Da più di vent’anni i produttori, i trasportatori ed i gestori di rifiuti hanno permesso la tracciabilità dei rifiuti attraverso l’uso del formulario e dei registri di carico e scarico; con la legge 70/94 hanno comunicato i dati di produzione e trattamento attraverso la denuncia dei rifiuti che conosciamo tutti come il MUD. Nel 2009 si è cercato di abolire questo sistema prettamente cartaceo con il Sistri , tra alti e bassi, sospensioni e riattivazioni ( sempre pagando il contributo) per anni si è andati avanti con il sistema binario (scritture tradizionali e Sistri) . Il Sistri, in realtà non è mai diventato operativo, non ha dato i risultati che ci si aspettava, ma sicuramente è stato un costo rilevante per gli operatori del settore e per i produttori iniziali. Dal 1° gennaio 2019 il Sistri, e i relativi contributi da versare entro il 30 aprile di ogni anno, sono soppressi ed è introdotto il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, gestito direttamente dal Ministero dell’Ambiente, siamo in attesa di un decreto attuativo. Il Ministero ( al fine di non dover restituire i soldi ai contribuenti) insiste nel dire che il nuovo sistema sarà comunque una prosecuzione del progetto iniziale. Da un po’ di tempo circolano i modelli dei registri e dei formulari che si dovrebbero utilizzare con il nuovo sistema, con relative modalità di compilazione e addirittura si tengono corsi di aggiornamento sul loro uso.

MUD 2019 – Approfondimento
Sulla Gazzetta Ufficiale del 22 Febbraio 2019 è stato pubblicato il DPCM 24 Dicembre 2018 contenente il modello e le istruzioni per la presentazione del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale.
Per la dichiarazione dell’anno 2019, riferita alla gestione dei rifiuti del 2018, sono state introdotte delle modifiche alle informazioni che devono essere trasmesse. Tali modifiche, riguardano le dichiarazioni presentate dai soggetti che svolgono le attività di recupero ed il trattamento dei rifiuti ed i Comuni. Per i Produttori di rifiuti non vi sono modifiche rispetto al 2018.

ADR 2019
E’ stato pubblicato in data 5 aprile 2019 in GU (nr. 81 – serie generale), il Decreto Ministeriale 12 febbraio 2019 che recepisce nel nostro paese la Direttiva (UE) n. 2018/1846 che modifica gli allegati della direttiva n. 2008/68/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, relativa al trasporto interno di merci pericolose, al fine di tenere conto del progresso scientifico e tecnico.
Arriva il via libera anche in Italia, dunque, all’applicazione del nuovo ADR/RID/ADN 2019!
Ricordiamo che, per effetto del regime transitorio previsto al capitolo 1.6.1.1 ADR 2019, le ‘vecchie’ norme targate 2017 potranno essere osservate ancora fino al 30 giugno 2019.

Codici ‘a specchio’: arriva la pronuncia della Corte UE
A margine dell’annosa disputa in merito alla classificazione dei rifiuti pericolosi con ‘codice a specchio’ ricorderete che la Corte di Cassazione, con ordinanza del 27 luglio 2017 n. 37460, aveva sollevato una questione di pregiudizialità europea dinanzi alla Corte di Giustizia UE, affinché dirimesse diversi dubbi interpretativi a margine di un’ indagine giudiziaria per una classificazione come “non pericolosa” di rifiuti contraddistinti dai cosiddetti codici “a specchio”, senza aver proceduto ad un’analisi sufficientemente accurata degli stessi, in violazione del principio di precauzione previsto dal diritto dell’Unione.