Dal 18 giugno la raccolta degli elettrodomestici usati alla prova dell’“uno contro uno”

Negozianti e gestori di siti web hanno tempo fino al 18 giugno per adeguarsi al decreto ministeriale sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Lo smaltimento gratuito di un vecchio apparecchio elettronico in seguito all’acquisto di uno nuovo, il cosiddetto “uno contro uno”, sarà infatti operativo a partire da quella data.
Questo, in sintesi, il contenuto di un messaggio che il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha inviato alla tavola rotonda, sulle direttive dell’Europa in materia di rifiuti elettronici, organizzata da Ecolamp (Consorzio per il recupero e lo smaltimento di apparecchiature di illuminazione) nei giorni scorsi a Roma.
A proposito dei Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (raee), spiega Prestigiacomo, “con questo provvedimento – riferendosi al decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta ufficiale il 4 maggio – che sarà operativo il 18 giugno, è stato compiuto un passo verso il pieno recepimento della normativa comunitaria e nazionale in materia di raee, salvaguardando così l’ambiente e agevolando i cittadini e i soggetti interessati”, dai rivenditori ai manutentori agli installatori autorizzati. Inoltre, con il decreto in questione, sarà possibile “incrementare in maniera sensibile la raccolta di rifiuti, evitando la loro dispersione nell’ambiente naturale e, nel contempo, faciliterà il raggiungimento degli obiettivi di raccolta e recupero stabiliti dalle norme europee e nazionali”. Proprio il ministero dell’Ambiente, osserva Prestigiacomo, sta conducendo “una vigilanza assidua sul corretto smaltimento dei Raee e si sta adoperando per incrementare le percentuali di raccolta e recupero”: basti pensare che nel 2009 ne sono state dismesse oltre 190mila tonnellate.

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Sacchetti di carta – Comieco fa il punto: aumenta la vendita nel 2009

Rinnovabili, riciclabili, biodegradabili e compostabili, i sacchetti di carta stanno entrando nel vissuto quotidiano degli italiani. A otto mesi dalla messa al bando degli inquinanti shopper di plastica – che saranno vietati a partire da gennaio 2011 – Comieco fa il punto. Secondo i dati forniti al consorzio dal gruppo Shopping bags, che opera in seno ad Assografici, nel 2009 il settore ha conosciuto per l’Italia una crescita del fatturato pari al 3,8% e un incremento dei volumi di vendita del 5,6%.
“Tra i fattori chiave del successo degli shopping bag di carta c’è sicuramente la loro completa ecocompatibilità e l’aspetto estetico. Senza dimenticare, ovviamente, la biodegradabilità e la compostabilità – afferma Comieco in una nota -. Ad esempio, la conferma scientifica della piena compostabilità della carta ha aperto nuove possibilità di miglioramento del riciclo: oggi qualsiasi tipo di imballaggio a base cellulosica, ha cittadinanza nei cassonetti urbani utilizzati per la raccolta differenziata dei rifiuti: se pulito con la carta, se sporco di cibo con l’umido”.

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Nel 2009 recuperato il 56,1% degli imballaggi in alluminio

A più di dieci anni dalla nascita del sistema di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio in alluminio Cial, consorzio nazionale per il riciclo e il recupero dell’alluminio, consolida il trend di crescita delle quantità raccolte e riciclate: a fine 2009 la quota di recupero di imballaggi di alluminio è pari al 56,1% dell’immesso sul mercato. Tradotta in cifre assolute, questa percentuale equivale a 34.800 tonnellate di materiale recuperato, 31.200 delle quali riciclate. Il riciclo degli imballaggi in alluminio è dunque pari al 50,3%, in linea con gli obiettivi comunitari Ue. Sono state evitate emissioni serra per 272mila tonnellate di CO2, e risparmiata energia pari a 117mila tep (tonnellate equivalenti petrolio).
Ad oggi, Cial ha favorito l’attivazione della raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio in oltre 5.500 Comuni italiani (il 70% dei Comuni italiani) e la partecipazione di 44 milioni di cittadini (il 75% della popolazione).
Risultati positivi, fanno sapere da Cial, ottenuti anche grazie alla collaborazione con una rete di 328 operatori convenzionati, distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Inoltre, è stata consolidata la collaborazione con 21 fonderie di alluminio, ovvero il 100% della capacità produttiva di riciclo italiana. Oggi il nostro Paese detiene dunque la leadership in Europa, insieme alla Germania, nell’industria del riciclo dell’alluminio. A livello mondiale, questo primato ci pone al 3° posto dopo Stati Uniti e Giappone.

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Enea-Federambiente, in Italia il 51,9% dei rifiuti va ancora in discarica. Lo studio

L’Italia delle discariche ingurgita ancora rifiuti, in misura del 51,9% del totale della spazzatura del nostro Paese. E di questa, quasi 12 milioni di tonnellate all’anno (36,5% sul totale) sono di “tal quale”: ovvero, dal cassonetto i rifiuti vengono smaltiti direttamente in discarica senza nessun trattamento.
Sono alcuni dati contenuti nel “Rapporto sulle tecniche di trattamento dei rifiuti urbani in Italia”, realizzato dall'Enea e da Federambiente, presentato nei giorni scorsi a Roma nella sede dell'Agenzia.
“Il dato sul ricorso alla discarica – dice Daniele Fortini, presidente di Federambiente – è drammatico e allarmante, oltre a essere pericoloso per la salute dei cittadini”. Secondo il rapporto “il sistema è maturo” nelle regioni settentrionali dove gli impianti sono di taglia più piccola, ma con una diffusione maggiore sul territorio. Mentre, al centro-sud sembra “evidente la carenza di impianti” per il trattamento di recupero energetico e di compostaggio di frazioni selezionati, con una diffusione non omogenea a livello territoriale e una taglia maggiore degli impianti che hanno pertanto una resa più bassa rispetto alle capacità.
Al 31 dicembre 2008 sul nostro territorio sono stati, infatti, contati 393 impianti destinati al trattamento di rifiuti urbani impegnati nel recupero di materia, attraverso compostaggio, e di energia, con una capacità nominale complessiva di oltre 27 milioni di tonnellate all'anno. Gli impianti di trattamento meccanico post-raccolta differenziata sono 33. Quelli di compostaggio sono 195 per una capacità di circa 5,3 milioni di tonnellate all'anno (27mila ton/anno di media): 122 impianti (su 195) sono situati nel nord del Paese.
In discarica finisce anche tra il 15 e il 20% del Cdr (Combustibile derivato da rifiuti) oltre una buona quantità di Fos (Frazione organica stabilizzata). L’incenerimento con recupero energetico, si osserva nello studio, è la modalità di gestione più carente facendo aumentare lo smaltimento in discarica.

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