Sono considerati RSP a rischio infettivo i rifiuti il cui rischio prevalente è quello infettivo e si verifichino le seguenti condizioni
1) Rifiuti contaminati da:
sangue o liquidi biologici che contengano sangue in quantità tale da renderlo visibile
feci o urine, nel caso in cui sai ravvisata clinicamente dal medico che ha in cura il paziente una patologia trasmissibile attraverso tali escreti
liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido cerebro-spinale, liquido sinoviale, liquido pleurico, liquido peritoneale, liquido pericardio o liquido amniotico.
Quali:
assorbenti igienici, pannolini pediatrici, pannoloni
bastoncini cotonati per colposcopia e pap test e cuvette monouso per prelievo bioptico endometriale
bastoncini oculari non sterili e bastoncini oftalmici di TN
cannule e drenaggi
cateteri (vescicale, venosi, arteriosi, per drenaggi pleurici) raccordi, sonde, circuiti per circolazione extracorporea
deflussori
fleboclisi contaminate
filtri di dialisi, filtri esausti proveniente da cappe (in assenza di rischio chimico)
guanti monouso
materiale monouso: vials, pipette, provette, indumenti protettivi, mascherine, occhiali, telini, lenzuola, calzari, seridrape, soprascarpe, camici
materiale per medicazioni: garze, tamponi, bende, cerotti, lunghette, maglie tubolari
sacche (per trasfusioni, urina, stomia, nutrizione parenterale)
set di infusione
sonde rettali e gastriche
sondini (nasogastrici, per broncoaspirazione, per ossigenoterapia, ecc.)
spazzole, cateteri per prelievo citologico
speculum auricolare e vaginale monouso
suturatici automatiche monouso
gessi o bendaggi
denti e piccole parti anatomiche non riconoscibili
ani mali da esperimento e loro lettiere
contenitori vuoti di vaccino ad antigene vivo
rifiuti di ristorazione e spazzatura che provengono da pazienti affetti da malattia infettiva per i quali sia ravvisata clinicamente dal medico che li ha in cura una patologia trasmissibile attraverso tali residui.
parti anatomiche non riconoscibili
piastre, terreni di colture ed altri presidi utilizzati in microbiologia e contaminati da agenti patogeni
2) Tutti i rifiuti provenienti da ambienti di isolamento infettivo nei quali sussiste un rischio di trasmissione biologica aerea nonché da ambienti ove soggiornano pazienti in isolamento infettivo affetti da patologie causate da agenti biologici di gruppo 4 di cui all’allegato XI del D. Lgs 626 del 19/09/94 e successive modifiche ed integrazioni
ATTENZIONE :
Non vanno assolutamente inseriti nei contenitori per i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo:
parti anatomiche riconoscibili,
rifiuti sanitari liquidi,
rifiuti radioattivi,
rifiuti sanitari assimilati agli urbani (ad es. residui di pulizia, giornali, ecc.),
rifiuti sanitari oggetto di raccolta differenziata (ad es. vetro, carta, plastica, alluminio, ecc.).
AGHI E TAGLIENTI
Il Decreto Ministeriale 28 settembre 1990 stabilisce che “l’eliminazione degli aghi e degli altri oggetti taglienti, utilizzati nei confronti di qualsiasi paziente, deve avvenire con cautele idonee ad evitare punture accidentali. In particolare gli aghi, le lame di bisturi e gli altri materiali acuminati o taglienti monouso non debbono essere rimossi dalle siringhe o da altri supporti né in alcun modo manipolati o reincappucciati, ma riposti per l’eliminazione, in appositi contenitori resistenti alla puntura”. Non devono essere riempiti oltre i ¾ della loro capacità. Tali contenitori devono essere chiusi ermeticamente, prima di essere inseriti nel contenitore per rifiuti pericolosi sanitari a rischio infettivo e devono recare con evidenza la scritta “rifiuti sanitari pericolosi”.
