LEGGE 30 ottobre 2013, n. 125 – Misure in Materia Ambientale

LEGGE 30 ottobre 2013, n. 125 (in G.U. n. 255 del 30 ottobre 2013)

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. (13G00169)

Di particolare interesse per il nostro settore, evidenziamo a seguito l’art.11, Capo IV “MISURE IN MATERIA AMBIENTALE”

Art. 11
Semplificazione e razionalizzazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti e in materia di energia

(( 1. I commi 1, 2 e 3 dell’articolo 188-ter del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono sostituiti dai seguenti:

«1. Sono tenuti ad aderire al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) di cui all’articolo 188-bis, comma 2, lettera a), gli enti e le imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti speciali pericolosi a titolo professionale compresi i vettori esteri che operano sul territorio nazionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti urbani e speciali pericolosi, inclusi i nuovi produttori che trattano o producono rifiuti pericolosi. Sono altresì tenuti ad aderire al SISTRI, in caso di trasporto intermodale, i soggetti ai quali

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SISTRI: ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?

Da quasi tre anni assistiamo (e, nostro malgrado, subiamo) a fatti che hanno dell’inverosimile.

La “sistrite”, di cui molti di noi sono definitivamente “avvelenati” , andrebbe catalogata nell’annuario della medicina non solo come una malattia patita da tutti noi che abbiamo a che fare con i rifiuti (Produttori, Gestori, Consulenti, ecc.) ma anche come “schizofrenia” espressa, senza freno e senza controllo, da qualche nostro legislatore.

Se non fosse tragicamente tutto vero, potremmo pensare di essere tutti attori in un divertente film comico. In realtà, siamo, e così ci trattano, delle semplici comparse.

Da quando il “mostro“ SISTRI è emerso dal “segreto di Stato”, nel quale è stato incomprensibilmente e maldestramente concepito, abbiamo “subito” una girandola di decreti, manuali, date di avvio annunciate e poi cambiate, ecc. Abbiamo investito tempo e denaro per informarci ed aggiornarci, tutti abbiamo trascorso molte notti insonni.

Ora, il “mostro”, dai soliti “male informati” dato per morto certo, ha ripreso la sua lenta, ma inesorabile, corsa: dal 1° di ottobre devono utilizzare il SISTRI tutti i Gestori di rifiuti pericolosi. I produttori (sempre dei soli rifiuti pericolosi) dovranno iniziare ad utilizzarlo dal 3 marzo 2014.
Una strana ri-partenza quella del sistri, per una sequela di motivi.
Fra le tante stranezze, sento di dover evidenziare l’assordante silenzio con il quale gli Operatori stanno

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SISTRI…15 giorni dall’avvio del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti

I primi 15 giorni dalla partenza del SISTRI sono ormai trascorsi. Ciò che sembrava dover essere il più grande fallimento del Ministero dell’Ambiente alla fine ha retto “l’onda d’urto” del 3% del totale dei soggetti inizialmente interessati dal SISTRI ed ora obbligati ad utilizzarlo. Certo non è lodevole essere stati costretti a siffatta semplificazione per poter far partire il mostro informatico ma tant’è che ci si è riusciti, il sistema non è collassato su sé stesso e trasportatori ed impianti di trattamento di rifiuti pericolosi sono oggi alle prese con formulari e schede SISTRI.
Quindi tutto ok? Il sistema ha funzionato ed ora possiamo passare alla fase successiva? Certamente no. Il sistema nonostante la sua partenza ha dimostrato di essere affetto ancora da processi pachidermici che rendono la gestione dei rifiuti troppo pesante e lenta. Sul sito www.sistriforum.it è possibile leggere la maggior parte dei problemi che affliggono gli utenti ma in questo articolo si vuole cercare di dare luce ad alcune delle problematiche che il Ministero e chi il SISTRI ha dovuto progettarlo sembra aver ignorato o semplicemente trascurato temporaneamente.
Innanzitutto il doppio binario. Questa modalità operativa sta causando, almeno per il momento lungaggini presso gli impianti che si ritrovano a dover accettare il doppio della documentazione, a ciò si aggiunga il rischio delle dimenticanze legate al fatto che i trasportatori, in particolare quelli legati alla micro raccolta si trovano a dover viaggiare con numerosi documenti per un singolo ritiro. L’utilizzo del formulario di identificazione rifiuti era semplice perché composto da carta copiativa, ma se in aggiunta a ciò si utilizzano anche delle schede sistri in doppia copia da compilare separatamente si nota facilmente come, a causa dell’abitudine il più delle volte, le schede SISTRI non vengano compilato o compilate erroneamente.
Ma non è tutto. Un aspetto che ho trovato piuttosto “fastidioso” e che come riportato da altre esperienze è fonte di errori è dovuto all’impostazione della scheda SISTRI. Tale scheda invece di occupare un’intera pagine è localizzata in ¾ del foglio, ed i campi da compilare sono praticamente nascosti alla vista nonostante nei manuali venga indicato come quelle aree da compilare dovrebbero essere contrassegnate da un diverso colore. Mi chiedo se non fosse stato più semplice allocare tutte le aree da compilare in unico punto dandone evidenza. Ciò è riferito ad esempio alla modalità “micro raccolta” nella quale i campi dedicati a

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SISTRI – chi parte e chi resta….

Il sistema di tracciabilità dei rifiuti sarà operativo dal 1° Ottobre 2013. Chi sono i soggetti obbligati?

Del SISTRI abbiamo parlato più e più volte nelle numerose pagine del blog Ambiente & Rifiuti, interviste radiofoniche, articoli e forum hanno sprecato il proprio tempo descrivendone pregi e difetti, caratteristiche d’utilizzo, fondamenti di base e motivazioni che hanno spinto così fortemente il Ministero dell’Ambiente a voler adottare un sistema digitale per la tracciabilità dei rifiuti. Dopo numerose puntate, click-day, rinvii, azzeramenti, indagini e soprattutto denaro (delle aziende) e decreti pubblicati in G.U. in corsa e sempre all’ultimo minuto, siamo ormai giunti ad una svolta decisiva sul fronte del SISTRI. Il 1° Ottobre 2013 il primo scaglione di aziende obbligate ad utilizzarlo dovranno rispolverare i vecchi (tecnologicamente parlando) dispositivi USB, aggiornare le black-box (se ancora sono a bordo degli automezzi), studiare pagine e pagine di manuali, testare il sistema e posizionarsi sulla griglia di partenza entro la notte del 30 Settembre perchè la mattina successiva la storia della tracciabilità e del trasporto dei rifiuti cambierà radicalmente.

Questa è una breve descrizione di quanto  sta accadendo in questi giorni nelle aziende ormai in fibrillazione nel cercare di comprendere se sono obbligate ad aderire subito al SISTRI, se occorre iscriversi, se occorre installare

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