Sistri. Eliminate le black box, il sistema sarà esteso a tutti i rifiuti.

taresMonta la BlackBox, smonta la BlackBox…  Solo un piccolo particolare del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti a cui si dovrà far fronte.

Il Sistri sarà esteso a tutti i rifiuti. Questo quanto si legge, in risposta ad un’interrogazione parlamentare, risposta scritta e pubblicata Giovedì 19 novembre 2015 nell’allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente) 5-06943.

Una nuova versione del Sitri. Un nuovo sistema che porterà anche alla sostiuzione dei dispositivi elettronici ad oggi utilizzati. La quale nuova versione vedrà inoltre un’attenta semplificazione nella modalità d’uso… «un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti tecnologicamente avanzato, efficace e in grado di rappresentare per le imprese, le cui istanze sono state pienamente recepite, la garanzia di operare nella trasparenza e nella legalità».

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Ecomondo, il Museo del Riciclo presenta le WEEE Cities di Franco Recchi

Metropoli fatte con rifiuti elettronici alla 18esima edizione della fiera internazionale della green economy. Il progetto www.museodelriciclo.it del consorzio Ecolight promuove l’arte fatta con i rifiuti

Rimini Fiera – Hall Sud dal 5 all’8 novembre 2014

Schede elettroniche, chip, circuiti integrati, processori e pezzi meccanici diventano metropoli elettroniche da scoprire, ammirare e vivere. Per il quinto anno il Museo del Riciclo (www.museodelriciclo.it), progetto virtuale del consorzio Ecolight per sensibilizzare sull’arte fatta con rifiuti, è protagonista ad Ecomondo. Alla diciottesima edizione della fiera internazionale della green economy, in programma nei padiglioni di Rimini Fiere dal 5 all’8 novembre, presenta la mostra “WEEE Cities – metropolelettroniche” di Franco Recchia: dodici opere che “l’architetto del sogno” ha realizzato utilizzando parti di vecchi computer, elaboratori industriali e macchine.

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Gestione Integrata dei Rifiuti Urbani – Affidamento del Servizio

La Corte dei Conti Sezione Lombardia con delibera del 17 gennaio 2014, n. 20, si è espressa al fine di chiarie se, in assenza della costituzione degli ambiti o bacini territoriali ottimali (ATO) debba essere comunque immediatamente in capo alle (sole) Regioni la competenza di organizzare i servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica (tra cui il servizio di gestione integrata dei rifiuti di cui all’art. 200 del TUA) replicando altresì in merito alla possibilità per i Comuni, qualora venisse meno la titolarità regionale, di procedere ad un rinnovo dell’affidamento del servizio al gestore attualmente incaricato.

In tale contesto la Corte dei Conti Lombarda ricorda che, il quadro normativo impone alle Regioni di organizzare lo svolgimento dei servizi pubblici locali in ambiti o bacini territoriali ottimali e omogenei, tali da consentire economie di scala e differenziazioni al fine di massimizzare l’efficienza del servizio di gestione, e che di norma, la dimensione degli ambiti territoriali ottimali non deve essere inferiore a quella del territorio provinciale.

La stessa Corte, ricorda altresì che all’interno della Regione Lombardia gli ATO non sono stati individuati in quanto la Regione si è avvalsa dell’opzione prevista all’art.200, c.7 D.Lgs. 152 / 2006, cosicché è rimasto a tutti gli effetti in capo al singolo Comune il ruolo di ente concedente / affidante dei servizi pubblici locali, salva comunque la

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Adesione su base volontaria al SISTRI (di A. A. MUNTONI)

In alternativa al sistema di tracciabilità dei rifiuti basato sulla regolare compilazione e tenuta dei formulari di identificazione dei rifiuti (FIR) e dei registri di carico e scarico (RCS), possono aderire su base volontaria al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) di cui all’articolo 188-bis, comma 2, lett. a) del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.:

a) le imprese e gli enti produttori di rifiuti speciali non pericolosi di cui all’articolo 184, comma 3, lettere c) (leggi rifiuti da lavorazioni industriali), d) (leggi rifiuti da lavorazioni artigianali) e g) (leggi rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi) che non hanno più di 10 (dieci) dipendenti;

b) gli enti e le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti speciali non pericolosi di cui all’articolo 212, comma 8 del D.Lgs. 152/2006 (leggi trasporto in conto proprio dei propri rifiuti, esclusi quelli prodotti da terzi);

c) gli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile che producono rifiuti speciali non pericolosi;

d) le imprese e gli enti produttori di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da attività diverse da quelle di cui all’articolo 184, comma 3, lettere c), d) e g); trattasi, in sostanza, di attività diverse da quelle più sopra già richiamate espressamente, comunque tali da generare rifiuti non pericolosi;

e) i comuni, i centri di raccolta e le imprese di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani nel territorio di regioni diverse dalla regione Campania.

Il comune denominatore perché si possa aderire su base volontaria è che si producano, raccolgano o trasportino RIFIUTI NON PERICOLOSI. Infatti, nel caso in cui si

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