Gas fluorurati ad effetto serra

D.P.R. n. 43/2012 recante attuazione del Regolamento (CE) n. 842/2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra (G.U. n. 93 del 20 aprile 2012)

Il 20 aprile 2012 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio 2012, n. 43 (pdf, 579 KB) recante attuazione del Regolamento (CE) n. 842/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 maggio 2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra (G.U. n. 93 del 20 aprile 2012).

Il D.P.R. n. 43/2012, entrato in vigore il 5 maggio 2012, disciplina, tra le altre cose, le procedure per la designazione degli organismi di certificazione/attestazione e per il conseguimento della certificazione/attestazione prevista dal Regolamento stesso e dai successivi Regolamenti della Commissione n 303/2008, n. 304/2008, n. 305/2008, n. 306/2008 e n. 307/2008.

Sistema di certificazione delle persone e delle imprese

Il D.P.R. prevede un sistema di certificazione delle persone e delle imprese basato su Organismi di certificazione accreditati dall’Organismo nazionale italiano di accreditamento “ACCREDIA” sulla base di schemi di accreditamento (Regolamenti Tecnici) approvati dal

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Il combustibile alternativo Css

CSS combustibili solidi secondari

Le nuove norme semplificheranno le procedure per il rilascio delle autorizzazioni all’utilizzo dei CSS, confermando l’imposizione ai forni da cemento di limiti di emissione più stringenti rispetto a quelli imposti per il solo utilizzo di combustibili fossili.

I CSS sono prodotti a partire da frazioni selezionate di rifiuti (non pericolosi) in impianti di pretrattamento secondo precise specifiche tecniche.

Nei forni da cemento non è possibile incenerire le “ecoballe” o rifiuti urbani non trattati, in quanto non compatibili con il processo di produzione e con la qualità del prodotto finale (il cemento); inoltre I CSS vengono utilizzati nelle cementerie in parziale sostituzione dei combustibili fossili non rinnovabili.

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L’uso di combustibili alternativi per ridurre l’inquinamento

Meno discariche, meno rifiuti in mezzo alla strada, meno inquinamento, meno spazio alla malavita dei rifiuti, meno costi per i cittadini. Più risparmio di energia e di combustibili d’importazione, più raccolta differenziata, più trasparenza, più controlli. Sono alcuni dei vantaggi dell’utilizzo del combustibile alternativo definito Css, sigla di combustibile solido secondario, che già oggi viene usato da una ventina di cementifici.

Per regolamentare secondo le norme europee l’uso del Css nelle cementerie in sostituzione del pet-coke (carbone ricavato dalla raffinazione del greggio), sono in arrivo nuove disposizioni basate su due distinti decreti (uno del ministro dell’Ambiente e un decreto del presidente della repubblica). Questi decreti dettano le specifiche per poter continuare a usare questo prodotto ricavato dalla frazione energetica dei rifiuti dopo la selezione e la raccolta differenziata.

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Clini: merci su rotaie per contenere l’impatto ambientale.

«Il trasferimento modale sui grandi assi di scorrimento» è il tema della tavola rotonda che si è svolta nella sede del Corriere della Sera a Milano alla presenza del ministro dell’Ambiente Corrado Clini, del presidente dell’Autorità portuale di Trieste Marina Monassi, dell’amministratore delegato di Alpe Adria Antonio Gurrieri, del direttore divisione cargo Trenitalia Mario Castaldo e del direttore generale Modahlor Sébastien Lange.
L’incontro ha rappresentato una importante occasione per confrontarsi su uno studio sviluppato dal ministero dell’Ambiente che analizza lo stato attuale del trasporto merci in Italia e delinea alcune strategie ambientali ed economiche per rendere più efficiente e competitiva l’intera catena logistica nazionale “porti-territorio”, con un orientamento mirato a catturare i grandi flussi del trasporto interno e terra/mare nell’ambito del bacino del Mediterraneo e del Centro-Europa.

In particolare, lo studio analizza le dinamiche e lo stato attuale del trasporto delle merci in Italia, quale tema primario e strategico per la crescita economica del paese nel contesto dell’Unione Europea e per le relazioni tra settori e regioni del tessuto produttivo nazionale.

«Non a caso – spiega Clini – la tematica del contenimento dell’impatto ambientale causato dal trasporto merci rappresenta da tempo uno degli obiettivi primari costantemente all’attenzione degli organi nazionali e comunitari, nell’ambito delle azioni di governo e regolamentazione del territorio e delle attività economiche in generale».
Secondo il ministro si dovrà riuscire «a lavorare prevalentemente su autostrade viaggianti per le lunghe distanze e garantire la distribuzione capillare per la domanda delle imprese che, soprattutto nel Nord, sono diffuse nel territorio».

Un “patto”, dunque, per creare una

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