Caro SISTRI ti scrivo…

Sistri-sanzioniCaro SISTRI ti scrivo, così mi distraggo un po’, e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò….

Quale modo migliore per iniziare a scrivere un articolo basato su quello che il SISTRI ci porterà nel futuro?

Per quanti siano al passo con la vicenda SISTRI non sarà sfuggita la notizia abbastanza recente secondo la quale il 15 Aprile 2015 si è tenuto un tavolo tecnico tra Ministero dell’Ambiente, Consip, e i rappresentanti del tavolo tecnico di concertazione e monitoraggio del SISTRI per decidere cosa fare del SISTRI. Sul sito Consip è possibile ritrovare una presentazione in power point che racchiude le proposte evolutive del sistema.

Prima di addentrarci nei meandri delle proposte evolutive e della consultazione pubblica, che ricordiamo scade il 4 Maggio 2015 (probabilmente già scaduto al momento in cui questo articolo viene pubblicato) rivediamo un attimo cosa sta accadendo in questo momento nel mondo degli operatori dei rifiuti.

Attualmente sul fronte delle sanzioni sappiamo che sono in vigore quelle per omessa iscrizione e mancato pagamento del contributo SISTRI, ciò vuol dire che quanti siano obbligati ad iscriversi al SISTRI e non lo facciano sono esposti a sanzione in caso di controllo, ed idem dicasi per quanti sono iscritti e non versano il contributo annuale. Ricordiamo inoltre che nel corso del 2015 i soggetti obbligati si son trovati di fronte a dover versare nell’arco di pochissimo tempo, 4 mesi, sia gli oneri di iscrizione per l’anno 2014 che quelli per l’anno 2015 (30 aprile 2015). Ciò vuol dire che il mostro informatico, che un gestionale non è (e non lo potrebbe essere per come è stato programmato e per quelle che sono le intenzioni del legislatore) pretende dalle imprese e dagli enti il versamento della quota di iscrizione, meglio conosciuto come contributo, per il solo fatto di esistere. Ed è così perché le sanzioni per scorretta gestione, o meglio per mancata gestione del SISTRI , sono sospese fino al 31 dicembre 2015 periodo durante il quale vige il già meglio conosciuto “doppio binario” ossia la tenuta contemporanea del registro di carico e scarico, formulari di identificazione rifiuti, registro cronologico SISTRI, schede di movimentazione SISTRI. Doppio binario che ad oggi rappresenta sostanzialmente si un periodo di sperimentazione ma anche una notevole perdita di tempo per gli operatori del settore che movimentano ogni giorno decine e decina di formulari ( e quindi anche di schede di movimentazione SISTRI). Certamente è stato interessante e ben accolto il ridimensionamento del SISTRI ai soli rifiuti pericolosi ma pare ridicolo voler continuare a mantenere in piedi un sistema informatico fallace che di fatto, grazie a tutte le eccezioni introdotte, non traccia praticamente nulla. Inoltre è doveroso ricordare a tutti che le sanzioni attualmente vigenti sono quelle relative alla corretta tenuta del registro di carico e scarico e dei formulari di identificazione rifiuti.

Sicuramente manca una presa di coscienza su cosa si intenda per tracciabilità dei rifiuti e che cosa si intende per sistema efficiente ed a basso costo di tenuta dei documenti. Ad oggi ciò che ravviso sul SISTRI è solo un incremento della documentazione cartacea, un allungamento dei tempi di gestione dei rifiuti e dei trasporti, un incremento dei costi, e tutto ciò va contro quelli che sono da sempre i principi ispiratori del SISTRI che mirava all’eliminazione della documentazione cartacea (oggi i rifiuti viaggiano con 4 copie del formulario e 2/3 copie della scheda SISTRI), una riduzione dei tempi di gestione dei rifiuti (oggi occorre non solo preparare formulari, registrare rifiuti sul registro di carico e scarico ma occorre anche redigere le schede di movimentazione SISTRI e le schede del registro cronologico), un maggior coinvolgimento dei produttori di rifiuti che avrebbero dovuto prendersi le proprie responsabilità in materia (le schede di movimentazione SISTRI sono al 90% emesse dai trasportatori di rifiuti che allungano così i loro tempi di gestione ed incrementano i propri costi senza alcuna remunerazione), tracciabilità dei rifiuti pericolosi (ad oggi sono coinvolti solo enti ed imprese con più di 10 dipendenti partendo dall’assunto che chi ha meno di 10 dipendenti produca meno rifiuti di altre aziende con più dipendenti).

