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Registro di carico e scarico rifiuti (molto spesso) questo sconosciuto. Modalità di compilazione

Siamo sicuri di sapere compilare correttamente il registro di carico e scarico rifiuti?

Nel precedente articolo (clicca qui per leggerlo)  abbiamo descritto quali sono le operazioni preliminari da compiere per poter iniziare ad utilizzare il registro di carico e scarico, mentre in questo articolo andremo ad approfondire l’argomento illustrando quali sono le modalità con le quali dobbiamo compilarlo per essere certi di adempiere a tutti gli obblighi di legge previsti.

Il registro a cui faremo riferimento è il modello A ossia quello riservato ai produttori di rifiuti, impianti di stoccaggio, recupero, smaltimento, trasportatori di rifiuti, intermediari di rifiuti con detenzione.

Ricordiamo che la normativa di riferimento è il DM 148/98. All’interno del documento, il legislatore ha fornito tutte le istruzioni necessarie per poter compilare il registro.

Le pagine del registro di carico e scarico sono composte da una serie di righe, in genere due o tre a seconda del modello di stampa che viene utilizzato. Ogni riga deve essere utilizzata esclusivamente per l’annotazione di un singolo carico o di un singolo scarico e per singolo codice CER.

Ciò vuol dire che per ogni riga non possiamo in alcun modo registrare la presa in carico di più rifiuti con differenti codici CER e non possiamo annotare più scarichi che fanno riferimento a più formulari.

Ogni riga è composta da cinque colonne ed ognuna di essere ha un ruolo ben specifico.

registro-carico-e-scarico-rifiuti

Nella prima colonna occorre indicare se trattasi di una operazione di carico o di scarico; successivamente dovrà essere indicata la data in cui l’operazione viene annotata ed un numero di registrazione progressivo.

Per semplicità di gestione si suggerisce di iniziare la numerazione da 1 ogni anno.

Nel caso in cui si tratti di una operazione di scarico, sarà necessario indicare il numero del formulario e la data di emissione dello stesso.

Tale dato dovrà essere indicato in fase di carico, solo per gli impianti quando ricevono rifiuti da terzi.

Per i trasportatori di rifiuti è possibile annotare ogni singolo formulario avendo cura di barrare le caselle “carico” e “scarico” ed indicando nel campo annotazioni (ultima colonna) la data di inizio e fine trasporto. Non si ha quindi la necessità di registrare un carico ed uno scarico separatamente.

L’ultima parte della prima colonna deve essere compilata unicamente in fase di scarico (per i produttori). Tale sezione richiede che vengano inseriti numeri di registrazione delle operazioni di carico che vengono scaricate con tale annotazione.

Per fare un esempio:

Num. Protocollo Tipo operazione CER Peso Numeri di protocollo dei carichi da scaricare
1 Carico 15.01.01 10
2 Carico 16.02.14 25
3 Carico 15.01.01 50
4 Carico 16.02.13 45
5 Scarico 15.01.01 60 1 – 3

Per gli impianti tale sezione potrà essere usata per indicare quali sono le operazioni di presa in carico di rifiuti che vengono allontanate dall’impianto, perché destinate ad altri impianti o perché trasformate in prodotti (cessazione della qualifica di rifiuto) o perché sottoposte ad operazioni di recupero/smaltimento all’interno dell’impianto stesso.

La seconda colonna è riservata all’inserimento delle caratteristiche chimico fisiche del rifiuto. Dovrà essere indicato il codice CER e la relativa descrizione riportata nel catalogo europeo dei rifiuti (allegato D alla parte IV del D.Lgs. 152/2006). Se si ritiene necessario è possibile completare la descrizione con un’annotazione personalizzata.

Per fare un esempio, se dovessimo caricare/scaricare un rifiuto contraddistinto dal codice CER 17.04.05, la cui descrizione formale è ferro e acciaio, potrebbe essere utile specificare quale dei due metalli sia.

Nella seconda colonna andremo inoltre ad inserire lo stato fisico del rifiuto, le eventuali caratteristiche di pericolo presenti nel rifiuto (da HP1 a HP 15) ed infine, solo nel caso di scarico, indicheremo se il rifiuto è avviato a recupero o smaltimento specificando il codice dell’operazione (da R1 ad R13 e da D1 a D15). Tale dato dovrebbe già essere noto al produttore, ma qualora non lo sia, sarà possibile desumerlo dai formulari.

