L’Italia firma l’Accordo Multilaterale M253 relativo al trasporto di olio combustibile pesante in cisterna.

Lo scorso 9 aprile, l’Italia ha firmato l’Accordo Multilaterale M253 relativo al trasporto di olio combustibile pesante in cisterna. Questo accordo è analogo al precedente Accordo M235 scaduto lo scorso 1 gennaio 2013, ma integrato dall’estensione al trasporto via ferrovia (RID).
L’Accordo, valido fino al 31 dicembre 2017, è stato sottoscritto anche da Belgio, Regno Unito, Irlanda e Germania.
Testo dell’Accordo Multilaterale M253 http://www.unece.org/fileadmin/DAM/trans/danger/multi/agree.wpf/M253.pdf

Dr. Filippo Busolo
Chimico – Esperto ADR

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Il biogas produce oltre 1 milione euro l’anno per il PIL locale

Trovato il petrolio verde nel Medio Friuli. Dalla centrale di cogenerazione la risposta del sistema agricolo alla crisi del settore.
Primo bilancio degli effetti sull’economia del territorio per l’impianto a biogas di Bertiolo (Udine).
Il presidente Greenway Marco Tam: «Le aziende agricole devono puntare sull’energia da fonti rinnovabili per diversificare l’attività e non essere più in balia delle fluttuazioni delle commodities»

Vale oltre 1 milione di euro la ricaduta sul Pil locale della centrale a biogas Greenway in funzione a Bertiolo (Udine). A tracciare un bilancio del primo “esercizio” dell’impianto a biomasse è Marco Tam, presidente di Greenway Agricola a r.l, la società che riunisce dieci imprese agricole che, con la partecipazione al capitale di Friuladria impresa&finanza del Gruppo Cariparma – Crédit Agricole e lo studio Catullo & Partners di Treviso nel ruolo di advisor, hanno realizzato la centrale. «La crisi che ha investito il settore agricolo ha posto molti imprenditori di fronte alla necessità di ripensare un’attività da tempo in balia delle fluttuazioni delle commodities -spiega Tam-. Per riacquistare competitività senza cambiare pelle, abbiamo scelto di diversificare il

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LA DISPERSIONE IN ATMOSFERA DI odori ed inquinanti – UN PROBLEMA SEMPRE PIù ATTUALE

L’impatto generato da odori ed inquinanti prodotti da diverse realtà industriali e commerciali può limitare fortemente la fruibilità dell’ambiente circostante. A tal fine l’utilizzo della modellistica, quale strumento conoscitivo e previsionale, permette di fornire una valutazione oggettiva della qualità dell’aria e di individuare le migliori soluzioni per minimizzare gli impatti, garantendo nel contempo il rispetto dei limiti di legge, ove previsti.
Laura Ranzato, Paolo Montin (Geosolution S.r.l.)

L’attenzione rivolta alle emissioni in atmosfera, in particolare a quelle odorigene, si è accentuata negli ultimi anni, grazie alla crescente sensibilità nei confronti dell’ambiente e della salute umana, ma anche a causa della frequente vicinanza di sorgenti emissive a zone urbanizzate. La semplice presenza di camini legati ad attività industriali, ancorché pienamente rispettosi dei limiti di legge, o di altre attività che producono emissioni odorigene (ad esempio impianti di trattamento, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti, impianti di compostaggio, digestione anaerobica, ecc…), molto spesso può essere motivo di proteste da parte della popolazione residente nelle zone limitrofe (basti pensare che nel 2011, solo in Emilia Romagna sono pervenute ad ARPA oltre 200 segnalazioni di disagio olfattivo derivante da impianti a biogas e spandimenti in agricoltura).

Di fondamentale importanza risulta quindi fornire una valutazione oggettiva della

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SISTRI atto II°

Come nelle rappresentazioni teatrali è possibile assistere a colpi di scena che stravolgono il previsto andamento della trama, anche il SISTRI ha dato dimostrazione nel corso della sua pseudo-esistenza di essere capace di stupire gli operatori del mondo dei rifiuti con svariati colpi di scena. Certo alcuni erano previsti, altri ci hanno lasciato con il fiato sospeso, altri ancora avranno permesso addirittura a qualcuno di vincere qualche scommessa ma quel che è certo è che il SISTRI ritorna ancora una volta sulla scena e questa volta vuole restarci.

Ricordiamo a tutti che lo scopo iniziale del SISTRI era uno snellimento delle procedure ed un tracciamento in tempo reale dei traffici di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi a mezzo di moderni sistemi tecnologici che permettevano rapidamente ed in tempo reale di monitorare la posizione di un determinato rifiuto.

Poco dopo la sua istituzione e la distribuzione dei primi sistemi informatici sovvenne a qualcuno il dubbio che in realtà il SISTRI fosse un mezzo ipertecnologico per confrontare i dati fiscali delle aziende con quelle relative allo smaltimento dei rifiuti e verificare così altri parametri e limitare le evasioni fiscali. Alla fine ciò che è rimasto del SISTRI versione 1.0 sono state le adorabili black-box che hanno prosciugato le batterie degli automezzi, dispositivi USB mal funzionanti o infettati che hanno fatto impazzire intere reti LAN e tanta buona volontà degli operatori del settore trasformata in rabbia e frustrazione a causa delle continue modifiche al sistema, procedure assurde ed a volte in netto contrasto con

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