SISTRI atto II°

Come nelle rappresentazioni teatrali è possibile assistere a colpi di scena che stravolgono il previsto andamento della trama, anche il SISTRI ha dato dimostrazione nel corso della sua pseudo-esistenza di essere capace di stupire gli operatori del mondo dei rifiuti con svariati colpi di scena. Certo alcuni erano previsti, altri ci hanno lasciato con il fiato sospeso, altri ancora avranno permesso addirittura a qualcuno di vincere qualche scommessa ma quel che è certo è che il SISTRI ritorna ancora una volta sulla scena e questa volta vuole restarci.

Ricordiamo a tutti che lo scopo iniziale del SISTRI era uno snellimento delle procedure ed un tracciamento in tempo reale dei traffici di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi a mezzo di moderni sistemi tecnologici che permettevano rapidamente ed in tempo reale di monitorare la posizione di un determinato rifiuto.

Poco dopo la sua istituzione e la distribuzione dei primi sistemi informatici sovvenne a qualcuno il dubbio che in realtà il SISTRI fosse un mezzo ipertecnologico per confrontare i dati fiscali delle aziende con quelle relative allo smaltimento dei rifiuti e verificare così altri parametri e limitare le evasioni fiscali. Alla fine ciò che è rimasto del SISTRI versione 1.0 sono state le adorabili black-box che hanno prosciugato le batterie degli automezzi, dispositivi USB mal funzionanti o infettati che hanno fatto impazzire intere reti LAN e tanta buona volontà degli operatori del settore trasformata in rabbia e frustrazione a causa delle continue modifiche al sistema, procedure assurde ed a volte in netto contrasto con la normativa vigente, call center sempre meno preparati sulle domande poste dagli utenti che cercavano corrispondenze con i loro casi reali, ed infine ma non meno importante fu una netta semplificazione delle procedure e degli operatori obbligati all’utilizzo del SISTRI, che a parere di chi scrive rese il SISTRI stesso praticamente inutile ed una parodia di sé stesso.

Ora però le cose sembrano dover cambiare e con il Decreto Ministeriale 20 Marzo 2013 il Ministero dell’Ambiente ha sancito il rientro in operatività del SISTRI a partire dal 1 Ottobre 2013.

Cosa è cambiato rispetto a prima? In realtà si nota una duale riproposizione di una partenza a scaglioni coinvolgendo in una prima fase tutti gli operatori specializzati del settore dei rifiuti:

–          Impianti di stoccaggio e/o trattamento rifiuti pericolosi

–          Imprese di trasporto rifiuti pericolosi

–          Imprese che effettuano commercio ed intermediazione di rifiuti pericolosi

e tutti i produttori iniziale di rifiuti pericolosi che hanno più di dieci dipendenti.

Teoricamente questo modo di procedere dovrebbe evitare il formarsi di casi particolari avendo posto come regola generale:

Rifiuti pericolosi = SISTRI per quanto riguarda gli operatori del settore

e

Rifiuti pericolosi + 10 dipendenti = SISTRI

Ma sarà così? Il problema credo sia da individuare nelle modalità con le quali i rifiuti dovranno viaggiare ed essere poi tracciati. Non dimentichiamo infatti che una buona parte dei trasporti di rifiuti speciali in Italia si muove con la micro raccolta. Ciò significa effettuare trasporti per più produttori nell’arco di una stessa missione di trasporto. Cosa accadrà quando si avrà a che fare con produttori obbligati al SISTRI ed altri non obbligati? E cosa accadrà poi quando si conferirà nei vari impianti? Sono ovviamente queste domande alle quali il SISTRI e chi lo sta ri-progettando, dovrà dare risposta per evitare di correre il rischio di impantanarsi nuovamente nelle anomale situazioni che si verificarono nel primo atto del SISTRI.

Basterà? Non credo. Un’altra domanda alla quale gli operatori vorranno risposta sarà la tecnologia con la quale i rifiuti dovranno essere tracciati. Le attuali black-box potranno essere finalmente eliminate sostituendole con un sistema più moderno, economico, e meno dannoso per gli automezzi? A quanto ammonta oggi il costo per le aziende di trasporto per la sostituzione delle batterie degli automezzi?

Ovviamente con ciò non si vuole dire che il SISTRI andrebbe abolito, anzi è mia ferma convinzione che il SISTRI vada introdotto con lo spirito con il quale fu annunciato inizialmente ossia, tracciabilità piena e completa dei rifiuti (a mio parere pericolosi e non), sostituzione completa dei formulari e del registro di carico e scarico con un sistema informatico visionabile sempre ed in tempo reale.

Ciò dovrebbe consentire la eliminazione di:

–          Registro di carico e scarico

–          Formulari

–          MUD

–          Comunicazioni varie ed eventuali alle provincie ed alle regioni

Ogni ente di controllo dovrà poter accedere al sistema e verificare i dati di suo interesse. E’ in questo modo che l’interfaccia azienda-ente dovrebbe poter migliorare non solo i controlli ma anche eventuali scioglimenti di dubbi. Personalmente vedo molte potenzialità nel SISTRI, il problema come sempre è avviare la macchina al meglio e apportare modifiche in corso d’opera senza per questo però penalizzare le aziende che devono sempre essere messe in condizioni di poter lavorare e non essere sanzionate a causa di mancanze normative o dei progettisti SISTRI.

Tornando però al Decreto Ministeriale è importante sottolineare quindi le due date di partenza:

–          1 Ottobre 2013 per i produttori di rifiuti pericolosi con più di 10 dipendenti e tutti gli operatori professionali del mondo rifiuti che operano con rifiuti pericolosi

–          3 marzo 2014 tutti gli altri operatori già individuati dai precedenti decreti SISTRI e che sono rimasti esclusi dalla prima tranche.

Cosa fare entro il 1 Ottobre? Per poter essere pronti occorre essere aggiornati su tutte le evoluzioni del SISTRI che si può ritenere inizieranno a divenire man mano che ci si avvicina alla fatidica data sempre più copiose; non appena possibile dovranno essere aggiornati i dati delle aziende già iscritte al SISTRI (anagrafica, automezzi, autorizzazioni, impianti ecc…); iscriversi al SISTRI se si è obbligati e non lo si è fatto in passato.

Il 1 Ottobre 2013, i soggetti obbligati partiranno con l’utilizzo del SISTRI versione 2.0 e in parallelo per 30 giorni utilizzeranno anche gli attuali formulari di identificazione rifiuti e registro di carico e scarico. Infatti per un lasso di tempo di 30 gg dalla ufficiale data di partenza dell’operatività del SISTRI continueranno ad applicarsi le disposizioni del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.

E per il contributo SISTRI? Il contributo per tutto l’anno 2013 resta sospeso e nulla è dovuto.

Per il momento dobbiamo solo avere la pazienza di attendere ulteriori comunicazioni da parte del Ministero per conoscere quali sono le modifiche apportare al SISTRI e quali sono le nuove procedure che dovremo adottare.

Dott. Ing. la Forgia Vito
Ingegnere Ambientale e del Territorio
www.ambienterifiuti.wordpress.com

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Mariano Fabris

Consulente e Resp. Tecnico in Materia di Gestione Rifiuti Cat 1,4,5,8 Preposto per il Trasporto Nazionale e Internazionale su strada di Merci.

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