Per i trasportatori l’indicazione dell’operazione di recupero/smaltimento a cui è avviato il rifiuto è sempre obbligatoria.

Nella terza colonna  andrà inserita la quantità di rifiuto presa in carico o scaricata. Le unità di misura disponibili sono:

  • Chilogrammi
  • Litri
  • Metri cubi

Si suggerisce di utilizzare quella più congrua alla misurazione del rifiuto. Inoltre dato che a destino il rifiuto potrà essere accettato in litri o chilogrammi, solo queste ultime due unità di misura potranno essere utilizzate nell’annotazione di scarico.

Se non si dispone di un sistema di pesatura del rifiuto, il quantitativo di rifiuto preso in carico e quello scaricato dovrà essere considerato presunto e pertanto potranno verificarsi casi in cui il quantitativo di rifiuti indicato nella registrazione non corrisponda con quello verificato a destino. In tal caso sarà necessario, nella colonna annotazioni, indicare: “peso riscontrato a destino: xx” ed apporre la propria firma.

Nei vecchi modelli dei registri di carico e scarico, era presente invece la casella: “Peso verificato a destino” che permetteva quindi di indicare quest’ulteriore dato senza dover utilizzare la colonna annotazioni.

La quarta colonna si compone di due sezioni. La prima è relativa al “Luogo in cui il rifiuto è stato prodotto”. Tale sezione è obbligatoria per quei soggetti che effettuano attività di manutenzione delle infrastrutture, ma non è insolito indicare anche il luogo in cui i rifiuti vengono prodotti se diversi dal luogo in cui il registro è conservato.  Si pensi ad esempio a chi svolge attività edilizie, impiantisti che producono spesso rifiuti in cantiere e che devono essere avviati ad impianti autorizzati.

Qualora le operazioni di gestione dei rifiuti siano effettuate tramite un soggetto terzo che abbia svolto un’attività di intermediazione dovranno essere riportati i seguenti dati:

  • Denominazione (ragione sociale completa)
  • Sede (indirizzo della sede legale)
  • Codice fiscale dell’impresa
  • Numero di iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali

La quinta colonna è quella dedicata alle annotazioni ossia eventuali note di correzione al movimento, in modo da evitare cancellature ed abrasioni. E’ consigliabile infatti, in caso di errore, evitare di ricalcare ciò che si è già scritto per rimediare all’errore o fare inutili scarabocchi. Gli errori, in caso di controllo devono essere visibili e le correzioni vanno sempre apportate nella colonna delle annotazioni.

In questa sezione è possibile riportare eventuali annotazioni aggiuntive come ad esempio:

  • Quando si verifica il caso in cui, per la natura del rifiuto o l’indisponibilità di un sistema di pesatura, la quantità del rifiuto è stata annotata nell’operazione di scarico con un valore approssimativo, ricevuta la quarta copia, il produttore indicherà il peso effettivo nello spazio delle annotazioni;
  • Quando un carico non sia stato accettato integralmente, dovranno essere indicate le motivazioni ed al rientro del carico parziale o totale, il produttore indicherà in tale spazio la quantità di rifiuti rientrata e lo riprenderà in carico.

Per gli impianti che effettuano il trattamento di rifiuti elettronici è obbligatorio disporre di un modello di registro di carico e scarico rifiuti leggermente diverso.

Il D.Lgs. 49/2014, relativo alla gestione dei RAEE, prevede che i titolari degli impianti di trattamento dei RAEE debbano annotare su apposita sezione del registro di carico e scarico, suddivisa nelle 10 categorie previste dalla norma, il peso dei RAEE in entrata, nonché il peso dei loro componenti, dei loro materiali e delle sostanze in uscita.

Si conclude qui questa breve disamina delle modalità di compilazione del modello A del registro di carico e scarico rifiuti.

Se hai necessità di maggiori chiarimenti o vuoi porre qualche domanda contattaci per richiedere una sessione di consulenza.

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Vito La Forgia

Vito la Forgia ha conseguito la laurea in Ingegneria Ambientale e del Territorio presso il Politecnico di Bari. E' autore del Manuale: Riciclo e Gestione RAEE. Gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche

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