raccolta-rifiuti-assimilati

Si fa presto a dire “economia Circolare” e venderne l’idea.

Oggi vogliamo cercare di fare chiarezza sulle svariate offerte che negli ultimi anni (ormai son ben 10) si sono affacciate nel settore dei rifiuti.
Le già note “reverse vending” o altri tipi di “affiliazione” per l’apertura di strutture denominate solitamente “point” vengono spesso proposte sempre con la promessa di lauti guadagni.

Chiunque di Voi può verificare con un minimo di ricerca la fattibilità economica di tali iniziative, che legate all’andamento della valorizzazione di alcuni materiali riciclabili come Plastica, Alluminio e Vetro (queste sono le tipologie maggiormente gestite), una volta conferiti (se non in grandi quantità) possono rendere ben pochi centesimi, non sufficenti per la conduzione di una vera e propria impresa, che ricordiamo e’ e rimane un’attivita’ di raccolta e di gestione di rifiuti , dunque, puo’ essere legittimamente esercitata solo da soggetti autorizzati.

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Risparmiare sui costi delle analisi chimiche…quanto può costare alla fine?

Quando si sta conducendo un progetto di gestione dei rifiuti presso i produttori e si giunge alla fase delle analisi chimiche da svolgere sui rifiuti, capita spesso che si diffonda il panico nella stanza.

Le domande più frequenti sono:

  • “Ma sono proprio necessarie?”
  • “Ma le abbiamo fatte qualche anno fa”
  • “E’ necessario spendere questi soldi?”
  • “Chi mai verrà a controllare”

Le domande chiaramente sono molte di più ma credo che il problema sia stato inquadrato.

Il problema di tanto panico discende spesso dal non aver messo a budget i costi di gestione dei rifiuti o dal fatto che quel famoso “cugino” ha detto che non sono necessarie. Spesso ci si convince che i costi di gestione siano solo quelli legati al trasporto ed al conferimento in impianto dei rifiuti ed ancor più spesso ci si convince che le proprie responsabilità decadano nel momento in cui si firma un contratto con un intermediario o un trasportatore che si occuperà dell’avvio in impianto dei rifiuti prodotti.

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Materie trasportate a caldo

Le materie trasportate a caldo sono liquidi trasportati o presentati al trasporto a temperatura ≥ 100 °C identificati con il numero UN 3257 e solidi trasportati o presentati al trasporto a temperatura ≥ 240 °C identificati con il numero UN 3258. Appartengono alla Classe 9.

Secondo ADR/RID 5.3.3 i veicoli-cisterna, container-cisterna, cisterne mobili, veicoli o container speciali o veicoli o container equipaggiati in maniera speciale, che contengono una materia che è trasportata o presentata al trasporto allo stato liquido ad una temperatura uguale o superiore a 100°C o allo stato solido ad una temperatura uguale o superiore a 240°C, devono portare su ogni fiancata, e dietro nel caso di veicoli, e sui quattro lati nel caso di container, container-cisterna e cisterne mobili, il marchi sotto riportato:

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Resa della 4 copia del formulario dei rifiuti a mezzo PEC

Il sistema di responsabilità correlato al formulario di identificazione dei rifiuti.

Oltre l’obbligatorietà per il produttore di rifiuti di sincerarsi dell’esistenza di autorizzazioni in capo al trasportatore ed all’impianto di destinazione, nonché all’intermediario, prima che il rifiuto sia partito, tra gli obblighi del produttore c’è quello di assicurarsi che i suoi rifiuti siano giunti a destino.
La responsabilità nella gestione dei rifiuti del produttore, termina con l’acquisizione della quarta copia del formulario di identificazione dei rifiuti, che viene redatto in quattro copie al momento del conferimento.

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