Sanzioni Sistri

Visto anche gli interventi delle maggiori associazioni di categoria inviate al Ministero, fatto salvo eventuale proroga dell’ultimo minuto, il 1 Gennaio 2011 sarà in vigore il regime sanzionatorio per le violazioni agli adempimenti sul Sistri, al quale verranno applicate in quanto compatibili, anche le sanzioni previste dal Codice della Strada che riguardano in particolare la confisca e il fermo amministrativo dell’automezzo.

Ricordiamo inoltre che ;

  • Le multe per la mancata iscrizione entro i termini previsti (dal 1° gennaio 2011) andranno da 2.660 a 15.500 euro se si tratta di rifuti non pericolosi, fino a 93.000 euro se sono trattati rifiuti pericolosi.
  • Per l’omesso pagamento del contributo di iscrizione entro i termini previsti, ci sono sanzioni da 2.600 a 15.500 euro, mentre se si tartta di rifiuti pericolosi le sanzioni vanno  da 15.500 a 93.000, con la sospensione immediata del servizio.
  • Sanzioni infine da 2.600 a 15.500 euro o da 1.040 a 6.200 per imprese con meno di 15 dipendenti, per l’omessa compilazione del registro cronologico o della scheda Sistri-area movimentazione, oppure per informazioni incomplete o inesatte, o alterazione fraudolenta di uno dei dispositivi che comunque ne impedisce in qualsiasi modo il corretto funzionamento.
  • Mancata conservazione del dispositivo Sistri nel luogo per il quale è stato richiesto. Il decreto ministeriale 9 luglio 2010, infatti, ha introdotto l’obbligo di conservare i dispositivi elettronici presso l’unità locale o la sede dell’impresa.

Ci sembra alquanto incomprensibile che effettivamente si riesca a partire il 1 Gennaio  vista l’inefficienza,  la non funzionalità di hardware e software e la non completa installazione dei dispositivi da parte degli operatori del settore.

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Sistri necessità ed urgenza di sospendere le sanzioni comunicato di Confindustria e Rete Imprese Italia

Confindustria e Rete Imprese Italia inviamo una lettera al Ministero dell’Ambiente, dove ribadiscono la necessità di sospendere con urgenza per almeno 12 mesi, le sanzini relative al nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti Sistri.

Alcune problematiche di malfunzionamento del sistema, non imputabili agli utenti del sistema, rischiano di metter migliaia di aziende nella condizione di essere sanzionate o peggio ancora di non poter operare.

Comunicato al Ministero dell’Ambiente

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Contributo SISTRI 2011

Un pò tutti gli operatori del settore si chiedono se verrà richiesto il contributo Sistri per l’anno 2011.

Il D.M. 17.12.2009 all’Articolo 4, comma 3 recita; 🙁

“Il contributo si riferisce all’anno solare di competenza, indipendentemente dal periodo di effettiva fruizione del servizio e va versato, in sede di prima applicazione, entro la scadenza dei termini per l’iscrizione di cui all’articolo 3, comma 1. Negli anni successivi il contributo va versato entro il 31 gennaio dell’anno al quale i contributi si riferiscono. L’importo e le modalità di versamento dei contributi sono indicati nell’allegato II. I contributi possono essere rideterminati annualmente con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.”

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Sistri, UNATRAS Chiede una proroga di due anni

Il comunicato dell’associzione sul nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti: “contenuti e tempistica comporteranno un pesante aggravio di costi”

Leggiamo nella nota:

Unatras pur condividendo l’obiettivo di favorire una maggiore trasparenza sul flusso dei rifiuti, è contraria ai contenuti e alla tempistica del provvedimento, poiché questi determineranno un pesante aggravio di costi in tutte le imprese coinvolte nella filiera.
In particolare il mancato coinvolgimento dell’autotrasporto nei processi di progettazione e decisionali del Sistri ha di fatto determinato maggiori costi e una complessa operatività nel funzionamento del progetto stesso.
Da questo discende la necessità di rivedere la tempistica di entrata in vigore del progetto, attraverso anche una fase di sperimentazione che deve consentire di tarare le varie procedure e casistiche che inevitabilmente le aziende si troveranno ad affrontare.
Altro elemento di estrema criticità riguarda la non operatività del sistema per le aziende estere, fattore questo che metterà ancora più in difficoltà le imprese nazionali: questa ulteriore penalizzazione rischia di dare il colpo definitivo alle nostre aziende strangolate da una concorrenza estera sempre più forte.
E’ paradossale che il Ministero dell’Ambiente non abbia tenuto conto di questo aspetto, mancando quindi di salvaguardare e tutelare le imprese nazionali.
Unatras certamente apprezza le modifiche che il Ministero dell’Ambiente ha portato al progetto stesso, in particolare per gli interventi sulla doppia iscrizione tra pericolosi e non, per la modifica della tempistica delle comunicazioni, sui servizi intermodali, nonché sullo slittamento dei termini di iscrizione al sistema stesso, slittamento che però non risolve la impreparazione di questo segmento di imprese rispetto alla complessità del progetto.
In relazione a ciò Unatras ritiene assolutamente indispensabile procedere ad una proroga di almeno due anni del progetto proprio al fine di consentire all’autotrasporto di poter dare il proprio contributo alla riuscita del progetto stesso.

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