E’ chiaro che qualcosa non ha funzionato ed ancora non funziona.

Rinviando ad altri articoli sul SISTRI, ritrovabili sul sito www.ambienterifiuti.wordpress.com , per tutti gli aspetti non funzionanti di questo sistema, addentriamoci ora nella parte propositiva del tavolo tecnico che sembra aver finalmente accolto le richieste degli operatori del settore per rilanciare una vera tracciabilità dei rifiuti.

L’obiettivo del tavolo tecnico era quello di individuare la nuova strada da percorrere per ridare vita ad un sistema di tracciabilità dei rifiuti più evoluto, più in linea con le nuove tecnologie e speriamo meno oneroso per gli operatori del settore.

Dal documento, liberamente scaricabile dal sito Consip, emerge che entro il 30 giugno 2015, quest’ultimo provvederà a pubblicare una iniziativa di gara europea che avrà come oggetto i seguenti punti:

  • Presa in carico dell’attuale servizio (al posto di Selex che esce di scena);

  • Analisi di dettaglio delle nuove funzionalità, tenuto conto anche dei requisiti proposti dagli stakeholder;

  • Progettazione e realizzazione del nuovo sistema;

  • Gestione dei servizi

Tutte queste attività saranno svolte sotto la supervisione del MATTM.

Facciamo subito una prima considerazione su quanto appena riportato:

  • Il sistema attualmente vigente verrà completamente demolito? E se si perché oggi i soggetti obbligati pagano un contributo per un sistema non efficiente e di fatto non utile alla tracciabilità dei rifiuti?

  • Si terranno seriamente in considerazione le proposte degli operatori del settore che tutti i giorni hanno a che fare con i rifiuti speciali? O ancora una volta, come già avvenuto in passato si farà orecchio da mercante di fronte a tali richieste sviluppando un sistema che ha poco a che fare con la realtà quotidiana?

  • Il ministero dell’ambiente supervisionerà l’intero svolgimento delle attività, ma saranno previste delle modifiche all’attuale impianto normativo SISTRI che di fatto richiede una profonda revisione ed una adesione più coerente con la normativa ambientale più generale?

  • Il ministero dell’ambiente ha previsto una totale sostituzione della tracciabilità dei rifiuti cartacea con quella informatica? Ad oggi volendo tracciare solo i rifiuti pericolosi attraverso un sistema digitale (quando si andrà a regime dovrebbero sparire registro di carico e scarico e formulari per i rifiuti pericolosi) si avrebbe comunque una sorta di doppia gestione in quanto avremmo i rifiuti non pericolosi che saranno tracciati con registro di carico e scarico e formulari di identificazione rifiuti e rifiuti pericolosi che viaggeranno con un sistema digitale. Ciò a parere di chi scrive rende abbastanza confusionaria la gestione poiché non è ipotizzabile che i produttori di rifiuti si riducano a produrre solo rifiuti non pericolosi o solo rifiuti pericolosi.

Vediamo ora quali sono le “linee guida” necessarie per identificare i requisiti funzionali del sistema e proposte migliorative.