Esempio: il corretto smaltimento del materiale usato per un’infusione venosa seguirà tre diverse vie indicate nel riquadro seguente:
il flacone (se non contiene sostanze pericolose sia da un punto di vista chimico che biologico es. citostatici o sostanze di natura biologica quali il sangue) deve essere conferito nel bidone per la raccolta differenziata del vetro;
l’ago cannula o butterfly e la parte acuminata del deflussore devono essere conferiti nel contenitore per taglienti;
la restante parte del deflussore deve essere conferita nel contenitore per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo
Confezionamento:
I rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo devono essere inseriti in apposito sacco impermeabile a perdere, preferenzialmente di colore giallo, contenuto dentro un contenitore rigido dello stesso colore (in plastica o cartone)con caratteristiche di resistenza adeguate e dotato di un sistema di chiusura in grado di evitare spandimenti accidentali del contenuto. Tali contenitori, sia internamente che esternamente, devono essere facilmente distinguibili dai contenitori usati per gli altri tipi di rifiuto e devono recare con evidenza la scritta “rifiuti ospedalieri trattati” con l’indicazione dell’U.O. di provenienza e la data di chiusura.
Il sacco impermeabile va chiuso con apposito laccio, dal personale di reparto, prima della chiusura del contenitore rigido. Durante tale manovra occorre fare uso di presidi protettivi (guanti, ecc..), come previsto dal D. Lgs. 626/94. Sui contenitori chiusi va apposto il nome dell’U.O. di provenienza con la data di chiusura. I contenitori chiusi non devono più essere riaperti.
Nel caso in cui
il sacco o il contenitore si rompa o si fori occorre provvedere, per evitare spargimenti, all’utilizzo di un secondo sacco di rivestimento o di un altro contenitore esterno rigido in cui porre il primo.
In caso di smaltimento di materiali pesanti occorre utilizzare due sacchi di plastica. In ogni caso il peso dei contenitori non deve mai superare i 10 Kg.
Deposito locale nell’U.O.:
Il contenitore chiuso, confezionato ed identificato in maniera visibile (reparto e data chiusura) va collocato, a cura del personale del reparto, nello spazio riservato allo sporco presso l’U.O. (deposito locale). Per il ritiro da parte degli operatori addetti alla raccolta, detti contenitori vanno posizionati nei punti indicati nella Tabella 1 da dove verranno prelevati secondo gli orari indicati.
Movimentazione interna fino al Deposito Temporaneo:
I contenitori correttamente chiusi e identificati vengono movimentati, sempre in posizione verticale, fino al Deposito Temporaneo, dal personale adibito all’incarico.
Gli incaricati alla raccolta rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo sono tenuti a non ritirare i contenitori che non riportano i dati di identificazione richiesti (data e U.O.) e/o non correttamente confezionati o macchiati ed a segnalare l’eventuale mancanza alla IP.AFD.
Responsabilità del processo:
Tutti gli operatori sono tenuti ad osservare le norme per il corretto smaltimento dei rifiuti. Le IP.AFD o i referenti incaricati sono i responsabili operativi del corretto confezionamento, del deposito nell’U.O. e del loro corretto conferimento. Devono pertanto disporre e verificare che tutte le operazioni vengano svolte secondo quanto indicato.
PARTI ANATOMICHE RICONOSCIBILI ED ORGANI
Tale tipologia di rifiuto è disciplinata da regolamenti di polizia mortuaria D.P.R. 10 settembre 1990 n° 285 e relativi regolamenti comunali.
Contenitore:
Sacchetti di plastica rinforzata o contenitori rigidi di piccole dimensioni.
Modalità di conferimento:
Introdurre le parti anatomiche nei sacchetti di plastica rinforzata o nei contenitori appositi rigidi e sigillarli. Identificare con targhetta adesiva nome, cognome del paziente, reparto di provenienza, data di intervento, parte anatomica da inumare, ecc… ed inviarla al servizio di Camera Mortuaria o al Servizio di Anatomia Patologica per eventuali esami istologici. Dal servizio di Camera Mortuaria le parti anatomiche possono essere conferite ai servizi di pompe funebri o al servizio di stato civile comunale per la fornitura delle apposite cassette, ove le parti anatomiche vanno inserite.