che ha redatto il progetto di prevenzione incendi.

avatar

Filippo Busolo

Consulente e formatore sul trasporto di merci pericolose secondo il regolamento ADR. Consulente sul regolamento CLP e le Schede di Sicurezza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *