Il Tar Lazio ordina al ministero dell’ambiente di produrre una serie di documenti sul Sistri.
Sotto tiro le forniture dei dispositivi necessari alle imprese
Il  nuovo sistema «Sistri» per il controllo della tracciabilità dei rifiuti  finisce sotto stretto monitoraggio, prima ancora di partire (lo start è  previsto per il 13 luglio prossimo). Il monitoraggio è di tipo  giudiziario: il Tar Lazio, citato da alcune società del settore  informatico, qualche giorno fa ha infatti ordinato al ministero  dell’ambiente, motore e gestore del nuovo sistema, di produrre una serie  di documenti per far luce sull’affidamento della fornitura di software,  hardware e dispositivi Usb destinati alle imprese che devono comunicare  on-line i nuovi dati sui rifiuti. Sotto i riflettori dei giudici la  «segretezza» del Progetto istitutivo del Sistri, dchiarata dal ministero  sia nel 2007 che nel 2008, con due decreti ad hoc. Il provvedimento che  contiene il «diktat» del Tribunale è l’ordinanza n. 02563 Reg. ord.  sosp. (sezione seconda bis, su ricorso n. 2591/2010) dell’11 giugno  2010.
Rifiuti e informatica. Il nuovo sistema di controllo della  tracciabilità dei rifiuti prevede, fra l’altro, che alle imprese che  producono e gestiscono rifiuti vengano consegnate chiavette Usb per la  trasmissione dei dati al Sistri e dispositivi elettronici (sorta di  «scatole nere») da installare sui veicoli che trasportato rifiuti, per  il controllo satellitare dei percorsi.
Questi strumenti si chiamano  «black box». La consegna dei dispositivi elettronici, curata dal  ministero dell’ambiente anche attraverso il circuito delle camere di  commercio e delle associazioni imprenditoriali di categoria, avrebbe  dovuto già essere a buon punto, visto che la partenza delle trasmissioni  on-line da parte delle aziende è prevista dal 13 luglio prossimo, cioè  fra meno di un mese. In realtà, come raccontato da ItaliaOggi Sette  questa settimana in edicola, le consegne vanno a rilento, tanto che è  molto probabile l’arrivo di una proroga a dopo l’estate della scadenza  per il decollo del Sistri.
Il Sistri in tribunale. A rivolgersi al  Tar Lazio, per chiedere l’annullamento del decreto che istituisce il  «Sistri», diverse società del settore informatico. In contestazione una  serie di provvedimenti, che, in base alla recente ordinanza, dovranno  entro 90 giorni essere prodotti in giudizio dal ministero. In  particolare, oltre ai decreti contenenti la disciplina del nuovo sistema  di tracciabilità (i dm del 17 dicembre 2009 e del 15 febbraio 2010), il  ministero dovrà mettere a disposizione della giustizia amministrativa:
–  i decreti del ministero che hanno dichiarato «segreto» il Progetto  istitutivo del Sistri (decreto GAB/43/07 del 23 febbraio 2007 e dpcm del  5 settembre 2008);
– «i provvedimenti con cui il ministero… ha  affidato la fornitura del programma software nonché delle  apparecchiature hardware e dei dispositivi Usb, che verranno utilizzati  nel sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti «Sistri» nonché  il relativo servizio di gestione e assistenza tecnica»;
– l’atto di  aggiudicazione dell’appalto per la fornitura del nuovo sistema  informatico di tracciabilità dei rifiuti e gli atti relativi  all’affidamento;
– dettagliata e documentata relazione sulla vicenda  … con particolare riferimento agli elementi di segretezza del  progetto e a quelli relativi «alla trasmissione dei dati verso gli  organi deputati al controllo sulla vita del rifiuto» e ogni altro  elemento utile alla decisione stessa.
L’udienza per discutere il  merito della questione è stata fissata per il 18 novembre prossimo.
GIUSTIZIA E SOCIETA’
Di Silvana Saturno