Rifiuti Sanitari Pericolosi Liquidi

Sono considerati rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo i rifiuti in cui il rischio prevalente è quello chimico e sono costituiti da:

Bagni esausti di fissaggio della Radiologia;

Bagni esausti di sviluppo della Radiologia;

Liquidi di scarto del Laboratorio Analisi;

Liquidi di scarto del Centro Immunotrasfusionale;

Liquidi di scarto di Anatomia Patologica;

Liquidi di scarto delle UU. OO., quali la Glutaraldeide, ecc..

Contenitori da utilizzare:

Taniche e bidoni in materiale rigido forniti dalla ditta autorizzata, di colore identificato (ad es. bianco), contrassegnati dalla lettera R o vasche di raccolta collegate direttamente alle diverse attrezzature dei vari laboratori o della radiologia.

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Smaltire i rifiuti pericolosi a rischio infettivo in condizioni di sicurezza

Smaltire i rifiuti pericolosi a rischio infettivo in condizioni di sicurezza , per allontanare dall’Unità Operativa le fonti di infezione e gli odori sgradevoli.

Materiale occorrente

Guanti monouso resistenti al taglio e alla puntura.
Apposito contenitore rigido con scritta rifiuti pericolosi a rischio infettivo; simbolo del rischio biologico “R” nera sul fondo giallo, ed etichetta di identificazione;
Contenitore rigido con la scritta Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo taglienti.

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Veicoli fuori uso, la rottamazione senza bonifica vale il traffico illecito

La mancata bonifica dei veicoli prima della rottamazione può costare le sanzioni previste dal Dlgs 152/2006 in materia di rifiuti, “più gravi e alternative” rispetto a quelle dettate dal Dlgs 209/2003 in materia di veicoli fuori uso.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (sentenza 14042/2011) in un caso relativo ad un’attività di demolizione sistematica di veicoli rottamati, compattati senza previa bonifica, in relazione al quale era stata invocata dal ricorrente l’esclusiva applicabilità della lex specialis Dlgs 209/2003.

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