ADR_TRASPORTO

Etichette per i rifiuti pericolosi

Il trasporto di rifiuti speciali, siano essi pericolosi che non pericolosi ed il loro stoccaggio e trattamento sono codificati e disciplinati da apposite norme che stabiliscono anche quali debbano essere le etichette da apporre sugli automezzi, sui rifiuti, sui loro contenitori al fine di identificarli immediatamente, avvertendo di conseguenza gli operatori coinvolti sui possibili rischi e precauzioni da adottare in loro presenza (si veda quindi il D.lgs 152/2006 e la normativa ADR).

In questo breve articolo vorrei focalizzare l’attenzione sul’uso indiscriminato della famosissima R nera su sfondo giallo il cui uso è tanto abusato quanto fuorviante come accadeva, fino a pochi mesi fa, con l’utilizzo della caratteristica di pericolo H14.

Molto spesso le aziende, gli operatori ed i consulenti tendono ad essere fin troppo prudenti utilizzando questo

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Nuove regole per i RAEE nella direttiva 2012/19/UE

La politica ambientale dell’Unione europea è sempre più volta alla salvaguardia e alla tutela nonché al miglioramento della qualità dell’ambiente, alla protezione della salute umana e all’uso attento delle risorse naturali.

Il conseguimento dello sviluppo sostenibile comporta cambiamenti significativi nell’andamento attuale dello sviluppo tecnologico, della produzione, del consumo e del comportamento dei cittadini e delle aziende.
Il programma Europeo auspica che si possa ridurre lo spreco delle risorse naturali, in favore di quelle ottenute dai processi di trattamento, prevenendo in tal modo non solo l’inquinamento, e quindi un danno per la salute umana e dell’ambiente stesso, ma anche il depauperamento delle risorse naturali.
Il focus della direttiva 2012/19/UE del

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Dopo i siti industriali, ecco il condono per “l’inquinamento in divisa”

Già con la norma del cosiddetto Decreto Legge “Salva-Italia” aveva di fatto “condonato” le bonifiche per i siti industriali inquinati (in tutto sono 57 i Siti di Interesse Nazionale, quelli in cui cioè sono particolarmente urgenti gli interventi di bonifica).

Adesso, con un nuovo blitz del Governo all’ultimo momento del Decreto Sviluppo, arriva anche la sanatoria per “l’inquinamento in divisa”, ovvero per una norma (comma 2 dell’articolo 35 del D.L. Sviluppo) che comprometterebbe la bonifica dei siti militari inquinati e che è in discussione in queste ore in Parlamento.

Occorre sopprimere questa norma ‘ammazza-bonifiche’ che darebbe al Governo, attraverso un Decreto Interministeriale dei Ministeri della Difesa e dell’Ambiente, il potere di alzare i livelli di inquinamento oltre i quali è necessario bonificare il territorio inquinato dai siti militari.

Ecco quale sarebbe il risultato: alzando la soglia d’inquinamento, i parametri

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Il calcestruzzo può essere un rifiuto liquido

Sono rifiuti allo stato liquidi il calcestruzzo e altri materiali da costruzione che residuano all’interno dei mezzi meccanici utilizzati nel ciclo produttivo poi eliminati con il mezzo della lavatura e dell’immissione di acqua.E quando i liquami trasportati su auto spurgo vengono sversati direttamente nelle acque, si parla di abbandono di rifiuti.Lo ha ribadito la Corte di Cassazione penale che ha condannato una società proprietaria dei veicoli e mezzi meccanici per aver scaricato (e non incidentalmente) nel greto del torrente Librizzi o sulle relative sponde, residui di calcestruzzo ed acque limacciose, disperse in prossimità del corso d’acque. Al di là del caso specifico, la differenza fra rifiuto e scarico sembra un problema che la giurisprudenza periodicamente e caso per caso si trova ad affrontare.

La definizione di scarico basata sul concetto di “condotta diretta” è riportata dal

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