SISTRI…SISTRI delle mie brame chi è il più confusionario del reame

Del SISTRI ne abbiamo parlato in tutte le salse, dal serio all’ironico, dal drammatico al ridicolo ma fatto sta che dopo quasi cinque anni il SISTRI è ancora lì come una spada di Damocle sulle nostre teste e non si può far nulla per farlo sparire, anzi continua ad esistere in una sorta di stasi,sotto certi punti di vista, e come una zecca ancorata alla nostra pelle dall’altra.

E’ chiaro che di tanto in tanto occorre parlarne, verificare lo stato dell’arte, aggiornarsi sui mutamenti normativi che devono essere introdotti per poter tenere in vita questo abominio informatico che seppur da un lato tutti si sono resi conto non serva praticamente a nulla dall’altra nessuno si impegna ad abolirlo.
Certo sanzioni e contributi sono sospesi eppure l’obbligo di utilizzo permane. Nel dubbio gli operatori del settore lo usano non senza gran confusione, incertezza e perplessità ad oggi rese ancor più esasperate anche dal tacere dei call center che sono stati sostituiti semplicemente da una voce registrata. Esiste sì un menù guidato che ti permette di accedere alle varie aree e funzioni ma parlare con un operatore è praticamente impossibile. E che dire poi dei vari indirizzi mail che prima fungevano da ultima ancora di salvezza? Anche quelli in gran parte sono disattivati e rinviano a procedure e fantasie spesso poco applicabili.

Come mai parliamo del Sistri?

Il lettore quindi si chiederà come mai parliamo ancora del SISTRI? Dobbiamo ritornare a preoccuparci di quest’entità che ci fiata sul collo come uno sciacallo ed al quale ci eravamo quasi abituati a non temere?

Tranquilli, non c’è nulla di cui preoccuparsi, questo articolo vuole essere un semplice aggiornamento in merito alla vicenda sanzioni. Certamente qualcuno si ricorderà che il termine ultimo per la sospensione delle sanzioni era fissato al 31 dicembre 2014, e che  quindi dopo esserci augurati un buon 2015 avremmo dovuto fare i conti seriamente con il SISTRI, con le sue procedure i suoi “non essere un gestionale” che continuano a complicarci la vita. Cerchiamo di andare con ordine e raccogliamo un po’ di idee ed informazioni che sono spuntate fuori in questi giorni e che daranno da riflettere in merito a chi sogna un SISTRI più moderno e chi un SISTRI più defunto.

Alla fiera di Rimini di Ecomondo, il ministro dell’Ambiente Galletti ha affermato: “Abbiamo deciso di sostituire il sistema Sistri, ritenuto obsoleto dal punto di vista tecnologico, con un nuovo sistema e per legge faremo la gara entro il 31 dicembre 2015. Quello delle sanzioni è uno dei temi che dovremmo affrontare”. Quindi si è preso atto anche ai vertici ministeriali che il SISTRI è un fiasco completo sotto tutti i punti di vista. Il problema è comprendere cosa fare nell’attesa che arrivi il 31 dicembre 2015 e con esso la gara per un nuovo sistema, il quale ovviamente non ci aspettiamo entri in funzione prima di almeno un altro anno di progettazione, realizzazione e test (sulla pelle delle imprese).

La Selex dal canto suo, memore delle figuracce già fatte, ma non della sua presunzione, ha dichiarato già qualche mese fa che per “evitare nuovi, ingenti danni, anche di immagine, in aggiunta a quelli, molto significativi, già subiti nel corso della durata del contratto, le cui previsioni sono state, peraltro, eseguite correttamente e diligentemente” farà un passo indietro. Si potrebbero spendere molte altre parole in merito a questa vicenda ma siamo certi che i fatti parlano da soli e che ogni lettore ed attore della filiera abbia già un’idea in merito a quanto verificatosi.

