Circa 300 mila aziende e 100 mila mezzi iscritti al nuovo sistema (su oltre 600 mila imprese coinvolte), 480 accordi stipulati da camere di commercio e associazioni imprenditoriali per la consegna dei dispositivi elettronici necessari ai controlli, 540 mila richieste di chiavette Usb da parte delle imprese che a partire dal 13 luglio sono chiamate a trasmettere on-line le informazioni sui rifiuti. Numeri del ministero dell’ambiente, forniti a ItaliaOggi Sette mentre manca meno di un mese allo «start» (le trasmissioni dei dati ambientali) imposto alle aziende. Tutto bene, dunque? Non proprio.
Il sistema sta infatti procedendo, a sentire gli operatori del settore, a un ritmo che difficilmente potrà far rispettare la dead-line di metà luglio: le aziende non sono ancora, nella maggior parte dei casi, venute in possesso dei dispositivi elettronici necessari, e in vari casi sono le stesse camere di commercio ad attendere il materiale da distribuire.
Probabilmente è anche a causa di queste lungaggini che, rispondono dal ministero a ItaliaOggi Sette, entro fine mese arriverà un nuovo decreto sul Sistri che conterrà sia uno slittamento della partenza a dopo l’estate, sia alcune agevolazioni «organizzative ed economiche» per le piccole imprese, comprese quelle agricole, chiamate ad aderire al Sistri, A che punto siamo. «Al momento non ci risulta che nessuna delle nostre aziende abbia ricevuto le chiavette Usb», spiega Pierpaolo Masciocchi, responsabile ambiente e innovazione di Confcommercio, «e posso dire con ragionevole certezza che la situazione sia analoga per tutte le aziende ricomprese nel circuito di R.ete imprese Italia (la rete che ha riunito le cinque principali confederazioni delle pmi: Ona, Confartigianato, Casartigiani, Confesercenti e, appunto, Confcommercio)». Masciocchi sottolinea come «si sia ancora indietro: sono state stipulate convenzioni e avviate alcune consegne di black box, ma complessivamente occorre ancora tempo perché il sistema vada a regime e venga pienamente recepito». Dello stesso avviso Tommaso Campanile, responsabile ambiente di Cna, secondo il quale «i tempi attuali non sono plausibili, non solo per i ritardi in atto, ma anche per la complessità del sistema:
è per questo che occorrono ulteriori semplificazionì per quei soggetti su cui ricadono i maggiori costi e oneri, le piccole imprese e l’autotrasporto».
Le camere di commercio confermano la situazione di stallo dovuta a varie lacune operative e tecnologiche.
Per quanto riguarda Torino, per esempio, la sezione regionale dell’Albo gestori ambientali ha consegnato le chiavi Usb a 101 officine. Ma, a parte le officine, nessun dispositivo Usb è stato ancora consegnato alle imprese. Le black box, spiegano dalla camera di commercio, verranno inviate direttamente dal Sistri alle officine e da queste installate sui veicoli.
A Milano, interrogata sulla consegna delle chiavette, la camera di commercio risponde evidenziando che si è in attesa che sia emanato il decreto che stabilisce gli importi dei diritti di segreteria per chi ritira le chiavette in Cdc. Inoltre, occorre mettere a punto le procedure operative e gestite con i supporti inforinatici adeguati da utilizzare per il funzionamento degli interventi previsti. In Lombardia le officine autorizzate all’installazione delle black box sono 235. Per rendere effettiva la fase di sperimentazione, aggiugono dalla camera di Milano, occorrerà anche verificare la coincidenza tra i soggetti iscritti al Sistri e quelli che effettivamente hanno in dotazione le apparecchiature previste.
Dalle imprese lombarde a quelle della Capitale: dalla camera di commercio di Roma fanno sapere che «al momento la distribuzione dei dispositivi non è ancora iniziata ma si prevede che inizierà a breve». Per la sola Cdc di Roma i produttori e i gestori di rifiuti interessati dal nuovo sistema sono circa 20 mila; mentre gli operatori iscritti alla sezione regionale dell’Albo dei gestori ambientali sono circa 1600 con un parco mezzi di trasporto di circa 15 mila unità c con circa 90 officine autorizzate all’installazione di black box.
A questo punto la palla passa al ministero, che per ora rimane ottimista: anche se con qualche ritardo, spiegano, si sta procedendo secondo le date programmate. Lo slittamento comunque è previsto; e oltre al terzo decreto, entro luglio tranqullizzano, verrà pubblicato il decreto legislativo di recepimento della direttiva europea 2008/98 suì rifiuti che conterrà anche le sanzioni relative al Sistri.
L’entrata a regime del nuovo sistema di tracciabilità, secondo le stime del dicastero, comporterà risparmi fino al 70% dei costi per eco-adempimenti sostenuti finora dalle imprese:
circa 700 milioni l’anno di «burocrazia ambientale»”.
Fonte: Italia Oggi Sette di lunedì 14 giugno 2010