  • Sistema orientato alla “tracciabilità dei rifiuti” – ma nulla si dice su come e cosa debba essere tracciato;

  • Indipendenza del sistema di tracciabilità dalla verificabilità dei percorsi – probabilmente è un po’ eccessiva come semplificazione poiché dovendo contrastare le Eco-mafie è proprio lungo la strada che si verificano i peggiori delitti ambientali;

  • Semplificazione del modello – sicuramente è necessaria una semplificazione della documentazione da compilare e magari renderla più aderente all’ormai noto formulario di identificazione rifiuti. Le attuali schede SISTRI sono abbastanza confusionarie;

  • Razionalizzazione del sistema mediante l’abbandono delle attuali tecnologie – su questo punto ritengo che tutti gli operatori siano d’accordo essendoci sul mercato tecnologie migliori a costo più basso e notevolmente più efficaci;

  • Utilizzo più flessibile ed efficiente anche attraverso l’adozione di tecnologie innovative – non si può non essere d’accordo. Attualmente è necessario essere al passo con la tecnologia e sfruttarla a proprio vantaggio nella quotidianità;

  • Introduzione di strumenti di analisi e monitoraggio delle informazioni, anche per rispondere in modo rapido e certo alla Comunità Europea – appare chiaro sotto molti aspetti come il nostro paese sia ancora indietro su come trasmettere determinate informazioni alla comunità europea ed il problema non è legato solo al mondo dei rifiuti. Un monitoraggio in tempo reale o quasi renderebbe tutto più semplice e permetterebbe di intraprendere azioni rapide per contrastare illeciti.

Il tavolo tecnico ha elaborato un Macro schema di flusso di quello che dovrebbe rappresentare il nuovo processo. Analizziamolo insieme verificando pro e contro:

  • Il produttore e/o il trasportatore e l’intermediario generano i documenti relativi al trasporto dei rifiuti verso gli impianti di destino. Le schede di movimentazione vengono associato ad un ID univoco rilasciato dal SISTRI – sappiamo tutti che oggi il trasportatore emette formulari e schede SISTRI per conto del produttore il quale scarica “irresponsabilmente” le proprie responsabilità sugli altri attori della filiera senza rendersi conto di quali siano le reali conseguenze di questo gesto. Pertanto sarebbe auspicabile far comprendere ai produttori che anche la gestione dei rifiuti all’interno delle proprie attività quotidiane, al pari della sicurezza sul lavoro è importante e obbligatoria e non facoltativa. Attribuire all’intermediario il potere di emettere documenti di tracciabilità dei rifiuti appare, a parere di chi scrive, fuori luogo in quanto ad oggi l’intermediario normalmente è solo un commerciante che pone in comunicazione produttore con trasportatore ed impianto e molto spesso non partecipa attivamente alla gestione dei rifiuti;

  • La generazione dei documenti di trasporto può avvenire attraverso sistemi gestionali privati – non si può non essere d’accordo con ciò in quanto non essendo il SISTRI un “sistema gestionale di rifiuti” verrebbe a mancare la possibilità di controllo delle movimentazioni e delle giacenze da parte dei produttori, di trasportatori e di impianti;

  • A chiusura del ciclo di movimentazione, i dati a consuntivo sono trasmessi al Sistema e sono subito disponibili – sicuramente la trasmissione in tempi reali dei dati relativi ai rifiuti accettati in impianto di destino è una cosa opportuna dando così a tutti i soggetti coinvolti nella movimentazione dei rifiuti la certezza della chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti;

  • Il destinatario dovrà comunicare i dati aggregati per ciascuna tipologia di rifiuto identificato nel rispetto di una tempistica definita. Sarà così semplice tracciare l’intero flusso di movimentazione del rifiuto fino all’effettivo smaltimento/trattamento – si riprende quanto detto poc’anzi ma sarebbe opportuno anche in questo caso prevedere la tracciabilità dei rifiuti completa e non solo per i pericolosi o magari aggiungendo delle eccezioni stravaganti.

Vediamo ora quali sono le principali ipotesi evolutive del SISTRI.

Innanzitutto viene proposta una completa integrazione SISTRI e sistema gestionale che come già detto in precedenza non è solo auspicabile ma necessaria per una gestione coerente dei rifiuti. Ricordiamo che ad oggi il SISTRI è carente in questo e non è possibile avere a disposizione a video una situazione completa dei rifiuti in carico, caricati, scaricati ecc… ma solo delle videate abbastanza confusionarie. Ad esempio non è possibile avere a disposizione una situazione aggiornata di tutti i rifiuti con un determinato codice CER e la loro giacenza nonostante siano presenti dei filtri i quali molto spesso sembrano non funzionare a dovere.