Comunque, per dovere di cronaca, è bene riportare anche quanto affermato dalla Selex a Luglio:“Secondo Selex Service Management, i numerosi interventi sul SISTRI – avvenuti senza alcun coinvolgimento della società – hanno comportato un enorme squilibrio contrattuale, tanto nella fase precedente la sospensione del programma (per effetto, ad esempio, degli oneri aggiuntivi sostenuti a fronte di modifiche normative, richieste del Ministero, mancati pagamenti di fatture emesse e numerose proroghe all’entrata in vigore del sistema con la conseguente riduzione degli utenti e dei relativi contributi) quanto in quella di riavvio, così da minarne irrimediabilmente il profilo economico-finanziario e la sostenibilità della sua prosecuzione”.

Si permetta quindi un breve commento: se il sistema non ha funzionato non è perché il Ministero ha imposto delle proroghe all’entrata in funzione del sistema, ma semplicemente perché il sistema non funzionava, non funziona e non funzionerà e le proroghe sono state rese necessarie per dare respiro alle aziende. E’ bene chiarire che se le imprese non riescono a portare avanti il proprio lavoro ogni giorno, si rischia la paralisi di un intero paese e ciò non può accadere a causa di un software pensato male e gestito anche peggio. Purtroppo quando non si coniugano le idee progettuali con la realtà quotidiana, si rischia costantemente di creare mostri che non sanno camminare con le proprie gambe.

Ciò di cui ci si stupisce è perché le imprese, i consulenti, e tanti altri soggetti che sono entrati in contatto con il SISTRI se ne siano accorti e tutti gli altri no. Fa piacere che il Ministero abbia preso atto della situazione ma avrebbe fatto ancor più piacere avere un ministero che avesse preso di petto la situazione dando un minimo di soluzioni anziché limitarsi a prorogare un sistema morto sul nascere.

Capitolo Sanzioni

La Camera dei Deputati, ha dato il via libera ad un emendamento al Ddl Collegato Ambientale che prevede la non applicazione delle sanzioni relative al SISTRI fino al 31 Dicembre 2015.Dobbiamo ora attendere che il Senato approvi definitivamente il provvedimento e le imprese potranno tirare nuovamente un sospiro di sollievo e continuare ad utilizzare il SISTRI in modalità sperimentale.

Il SISTRI continua a far parlare di sé, le regole continuano a cambiare, i manuali ad aggiornarsi, il sito web istituzionale e le sue comunicazioni a non prendersi le proprie responsabilità ed a pagare le conseguenze sono al momento unicamente le imprese italiane. Infatti ricordiamo che per le aziende estere che operano sul territorio italiano il SISTRI non è attualmente in vigore e quindi le uniche imprese a perdere competitività a causa dei continui costi che si impennano e della continua burocrazia che crea comunque un costo indiretto, sono sempre e solo le imprese italiane.

In merito all’idea ed all’esigenza di un nuovo sistema di gestione dei rifiuti, chi scrive ribadisce che quello attuale è già più che sufficiente se solo fosse informatizzato a dovere e centralizzato senza troppe complicazioni ed al tempo stesso non si può pensare di tracciare solo i rifiuti pericolosi tralasciando i non pericolosi. Se si vuole tracciare realmente ogni singolo rifiuto si può fare, occorre solo confrontarsi con le imprese che tutti i giorni operano nel settore e che sanno bene quali siano le loro esigenze in termini di operatività. Un sistema informatico completo si può progettare e realizzare ma deve essere fruibile da tutti senza troppe complicazioni, macchinazioni e burocrazie di vario genere. Infine, e non da ultimo, destinare più fondi agli organi di controllo perché siano ancor più competenti in materia e siano in grado di svolgere in maniera capillare i controlli sicuramente darebbero l’idea, alle imprese, che dietro le quinte c’è chi controlla seriamente i traffici di rifiuti contrastando le illegalità. In questo modo chi opera seriamente saprà che sul mercato potrà essere competitivo nonostante i costi da sopportare per essere sempre in regole con le normative.

Ambiente & Rifiuti – Consulenza Tecnica per la gestione dei rifiuti
Ing. Vito la Forgia – v.laforgia@ambiente-rifiuti.com

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Mariano Fabris

Consulente e Resp. Tecnico in Materia di Gestione Rifiuti Cat 1,4,5,8 Preposto per il Trasporto Nazionale e Internazionale su strada di Merci.

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