E’ quanto si apprende dalla notizia diffusa dall’agenzia ASCA nei giorni scorsi.
Anche se non è compito della Commissione Ambiente prendere una decisione in merito, sembra proprio che diversi Senatori del PD membri della commissione Ambiente di Palazzo Madama,
stiano appoggiando con forza il mantenimento del Sistema di tracciabilità dei rifiuti.
Tra i motivi indicati:
- Timori per eventuali sanzioni europee, che scatterebbero a causa della mancata applicazione della normativa comunitaria (in altri termini si cerca di fare passare il sistri come obbligo comunitario)
- Eventuali azioni legali da parte di coloro che hanno già sostenuto ingenti spese per l’adeguamento al sistema
- Consentire al Ministero dell’ambiente di effettuare gli opportuni correttivi
Il Parlamento ha tempo fino al 12 ottobre 2011 per convertire definitivamente in legge il Dl 138/2011.
13a COMMISSIONE
(TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI)
Roma, 23 agosto 2011
Parere alla 5ª Commissione permanente sul disegno di legge: (2887) – Conversione in legge del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo.
La 13ª Commissione del Senato, esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge in titolo, considerato che l’esenzione ai previsti taglio di organico alle pubbliche amministrazioni, di cui al comma 5 dell’articolo 1, non tiene conto del peculiare status giuridico riconosciuto dalla legge al personale dipendente degli Enti parco in possesso della qualifica di “Guardia parco”;
premesso che l’articolo 6 dispone il ritorno al sistema cartaceo per la tracciabilità dei rifiuti, affidato al principio di autodichiarazione, che in passato non ha saputo evitare quell’assoluta incertezza intorno alla sorte definitiva di ingenti quantitativi di rifiuti, non solo pericolosi, che pone a rischio nel nostro Paese la salute dei cittadini oltre che la tutela dell’ambiente, creando i presupposti per il perdurare di traffici illeciti legati al settore dei rifiuti. La generalizzata soppressione del sistema SISTRI, lungi dall’assicurare risparmi di spesa, espone il Paese agli oneri finanziari conseguenti al prevedibile esito di una procedura di infrazione per violazione della normativa comunitaria, che come noto impone per i rifiuti pericolosi l’obbligo della tracciabilità (articolo 17 della direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE). L’improvviso ritorno al vecchio sistema cartaceo rende elevato il rischio dell’attivazione di un contenzioso, dagli esiti imprevedibili, da parte di quanti – ovvero la stragrande maggioranza degli obbligati – hanno già sostenuto i costi necessari per adeguarsi per tempo al sistema SISTRI;