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Registro Elettronico Nazionale I nuovi Registri, formulari e MUD parliamone al momento opportuno.

Da  più di vent’anni i produttori, i trasportatori  ed i gestori di rifiuti hanno permesso la tracciabilità dei rifiuti attraverso l’uso del formulario e dei registri di carico e scarico; con la legge 70/94 hanno comunicato i dati di produzione e trattamento attraverso la denuncia dei rifiuti che conosciamo tutti come il MUD. Nel 2009 si è cercato di abolire questo sistema prettamente cartaceo con il Sistri , tra alti e bassi, sospensioni e riattivazioni ( sempre pagando il contributo) per anni si è andati avanti con il sistema binario (scritture tradizionali  e Sistri) . Il Sistri,  in realtà non è mai diventato operativo, non ha dato i risultati che ci si aspettava, ma sicuramente è stato un costo rilevante per gli operatori del settore e per i produttori iniziali. Dal 1° gennaio 2019 il Sistri, e i relativi  contributi da versare entro il 30 aprile di ogni anno, sono soppressi ed è introdotto il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, gestito direttamente dal Ministero dell’Ambiente, siamo in attesa di un decreto attuativo.  Il Ministero ( al fine di non dover restituire i soldi ai contribuenti) insiste nel dire che il nuovo sistema sarà comunque una prosecuzione del progetto iniziale. Da un po’ di tempo circolano i modelli dei registri e dei formulari che si dovrebbero utilizzare con il nuovo sistema, con relative modalità di compilazione e addirittura si tengono corsi di aggiornamento sul loro uso.

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I Vantaggi di GEOMEMBRANE HDPE e LLDPE verso GEOMEMBRANE EPDM

Le Geomembrane HDPE sono la barriera impermeabilizzante più comune a causa delle loro elevate caratteristiche meccaniche e della loro durabilità a lungo termine. Tuttavia, quando si tratta di flessibilità in condizioni climatiche estremamente fredde, le geomembrane LLDPE sono più appropriate.

La resistenza chimica elevata è richiesta nelle discariche e nei progetti minerari in cui la geomembrana è in contatto con diversi potenziali attacchi chimici. L’HDPE è il polimero più forte a causa della sua bassa reattività contro un’ampia gamma di prodotti, l’LLDPE ha una buona resistenza chimica, tuttavia l’EPDM di Geomembrane viene attaccato quando viene a contatto con diversi prodotti polarizzati. Infatti, i rivestimenti EPDM sono saldati in cantiere utilizzando prodotti chimici che reagiscono con EPDM. Queste articolazioni sono sempre punti deboli con potenziale degrado piuttosto che un processo di termosaldatura accettabile. 3. Saldabilità facile e affidabile di Geomembrane HDPE e LLDPE. L’unico modo per unire il polietilene è tramite un processo termico, le ampie fodere (7,5 m) sono sovrapposte 10 cm e saldate a caldo da una saldatrice automatica che realizza due saldature parallele. La sacca d’aria tra le saldature consente di verificare la tenuta stagna. È un metodo semplice e affidabile per controllare il 100% della superficie impermeabilizzante installata.

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Mud 2019 Obblighi di comunicazioni annuali di cui alla legge 70/94 per il 2018

Con l’inizio dell’anno iniziamo a predisporre il lavoro per la presentazione del MUD 2019 (in riferimento alla movimentazione dei rifiuti dell’anno 2018). Apprendiamo dal sito  di Ecocerved quanto riportiamo a seguito.

“L’accesso all’area MUD contenente le informazioni e il software per la presentazione del MUD 2018 è sospeso.
Il servizio sarà riattivato nelle prime settimane del 2019, con le informazioni aggiornate.

Si ricorda che la scadenza ordinaria per la presentazione del MUD, prevista dalla Legge 25 gennaio 1994 n.70, è il 30 aprile.

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SISTRI LA FINE UFFICIALE

Il Sistri, Sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali istituito nel 2010 e mai entrato effettivamente in funzione, sarà definitivamente soppresso a partire dal gennaio del 2019. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri di oggi, attuando così nel Dl Semplificazioni la volontà politica espressa dal Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa (M5S), già nei primi giorni del suo insediamento.

“Il Sistri è stato uno dei più grandi sprechi nella gestione dei rifiuti speciali – ha detto Costa -, un sistema mai entrato effettivamente in funzione, che però ha comportato costi sostenuti dalle imprese coinvolte e dallo Stato, che hanno superato i 141 milioni di euro dal 2010 ad oggi”.

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