Codice Penale: Inclusi nuovi Reati Ambientali

E’ notizia di questi giorni l’inserimento di quattro nuovi reati ambientali all’interno del Codice Penale, in un apposito titolo.
L’introduzione dei nuovi delitti avviene all’interno di un apposito provvedimento approvato in prima lettura dalla camera dei Deputati il 26 febbraio scorso, ora in attesa del parere del Senato.
I quattro nuovi reati riguardano: disastro ambientale, inquinamento ambientale, traffico e abbandono di materiale di alta radioattività e impedimento del controllo.

Vediamo in breve di cosa si tratta:

1 – DISASTRO AMBIENTALE
Sarà incolpato di disastro ambientale il soggetto il soggetto che altera in modo grave o irreversibilmente l’ecosistema o compromette la pubblica incolumità. La punizione consiste nella reclusione per un periodo da 5 a 15 anni.
2 – INQUINAMENTO AMBIENTALE
Verrà punito con il carcere da 2 a 6 anni (e la sanzione amministrativa da 10.000,00 a 100.000,00 Euro) chi opera deteriorando in maniera rilevante la biodiversità, l’ecosistema, lo stato del suolo, delle acque o dell’aria. In caso di assenza di dolo, le pene posso essere diminuite da un terzo alla metà. Le pene potranno essere invece appesantite qualora il reato sia avvenuto nell’ambito di aree vincolate o protette (la stessa applicazione dell’aumento di pena potrà avvenire per il reato di Disastro Ambientale).
3 – TRAFFICO E ABBANDONO DI MATERIALE DI ALTA RADIOATTIVITA’
E’ punito con la reclusione da 2 a 6 anni (e sanzione amministrativa da 10.000,0 a 50.000,0 Euro) il soggetto che commercia e trasporta materiale radioattivo o chi ne abbandona abusivamente.
4 – IMPEDIMENTO DEL CONTROLLO

Il soggetto che si opponesse o ostacolasse l’accesso a controlli ambientali può essere sanzionato con il carcere per un periodo da 6 mesi a 3 anni.
Sono inoltre previste delle aggravanti che scatterebbero in caso di associazioni a carattere mafioso per delitti contro l’ambiente. In caso di condanna o patteggiamento della pena sarà sempre ordinata la confisca dei beni costituenti il profitto del reato, oltre all’obbligo di ripristino dell’area colpita dal danno ambientale a spese di chi ha commesso il reato.

Le riduzioni delle pene possono essere applicate per chi collabora con le Autorità prima della definizione del giudizio (ravvedimento operoso): in questo caso le sanzioni penali verranno diminuite dalla metà a due terzi. Qualora l’imputato chieda la sospensione del procedimento penale al fine di collaborare con le Autorità, il Giudice potrà concedere al massimo un anno (durante il quale il corso della prescrizione viene sospeso).

Dal sito internet del Ministero della Giustizia, si legge un comunicato stampa del Ministro Andrea Orlando, già Ministro dell’Ambiente del Governo Letta, il quale dichiara che “L’approvazione del ddl sui reati ambientali è un passaggio importantissimo: ora esiste finalmente un testo che rappresenta un riordino complessivo ed organico della materia e delle sanzioni, predisposte secondo un sistema proporzionale e congruo. Ho due ragioni per essere contento, come neo-ministro della Giustizia e come ex ministro dell’Ambiente”.

Autore; Valentina Rigato
Fonte;  www.ecomaniasrl.it

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Mariano Fabris

Consulente e Resp. Tecnico in Materia di Gestione Rifiuti Cat 1,4,5,8 Preposto per il Trasporto Nazionale e Internazionale su strada di Merci.

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