Sarebbe inoltre opportuno introdurre una anagrafica completa degli impianti di stoccaggio e trattamento presenti in italia con le relative autorizzazioni. Ad oggi sappiamo che i trasportatori sono tutti indicizzati grazie all’Albo Nazionale Gestori Ambientali che ha svolto un profondo lavoro di revisione dei propri sistemi divenendo, a parere di chi scrive, uno dei pochi siti internet istituzionali funzionanti ed aggiornati, ma per quanto riguarda gli impianti non c’è nulla del genere e sicuramente poter aver a disposizione una banca dati con tutte le anagrafiche e le relative autorizzazioni degli impianti sarebbe cosa molto gradita a tutti gli attori della filiera dei rifiuti.

Tra le altre proposte evolutive del sistema ritroviamo la possibilità di compilare il registro cronologico e le schede di movimentazione sistri in modalità off-line, il che darebbe la possibilità di poter lavorare anche quando non si ha a disposizione un accesso internet. Sono inoltre previste delle semplificazioni, alcune delle quali già accennate in precedenza e che si riportano qui di seguito:

  • Riproduzione della struttura di un formulario;

  • Introduzione di template precompilati – sarebbe necessario comprendere che cosa si intende di preciso;

  • Semplificazione delle maschere utente – assolutamente necessarie;

  • Possibilità di compilazione della scheda di movimentazione del produttore da parte del trasportatore – ad oggi già presente ma con una serie di bug di non poco conto;

  • Possibilità di unificazione del registro cronologico per unità locale – sarebbe opportuno spiegare meglio cosa si intende di preciso;

  • Implementazione della funzione di collegamento tra targa del mezzo di trasporto e le schede di movimentazione associate – sarebbe opportuno spiegare meglio cosa si intende dato che ad oggi è già possibile selezionare la targa del mezzo di trasporto in fase di compilazione di una scheda SISTRI;

  • Sostituzione delle black box con strumenti di mercato ad esempio i nuovi tachigrafi digitali – ciò renderebbe innanzitutto superato il problema legato alle USIM da inserire all’interno delle black box (costo per i trasportatori) le quali sono anche datate come tecnologie e soggette a facili danneggiamenti nel corso della loro vita utile. Chi scrive però proporrebbe dei semplici rilevatori GPS che permettano di comprendere quale percorso seguano gli automezzi così da poter ricostruire sempre un viaggio di rifiuti. Oggi sul mercato sono già presenti soluzioni di questo tipo e molte aziende di trasporto ne sono già dotate.

  • Sostituzione delle chiavette USB e valutazione dell’utilizzo, ove necessario dei certificati virtuali/one time password per la firma. – non si comprende come mai non si opti per un semplice sistema di credenziali da inserire nel sistema anziché ricorrere continuamente a strumenti di questo tipo che sono soggetti a danneggiamenti o malfunzionamenti e che recherebbero danni di non poco conto ai soggetti coinvolti. Inoltre la fornitura di questi dispositivi rappresenta un ulteriore onere per i suddetti soggetti i quali sono già gravati da altri oneri;

  • Compatibilità del sistema con i principali sistemi operativi e browser – si potrebbe pensare fosse inutile sottolinearlo dato che oggi qualsiasi sistema digitale si voglia implementare deve essere compatibile con tutti i sistemi operativi e browser o non avrebbe mercato;

  • Possibilità di implementare un App che permetterà di accedere al sistema ed inserire informazioni ed annotazioni – ciò sarebbe di notevole aiuto in fase di trasporto quando i conducenti non hanno fisicamente accesso ad un PC.

