consulente ambientale

Non sei diplomato? non puoi accedere alla professione di Responsabile Tecnico

E quanto dispone l’articolo 2 comma 2 lettera b della delibera 7/2017 in attuazione deglia rticoli 12 e 13 del DM 120/2014.

Questo vale anche per tutti quei professionisti che ad oggi operano nel settore in una delle categorie dell’albo gestori ambientali, quei professionisti che si sono tenuti aggiornati partecipando a corsi di formazione obbligatori che consentivano loro, previo superamento dell’esame, di acquisire il titolo di Responsabile Tecnico.

Si aspettavano da tempo le due delibere (6 e 7) recentemente approvate, ma mai si sarebbe pensato in merito al loro contenuto.

Partecipando agli incontri dell’albo gestori ambientali, si percepiva una sorte di leggerezza nell’anticipare il contenuto delle delibere….ancora non si conoscevano i termini entro i quali chi operava nel settore come amministratore, assumendo anche il ruolo di responsabile tecnico , avrebbe potuto continuare ad esercitare senza le opportune verifiche.
Il risultato? 20 anni….
Questi sono gli anni (fatta salva una percentuale massima del 20% in cui lo stesso non abbia operato ) che il responsabile tecnico avrebbe dovuto esercitare anche come amministratore della società.
Sembra una barzelletta….dove pero il finale non fa sorridere

Tutti inutile. La meritocrazia a quato pare in questo caso non serve.

Sembra una banalità, ma ad oggi sono centinaia i professionisti che pur svolgendo nel rispetto delle regole la loro professione, con 10/15 anni di esperienza alle spalle, si troveranno tra cinque anni (periodo transitorio in cui chi già opera con un incarico di Responsabile Tecnico può continuare a svolgere il compito ) a non poter rinnovare il titolo in loro possesso, in quanto non soddisfano uno dei requisiti richiesti per poter aggiornare la sua posizione.

Personalmente trovo particolarmente ingiusta tale posizione perchè di fatto non premia la conoscenza del settore, gli anni di esperienza, l’aggiornamento costante e la professionalità dell’individuo, perchè pone dei paletti all’accesso alla professione.

A parere di chi scrive non è certo un diploma acquisito 20/25 anni fà a dover determinare “la sola possibilità di accedere” ad una professione a dir poco complessa, che di certo richiede un aggiornamento costante della materia, ma che nulla ha a che fare con un titolo di studio che non ne determina ne la professionalità ne la conoscenza della materia.

Forse in questo caso sarebbe stata necessaria una maggior consapevolezza del danno arrecato alle piccole imprese che operano nel settore, dove molto spesso la figura del responsabile tecnico é ricoperta dallo stesso amministratore (che di conseguenza ne risponde anche penalmente) non tanto forse per passione della materia….quanto spesso per sopperire ai costi che tale figura comporta in azienda.

Concludo affermando che trovo indispensabile una verifica della conoscenza della normativa vigente, valorizzando cosi la figura del Responsabile Tecnico, che ad oggi era molto spesso una sola formalità all’interno dell’azienda iscritta, ma ritengo altrettanto corretto dare un’opportunità anche a chi in precedenza non ha avuto modo o forse voglia di acquisire un diploma, che nulla ha a che  vedere con il ruolo del Re

 

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Mariano Fabris

Consulente e Resp. Tecnico in Materia di Gestione Rifiuti Cat 1,4,5,8 Preposto per il Trasporto Nazionale e Internazionale su strada di Merci.

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