Il Dpr n.254 del 15 luglio 2004, all’articolo 2, cita, tra le attività che devono rispettare gli adempimenti, anche i centri estetici che producono rifiuti
che consistono principalmente nelle attrezzature taglienti monouso utilizzati, quali aghi, lamette e rasoi provenienti dall’attività di estetica e similari,
che se utilizzati sulla cute, sono da considerarsi a contatto con il derma e quindi pericolosi a rischio infettivo.
Un obbligo per le piccole e medie imprese del settore che vengono di fatto paragonate per quel che concerne il corretto smaltimento di oggetti taglienti
lamette, aghi, rasoi, lamette alle attività sanitarie vere e proprie.
rifiuti
La riduzione dei costi per lo smaltimento Smaltimento dei rifiuti sanitari
Un fattore che influenza in modo diretto la produzione dei Rifiuti sanitari è di certo la tipologia dei contenitori utilizzati per il
confezionamento dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo, come indicato nell’art. 8 del D.M. 254/03 che riporta riporta le caratteristiche che devono
avere i contenitori destinati al confezionamento dei rifiuti.
Su questi contenitori, caratterizzati da doppio imballaggio, è previsto per quello esterno “caratteristiche adeguate per resistere agli urti e alle sollecitazioni
provocate durante la movimentazione e il trasporto”, sono dotati di coperchio con chiusure
reversibili e può essere “eventualmente riutilizzabile previa idonea disinfezione ad ogni ciclo d’uso” e pertanto possono essere riaperti e svuotati del
loro contenuto una volta arrivati all’impianto di smaltimento prima di essere avviati verso impianti di bonifica per le operazioni di disinfezione
con soluzioni detergenti e disinfettanti.
Il loro utilizzo consente di coniugare esigenze di carattere economico ad obiettivi di maggiore sicurezza delle condizioni di lavoro di tutti gli
operatori coinvolti nella produzione, raccolta, trasporto e Smaltimento dei Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo.
Prestigiacomo: sul Sistri nelle prossime ore una soluzione che sia condivisa da tutti
“Sul Sistri abbiamo avviato un confronto con le imprese. Stiamo dialogando per superare i problemi che sono emersi. Il sistema di tracciabilita’ dei rifiuti e’ nato come uno strumento a supporto delle aziende non contro le loro attività. Entro le prossime ore contiamo di definire con gli operatori del settore una soluzione che dia risposte convincenti per tutti ai problemi sollevati”.
Fonte; Ministero dell’Ambiente.
In vista dell’avvio dell’operatività del Sistema SISTRI, è evidente che non tutti gli utenti utilizzeranno il Sistri dal 1 Giugno 2011, ma solo coloro che ne avranno necessità perché devono movimentare i loro rifiuti.
Sistri dalla teoria alla pratica
E’ noto ormai a tutti che salvo ulteriori proroghe dell’ultimo minuto, al quale peraltro ci hanno già abituati, sarà pienamente operativo dal 1 giugno il Sistema di Tracciabilità dei Rifiuti Sistri.
Con i malfunzionamenti riscontrati, sembra quasi impossibile non incappare in ritardi o addirittura nel blocco del trasporto stesso, ma questo sembra non preoccupare molto le grandi aziende, visto che sembrerebbe possa non esserci un uguale trattamento per le aziende “concorrenti” straniere, per le quali l’iscrizione è “a data da destinarsi”, dopo che le associazioni Europee si erano rivolte a Bruxel per protesta!
C’è necessità di far si che le aziende conoscano gli imminenti adempimenti connessi all’avvio del sistema, anche in considerazione delle novità introdotte nell’ultimo manuale Sistri pubblicato.