RIFIUTI DI PLASTICA: Approvata proposta di risoluzione del Parlamento Europeo

La Commissione ENVI Ambiente Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare del Parlamento Europeo ha approvato il 27 novembre 2013 la Proposta di Risoluzione su “una strategia europea per i rifiuti di plastica nell’ambiente”. La Risoluzione è un atto non vincolante e deve ancora essere approvata in via definitiva dal Parlamento Europeo.

Nel documento si sottolinea innanzitutto la necessità di stilare una normativa europea specifica per i rifiuti di plastica, disciplina trattata marginalmente e non in modo dettagliato nella direttiva 2008/98/CE e s.m.i, relativa ai rifiuti, e nella direttiva 94/62/CE e s.m.i. sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (circa il 40% dei rifiuti di plastica deriva da imballaggi).

In questo quadro di revisione normativa, i risultati della pubblica consultazione (avvenuta tra marzo e giugno 2013) , in risposta ai quesiti e proposte contenuti nel “Libro Verde – una strategia europea per i rifiuti di plastica nell’ambiente”, saranno parte integrante del riesame generale della normativa sui rifiuti, che sarà portato a termine nel 2014 [1].

I Libri verdi, secondo la definizione ufficiale, “sono documenti di riflessione su un tema politico specifico pubblicati dalla Commissione Europea. Sono prima di tutto documenti destinati a tutti coloro – sia organismi che privati – che partecipano al processo di consultazione e di dibattito. In alcuni casi, rappresentano il

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Nuova Circolare Sistri: Ennesima dimostrazione di un fallimento annunciato?”

L’Italia si sa è un paese dove molte cose non funzionano, le attività produttive vivono una crisi senza uscita, la disoccupazione galoppa a ritmi forsennati e l’ambiente è un tema di cui tutti parlano, pochi conoscono ciò di cui si parla e praticamente nessuno muove un dito per tutelarlo.

Il SISTRI avrebbe dovuto essere una sorta di sceriffo al servizio di aziende ed ambiente nella lotta alle eco-mafie, agli smaltimenti illeciti, alla corretta tracciabilità dei rifiuti (ma seriamente un controllo più attento dei registri di carico e scarico dei formulari di identificazioni rifiuti e dei mud non avrebbe dato gli stessi risultati?) ed avrebbe dovuto dare un solido contributo verso un risparmio di risorse economiche per le aziende. Duole ammetterlo ma come sempre ciò che in campagna elettorale sembra essere oro, passate le elezioni si rivela essere stato un abbaglio.

Questa premessa ci porta ai giorni d’oggi, in particolare alla giornata del 30 ottobre quando sulla G.U. numero 255 del 30 Ottobre 2013 è stata pubblicata la conversione in legge del Decreto Legge del 31 Agosto 2013 n.101 recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni, ed alla circolare numero 1 del Ministero dell’Ambiente, ancora una volta pubblicata su
carta libera e senza alcuna firma; ma in fondo prendersi le proprie responsabilità nei confronti delle proprie azioni è ormai prerogativa delle sole imprese e dei contribuenti in genere e non più del legislatore.
Il testo di legge, che ancora una volta stravolge gli articoli, già stravolti, del D.Lgs. 152/2006, è l’ennesima dimostrazione di quanto il

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LEGGE 30 ottobre 2013, n. 125 – Misure in Materia Ambientale

LEGGE 30 ottobre 2013, n. 125 (in G.U. n. 255 del 30 ottobre 2013)

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. (13G00169)

Di particolare interesse per il nostro settore, evidenziamo a seguito l’art.11, Capo IV “MISURE IN MATERIA AMBIENTALE”

Art. 11
Semplificazione e razionalizzazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti e in materia di energia

(( 1. I commi 1, 2 e 3 dell’articolo 188-ter del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono sostituiti dai seguenti:

«1. Sono tenuti ad aderire al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) di cui all’articolo 188-bis, comma 2, lettera a), gli enti e le imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti speciali pericolosi a titolo professionale compresi i vettori esteri che operano sul territorio nazionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti urbani e speciali pericolosi, inclusi i nuovi produttori che trattano o producono rifiuti pericolosi. Sono altresì tenuti ad aderire al SISTRI, in caso di trasporto intermodale, i soggetti ai quali

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DECRETO-LEGGE 21 giugno 2013, n. 69

Il decreto legge n°69 del 21 giugno 2013 recante: “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia”, all’articolo 41, porta con se alcune semplifcazioni in merito ai materialei da riporto, modificando il D.L 2/2012 covertito successivamente dalla L. 28/2012 “Misure straordinarie e urgenti in materia ambientale” e alla “Gestione delle acque sotterranee emunte” modificando l’articolo 243 del decreto legislativo 3 april e 2006, n. 152.
Per comodità vi riportiamo l’estratto di ciò che in particolare interessa gli operatori del settore.

In coda all’articolo il testo completo scaricabile in Pdf.
Art. 41

(Disposizioni in materia ambientale)
1. L’articolo 243 del decreto legislativo 3 april e 2006, n. 152, e successive modificazioni, e’ sostituito dal seguent e:
«Art. 243. (Gestione delle acque sotterranee emunte)

1. Nei casi in cui le acque di falda contaminate determinano una situazione di rischio sanitario, oltre all’eliminazione della fonte di contaminazione ove possibile ed economicamente so stenibile, devono essere adottate misure di attenuazione della diffusione della contaminazione conformi alle finalita’ generali e a gli obiettivi di tutela, conservazione e risparmio delle risorse idriche stabiliti dalla parte terza.
2. Gli interventi di conterminazione fisica o idraulica con emungimento e trattamento delle acque di falda contaminate sono ammessi solo nei casi in cui non e’ altrimenti possibile eliminare, prevenire o ridurre a livelli accettabili il rischio sanitario associato alla circolazione e alla diffusione delle stesse. Nel rispetto dei principi di risparmio idrico di

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