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Registro Elettronico Nazionale I nuovi Registri, formulari e MUD parliamone al momento opportuno.

Da  più di vent’anni i produttori, i trasportatori  ed i gestori di rifiuti hanno permesso la tracciabilità dei rifiuti attraverso l’uso del formulario e dei registri di carico e scarico; con la legge 70/94 hanno comunicato i dati di produzione e trattamento attraverso la denuncia dei rifiuti che conosciamo tutti come il MUD. Nel 2009 si è cercato di abolire questo sistema prettamente cartaceo con il Sistri , tra alti e bassi, sospensioni e riattivazioni ( sempre pagando il contributo) per anni si è andati avanti con il sistema binario (scritture tradizionali  e Sistri) . Il Sistri,  in realtà non è mai diventato operativo, non ha dato i risultati che ci si aspettava, ma sicuramente è stato un costo rilevante per gli operatori del settore e per i produttori iniziali. Dal 1° gennaio 2019 il Sistri, e i relativi  contributi da versare entro il 30 aprile di ogni anno, sono soppressi ed è introdotto il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, gestito direttamente dal Ministero dell’Ambiente, siamo in attesa di un decreto attuativo.  Il Ministero ( al fine di non dover restituire i soldi ai contribuenti) insiste nel dire che il nuovo sistema sarà comunque una prosecuzione del progetto iniziale. Da un po’ di tempo circolano i modelli dei registri e dei formulari che si dovrebbero utilizzare con il nuovo sistema, con relative modalità di compilazione e addirittura si tengono corsi di aggiornamento sul loro uso.

Vorrei porre l’attenzione sul fatto che al momento il Ministero dell’Ambiente ha solamente  presentato  i modelli del nuovo formato di FIR e Registri C/S condividendoli con le associazioni di categoria.

Sono stati presentati cinque modelli:

  1. Il Registro di c/s digitale, corredato di frontespizio per la redazione manuale,
  2. Il Registro di c/s digitale per intermediari e commercianti senza detenzione, corredato di frontespizio per la redazione manuale
  3. Il FIR nella sua forma più semplificata,
  4. Il FIR per i trasporti che comprendono intermodalità,
  5. Il FIR per la microraccolta
  • A parte i modelli, tante sono le domande che attendono una risposta.
  • come dovranno essere utilizzati registri e formulari ( continuerà ad esistere il cartaceo o ci sarà l’obbligo di informatizzarsi?)
  • Quali sono i termini entro cui iscriversi
  • Quali saranno i contributi da pagare
  • Quali sono le regole organizzative e funzionali del sistema,
  • Quali gli   adempimenti a carico degli operatori
  • Quali le  norme sanzionatorie.

Memore delle esperienze passate direi che per arrivare all’emanazione del decreto bisognerà aspettare forse anche un anno.

Insomma, visto che manca praticamente tutto, preoccupiamoci di saper gestire correttamente il sistema tradizionale e poniamoci il problema del nuovo sistema solo quando sarà diventato ufficiale attraverso la pubblicazione dei modelli  e delle istruzioni sulla Gazzetta Ufficiale.

Autore: Enrica Mariucci
Financial & Ecology Management sas

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Mariano Fabris

Consulente e Resp. Tecnico in Materia di Gestione Rifiuti Cat 1,4,5,8 Preposto per il Trasporto Nazionale e Internazionale su strada di Merci.

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