DM 13 marzo 2003

Criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica Pubblicato in Gazz. Uff. 21 marzo 2003 n. 67

Decreto Ministeriale del 13/03/2003
Criteri di ammissibilita’ dei rifiuti in discarica.
IL MINISTRO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO di concerto con IL MINISTRO DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE ed IL MINISTRO DELLA SALUTE sentito IL MINISTRO DEGLI AFFARI REGIONALI
Visto il decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, recante norme relative alle discariche di rifiuti e,
in particolare, l’art. 7, comma 5, che demanda ad un apposito decreto la definizione dei criteri di ammissione in discarica dei rifiuti
Vista la direttiva 1999/31/CE del Consiglio del 26 aprile 1999 relativa alle discariche di rifiuti e, in particolare, l’allegato II
Sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome nella seduta del 25 luglio 2002

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Dlgs. 13 gennaio 2003, n. 36

Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti.
Pubblicata nella Gazzetta ufficiale 12 marzo 2003 n. 59, S.O. n.40

Decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti. (GU n. 59 del 12-3-2003- Suppl. Ordinario n.40) Testo aggiornato, da ultimo, al  al D.L. 30 dicembre 2008, n. 208, pubblicato nella GU n. 304 del 31-12-2008, convertito, con

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DM 22 ottobre 1999, n. 460

DM 22 ottobre 1999, n. 460

Regolamento recante disciplina dei casi e delle procedure di conferimento ai centri di raccolta dei veicoli a motore o
rimorchi rinvenuti da organi pubblici o non reclamati dai proprietari e di quelli acquisiti ai sensi degli artt. 927-929
del codice civile.
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 dicembre 1999

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;

Vista la legge 1° marzo 2002, n. 39, ed in particolare l’articolo 1, commi 1, 3 e 5, e l’allegato B;

Vista la direttiva 2000/53/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 settembre 2000, relativa ai veicoli fuori uso;

Vista la decisione della Commissione 2001/753/CE, del 17 ottobre 2001, relativa al questionario che gli Stati membri devono utilizzare per le loro relazioni sull’attuazione della citata direttiva 2000/53/CE;

Vista la decisione della Commissione 2002/151/CE, del 19 febbraio 2002, relativa ai requisiti minimi per

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Nasce SISTRI, il sistema elettronico di controllo per la tracciabilità dei rifiuti

Legalità, trasparenza, risparmio, semplificazione, informatizzazione. Sono questi gli obiettivi a cui puntiamo con l’introduzione del SISTRI, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti speciali.
Una massa di rifiuti, oltre 147 milioni di tonnellate all’anno, il 10% dei quali pericolosi, che richiedono precisi adempimenti per lo smaltimento. Sono gli stessi rifiuti su cui hanno costruito una parte del loro business le ecomafie, affari criminali per il territorio e per la salute pubblica.
D’ora in poi ogni rifiuto speciale potrà essere seguito in qualsiasi fase della filiera produttiva, dalla produzione allo smaltimento. Grazie al SISTRI, infatti, la cui gestione è affidata al Comando dei Carabinieri per la tutela dell’ambiente, finalmente potremo contare su un apparato di controllo adeguato e su un sistema in grado di sostituire procedure obsolete, inefficienti e onerose. Intendiamo lanciare oggi, così, un ulteriore segnale, forte, nella lotta contro l’illegalità, insistendo sulla tolleranza zero nei confronti dei crimini ambientali.

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