La nuova classificazione dei rifiuti è in vigore

Se ne è parlato seppur sommessamente negli scorsi mesi ed oggi finalmente entra in vigore la nuova procedura per la classificazione dei rifiuti.

Grazie al decreto competitività, decreto legge n. 91/2014 convertito con modificazioni con la legge n.116/2014 ed entrato in vigore 2014, da oggi sono valide le nuove procedure per la classificazione dei rifiuti. Le nuove procedure si concretizzano con una premessa all’allegato D della parte IV del D.lgs. 152/2006 e forniscono una serie di istruzioni che dovrebbero essere seguite per poter procedere ad una corretta classificazione dei rifiuti.

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Terre Rare, la loro estrazione richiede un riciclaggio dei RAEE sempre più spinto

Che i RAEE fossero considerati alla stregua di una miniera di metalli nobili ormai lo si sapeva. Certamente non è sufficiente avere a disposizione un paio di personal computer per definirsi ricchi ma occorre avere a disposizione quantità sufficienti da alimentari impianti tecnologici specifici che siano in grado di estrarre tali metalli dalle componenti interne dei rifiuti elettrici. Ciò che invece spesso sfugge è che la nostra tecnologia, che avanza sempre più rapidamente, affinché possa tradursi in apparecchiature sempre più performanti, è affamata di Terre Rare.

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La mancata realizzazione della Discarica di Aminato di Cappella Cantone (CR) è una vittoria dei cittadini

CONTINUA LA LA BATTAGLIA PER LA MORATORIA DI TUTTE LE DISCARICHE D’AMIANTO.

DOPO LA CANCELLAZIONE DA PARTE DEL CONSIGLIO DI STATO DELL’AUTORIZZAZIONE A REALIZZARE LA DISCARICA NON ABBASSARE LA GUARDIA.
CONTINUA LA LA BATTAGLIA PER LA MORATORIA DI TUTTE LE DISCARICHE D’AMIANTO.

Dopo che i cittadini avevano già affossato definitivamente la realizzazione della discarica di amianto di Cappella Cantone in provincia di Cremona, grazie alle mobilitazioni, alle petizioni, ai convegni e all’esposto alla Procura (promosso SOLO ESCLUSIVAMENTE DA SINGOLI CITTADINI) che ha portato al SEQUESTRO dell’ex cava Retorto e all’arresto, tra gli altri, di Locatelli – proprietario della discarica – e di Rotondaro – dirigente dell’ARPA – e all’incriminazione dello stesso ex presidente della giunta regionale Formigoni, anche un’istituzione amministrativa (Consiglio di stato) ha sancito l’esistenza di alcune irregolarità nel procedimento autorizzativo.
Vergognosa, ipocrita e manipolatoria la posizione di chi vuole ricondurre questa vittoria solo al merito di alcune istituzioni o di alcuni amministratori o della stampa. Si ignora volutamente il ruolo dei cittadini che fin dall’inizio, senza esitazione o calcoli meschini, isolati dalla maggioranza dei politici e degli amministratori del territorio, presero posizione contro la discarica e portarono avanti la lotta contro il malaffare e le infiltrazioni mafiose legate allo smaltimento dei rifiuti e fecero della battaglia di Cappella Cantone una questione nazionale, portando per la prima volta all’attenzione pubblica la questione legata alle possibilità di riciclo del rifiuto amianto.
L’ottimismo sbandierato da alcuni amministratori locali dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato è fuorviante, se non un trucco per far abbassare la guardia ai cittadini.
L’annullamento dell’autorizzazione è sicuramente una cosa positiva, ma solo perché potrà essere utile, durante il processo, a fare chiarezza sulle gravi responsabilità dei dirigenti di REGIONE LOMBARDIA e di ARPA che hanno dato parere favorevole alla discarica e che, purtroppo, continuano a ricoprire ancora oggi lo stesso ruolo.
In realtà le battaglie contro la pericolosità dell’interramento dell’amianto non sono concluse, anzi devono continuare per richiedere la MORATORIA di tutte le discariche e la sperimentazione di metodi alternativi all’interramento, perché tra poco potrebbero proporre una discarica a poche decine di km da quella di Cappella Cantone.
Ricordiamo che la petizione popolare per la moratoria delle discariche di amianto giace da quasi due anni nei cassetti della Commissione Ambiente del Consiglio regionale (vedi link http://cittadinicontroamianto.blogspot.it/2013/06/aderisci-anche-tu-alla-moratoria-delle.html)
Ribadiamo le nostre richieste che rafforzeranno la campagna nazionale per la moratoria:

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Trattare l’amianto con il siero di latte

Amianto. Questa parola è in grado di evocare tragedie e paure nella mente delle persone a causa dei fatti di cronaca che si sono succeduti in passato ed i cui retaggi si trascinano ancora oggi nella nostra quotidianità.

Tutti sappiamo che in Italia sono presenti discariche ricolme di manufatti in amianto il che rappresenta non la soluzione del problema ma bensì una eredità che lasciamo ai nostri figli. Fortunatamente esiste ad oggi una modalità di trattamento che è in grado di rendere innocuo l’amianto attraverso una reazione con il siero di latte.

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