Che fosse necessaria una profonda revisione del sistema SISTRI questo era ormai noto a tutti gli operatori del settore visto che quotidianamente devono accedere al sistema per poter gestire i rifiuti pericolosi. Ciò che però andrebbe sottolineato nelle future innovazioni di questo sistema è la possibilità di poter realmente trasferire su un sistema interamente digitale l’intera gestione dei rifiuti, siano essi pericolosi, non pericolosi, speciali ed urbani. Continuare a pensare di poter avere a disposizione un sistema che adotti delle eccezioni per particolari soggetti potrebbe essere deleterio in quanto si andrebbe ad eliminare la tracciabilità di rifiuti per questi soggetti particolari. D’altro canto però sarebbe opportuno pensare ad un nuovo sistema di tracciabilità che non aggiunga complicazioni per nessuno e che magari renda più snella la gestione dei rifiuti.

Ciò a cui abbiamo assistito in questi anni di continue mutazioni del SISTRI è la prova della non comprensione da parte di chi avrebbe dovuto di quali siano le reali modalità con le quali i rifiuti vengono gestiti ogni giorno, e ciò che ne è disceso è un sistema pachidermico che ha subito notevoli ridimensionamenti a discapito però della tracciabilità stessa dei rifiuti. Se da un lato infatti alcuni soggetti hanno beneficiato dell’esclusione dal SISTRI dall’altra si è ottenuta una crescente confusione per tutti gli altri. Infatti molti rifiuti pericolosi ad oggi non sono tracciati in quanto si è pensato di usare come metro di misura per l’esclusione, il numero di dipendenti anziché le quantità prodotte di rifiuti pericolosi; produttori, impianti e trasportatori sono oggi costretti a tenere una doppia documentazione con incremento dei tempi di registrazione della documentazione e se il SISTRI continuerà ad evolversi per i soli rifiuti pericolosi ciò che si avrà è un continuo doppio binario dove la parte cartacea sarà dedicata ai rifiuti non pericolosi e quella digitale ai rifiuti pericolosi. Inutile sottolineare quali saranno le conseguenze di tutto ciò a livello gestionale nelle imprese.

Ciò che andrebbe fatto è pensare in termini più semplici alla tracciabilità dei rifiuti verificando sul campo cosa fanno tutti i giorni le imprese coinvolte nella gestione dei rifiuti così da poter sviluppare un sistema davvero innovativo, a basso costo ma che sia in grado di combaciare con le quotidiane azioni che tutti i soggetti coinvolti dalla filiera dei rifiuti compiono.

Probabilmente all’inizio si è pensato di realizzare un sistema al quale fossero gli attori a doversi adattare anziché il contrario senza tener conto che le azioni compiute dagli attori della filiera sono dettate dalle attuali normative ambientali, ciò che si ottenuto in questa prima fase di vita del SISTRI è stato invece un voler adattare la normativa ambientale e le azioni dei soggetti coinvolti alla struttura informatica rendendo addirittura necessarie delle modifiche all’impianto normativo affinché fosse possibile procedere.

Sicuramente un’analisi più approfondita di quelle che sono le reali prospettive della futura evoluzione del SISTRI potremo farla tra qualche tempo quando qualche altro aspetto verrà delineato meglio e si avrà una visione più chiara della situazione. Per il momento, possiamo solo auspicare che gli anni vissuti fino ad oggi in compagnia del SISTRI siano di insegnamento per realizzare un vero sistema digitale di tracciabilità dei rifiuti che siano in grado non solo di contrastare i traffici illeciti, ma che non rappresenti un onere per le imprese le quali ad oggi pagano per un sistema che di funzionale e di significativo ha ben poco.

L’anno che sta arrivando tra un anno passerà, io mi sto preparando è questo la novità…

Ambiente & Rifiuti – Consulenza Tecnica per la gestione dei rifiuti

Ing. Vito la Forgia – v.laforgia@ambiente-rifiuti.com

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Vito La Forgia

Vito la Forgia ha conseguito la laurea in Ingegneria Ambientale e del Territorio presso il Politecnico di Bari. E' autore del Manuale: Riciclo e Gestione RAEE. Gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche

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