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Piano regionale di gestione dei rifiuti: quando va impugnato immediatamente

Le prescrizioni del piano regionale dei rifiuti dirette, a limitare o a vietare del tutto la realizzazione (o l’ampliamento)  di strutture di trattamento di rifiuti, sono assimilabili alle prescrizioni “conformative” della proprietà presenti nei piani urbanistici, per cui è onere dell’interessato impugnarle in osservanza del termine decadenziale a partire dalla pubblicazione dello strumento pianificatorio, indipendentemente dalla presentazione di un progetto specifico.

È quanto avvenuto nel caso di specie rispetto ad un Piano regionale che conteneva la prescrizione diretta ad impedire la realizzazione degli impianti di recupero aerobico a anaerobico, di matrici organiche, ad una distanza di non meno di 500 metri dalle abitazioni. Tar Veneto, sentenza n. 685/2016

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Clini: merci su rotaie per contenere l’impatto ambientale.

«Il trasferimento modale sui grandi assi di scorrimento» è il tema della tavola rotonda che si è svolta nella sede del Corriere della Sera a Milano alla presenza del ministro dell’Ambiente Corrado Clini, del presidente dell’Autorità portuale di Trieste Marina Monassi, dell’amministratore delegato di Alpe Adria Antonio Gurrieri, del direttore divisione cargo Trenitalia Mario Castaldo e del direttore generale Modahlor Sébastien Lange.
L’incontro ha rappresentato una importante occasione per confrontarsi su uno studio sviluppato dal ministero dell’Ambiente che analizza lo stato attuale del trasporto merci in Italia e delinea alcune strategie ambientali ed economiche per rendere più efficiente e competitiva l’intera catena logistica nazionale “porti-territorio”, con un orientamento mirato a catturare i grandi flussi del trasporto interno e terra/mare nell’ambito del bacino del Mediterraneo e del Centro-Europa.

In particolare, lo studio analizza le dinamiche e lo stato attuale del trasporto delle merci in Italia, quale tema primario e strategico per la crescita economica del paese nel contesto dell’Unione Europea e per le relazioni tra settori e regioni del tessuto produttivo nazionale.

«Non a caso – spiega Clini – la tematica del contenimento dell’impatto ambientale causato dal trasporto merci rappresenta da tempo uno degli obiettivi primari costantemente all’attenzione degli organi nazionali e comunitari, nell’ambito delle azioni di governo e regolamentazione del territorio e delle attività economiche in generale».
Secondo il ministro si dovrà riuscire «a lavorare prevalentemente su autostrade viaggianti per le lunghe distanze e garantire la distribuzione capillare per la domanda delle imprese che, soprattutto nel Nord, sono diffuse nel territorio».

Un “patto”, dunque, per creare una

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Sistri: anche gli autotrasportatori chiedono l’esenzione dal pagamento 2012

No al pagamento della tassa 2012 del Sistri vista la non operatività del sistema. A chiederlo è l’Associazione nazionale delle imprese di autotrasporto di Confindustria, Anita, che si accoda al coro unanime che chiede la sospensione del contributo annuale del sistema di tracciabilità informatica dei rifiuti pericolosi a poco dalla scadenza dei termini per il pagamento.

“Mancano pochi giorni alla scadenza del pagamento del contributo annuale per il Sistri, ma nessun provvedimento è stato posto in essere per evitare che anche quest’anno le imprese paghino per un sistema ancora in sperimentazione”, spiega una nota dell’associazione, che accusa il

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Approvato il modello unico di dichiarazione ambientale per l’anno 2012.

Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 dicembre 2011 è stato approvato il modello di dichiarazione ambientale MUD 2012, riferito ai movimenti effettuati nell’anno 2011 appena trascorso.

La modulistica approvata, riguarda i soggetti che effettuano raccolta e recupero dei veicoli fuori uso,  i produttori di rifiuti elettrici ed elettronici, il Conai, i produttori di imballaggi e i Comuni.
Soli quindi i rifiuti urbani, i rifiuti assimilati agli urbani, le apparecchiature elettriche ed elettroniche, gli imballaggi e tutti quelle tipologie di  codici C.e.r. raccolte dai comuni in convenzione.

Ricordiamo che Commercianti ed intermediari di rifiuti, Chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto rifiuti, Imprese ed enti  che producono rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni artigianali, industriali, di recupero e smaltimento rifiuti che hanno complessivamente meno  di 10 dipendenti e le

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