Utilizzo delle terre e rocce da scavo

La normativa attuale a riguardo delle terre e rocce da scavo è disciplinata dal D.Lgs. 152/06 s.m.i..
Si definisce terra e roccia da scavo il suolo proveniente da attività di scavo privo di sostanze pericolose contaminanti e/o materiale ultroneo (materiale plastico, macerie, cls, metalli, …).
Secondo la normativa vigente le terre e rocce da scavo sono rifiuti speciali (codice CER 170504) la cui gestione deve avvenire ai sensi della normativa in materia di gestione rifiuti (Parte IV del D.Lgs. 152/06 s.m.i.).

Tale normativa prevede che predetto materiale sia conferito presso un centro autorizzato dalla Provincia a ricevere e trattare specifico codice CER a meno di: attuare l’attività di recupero rifiuti ai sensi degli Artt. 214, 215, 216 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.
applicare gli Artt. 185 (riutilizzo presso il sito di produzione) e 186 (riutilizzo presso terzi siti) D.Lgs. 152/06 e s.m.i.

Conferimento Presso Centro Autorizzato

Nel caso in cui si preveda il conferimento ad un centro autorizzato è necessario:

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Dopo i siti industriali, ecco il condono per “l’inquinamento in divisa”

Già con la norma del cosiddetto Decreto Legge “Salva-Italia” aveva di fatto “condonato” le bonifiche per i siti industriali inquinati (in tutto sono 57 i Siti di Interesse Nazionale, quelli in cui cioè sono particolarmente urgenti gli interventi di bonifica).

Adesso, con un nuovo blitz del Governo all’ultimo momento del Decreto Sviluppo, arriva anche la sanatoria per “l’inquinamento in divisa”, ovvero per una norma (comma 2 dell’articolo 35 del D.L. Sviluppo) che comprometterebbe la bonifica dei siti militari inquinati e che è in discussione in queste ore in Parlamento.

Occorre sopprimere questa norma ‘ammazza-bonifiche’ che darebbe al Governo, attraverso un Decreto Interministeriale dei Ministeri della Difesa e dell’Ambiente, il potere di alzare i livelli di inquinamento oltre i quali è necessario bonificare il territorio inquinato dai siti militari.

Ecco quale sarebbe il risultato: alzando la soglia d’inquinamento, i parametri un tempo fuori-norma verrebbero così trasformati ‘a norma di legge’.

Ancora una volta la politica si sostituisce alla scienza, come se un provvedimento normativo potesse cambiare le leggi della chimica, della fisica e di tutte quelle conoscenze e strumenti ad hoc che non aspettano altro che essere consultati.

E’ così che le istituzioni stanno provando ad autoattribuirsi il potere (non la conoscenza idonea) per indicare i livelli ‘accettabili’ di concentrazione di sostanze nocive nelle aree militari, senza alcun riferimento a norme di

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Bonifica dei siti inquinati

Rifiuti abbandonati sul suolo, nelle campagne, in discarica abusive, o comunque in un qualunque luogo che non  siano quelli identificati dalla normativa siamo in presenza di un sito inquinato che deve essere bonificato.

Prima di poter parlare di bonifica di siti inquinati è bene chiedersi che cosa sia un sito inquinato.

Sito: l’area o porzione di territorio, geograficamente definita e determinata, intesa nelle diverse matrici ambientali (suolo, sottosuolo ed acque sotterranee) e comprensiva di eventuali strutture edilizie e impiantistiche presenti;

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