Albo Nazionale Gestori Ambientali: le principali novità per il 2013 presentate a Ecomondo

Ecomondo è giunto al termine della sua edizione 2012. Quest’anno, come negli anni precedenti, ho girovagato tra i padiglioni spulciando gli stand presenti alla ricerca di novità tecnologiche in grado di dare un valido supporto al riciclaggio dei rifiuti speciali. L’aria che si respirava spinge a credere che la ripresa economica sia ormai dietro l’angolo…
I dati relativi al numero di iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali
Quest’anno ho deciso di dedicare un’intera giornata ai seminari ed ai convegni tenutisi presso le varie sale della fiera. Nonostante siano stati tutti interessanti, ed hanno rappresentato uno spunto per il proseguo del mio lavoro, in questo articolo vorrei illustrare le principali novità che nel corso del 2013 potremmo vedere introdotte dall’Albo Nazionale Gestori Ambientali.
All’incontro erano presenti il Presidente Onori, l’Avvocato Morigi, ed il Dott. Casadei che hanno illustrato i dati statistici dell’Albo, le modifiche introdotte nel corso del 2012 e quelle che verranno introdotte il prossimo anno, e le possibili modifiche al regolamento dell’Albo Gestori Ambientali che potrebbe semplificare ulteriormente la vita delle aziende.
Innanzitutto un dato importante:nel corso degli ultimi 4 anni è stato osservato un incremento degli iscritti alla categoria Light o semplificatissima (ai sensi dell’art. 212 comma 8 D.lgs. 152/2006) ossia quella riservata alle aziende che trasportato i propri rifiuti derivante dalle proprie attività. I dati osservati dimostrano come nelle regioni ad alto tasso di controllo, come il Piemonte,  le aziende e gli artigiani siano spinti maggiormente verso una regolarizzazione delle proprie posizioni.
Altro dato importante da sottolineare è la prevalenza delle aziende iscritte in questa categoria rispetto a quelle ordinarie. Delle 6000 aziende iscritte in Puglia all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, circa 5000 sono quelle iscritte alla categorie del “conto proprio” ossia ai sensi dell’art. 212 comma 8. Ciò dimostra come ci sia una certa attenzione verso la gestione dei rifiuti, ma si può fare di più.
In contrasto al trend di incremento degli iscritti alla categoria “semplificatissima” si è però osservato tra il 2011 e il 2012 un riduzione di circa 16.000 unità. Ciò è dovuto all’obbligo per le aziende già iscritte all’albo di aggiornare i propri dati, con codici CER dei rifiuti autorizzati e delle targhe dei mezzi iscritti,  a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. 205/2010. Ciò dimostra che moltissime aziende iscritte fino al 2012 non sapevano nemmeno di esserlo, e questo è dovuto, come giustamente ricordato dai relatori, ad iscrizioni spesso effettuate da figure diverse dal consulente ambientale all’insaputa dei propri clienti o in assenza di una adeguata formazione ed informazione degli stessi, con tutte le conseguenze che ne derivano e sulle quali in questo articolo non ci  si dilungherà.
Nel 2011 gli iscritti alla categoria “semplificatissima”: 139.069
Nel 2012 gli iscritti alla categoria “semplificatissima”: 122.967
Un altro dato di rilevante importanza, e che ha permesso l’emersione di un aspetto troppo spesso trascurato in passato, è rappresentato dal numero di iscritti alla categoria 8, intermediazione senza detenzione. Nel corso del 2012 sono risultate iscritte circa 4010 aziende. Questo dato è importante poiché permette di comprendere la portata nazionale della figura dell’intermediario, che prima dell’introduzione del D.Lgs. 205/2010 era forse fin troppo trascurato.
Un’altra categoria importante di iscrizione, istituita con il D.M. 65 del 8 Marzo 2010 è rappresentata dalla sezione RAEE. Il numero di iscritti tra il 2011 e il 2012 ha visto un balzo in avanti di circa 700 aziende passando da 10558 nel 2011 a 11314 nel 2012.
Infine la categoria introdotta recentemente con il D.Lgs. 205/2010 dei trasportatori transfrontalieri ha visto un primo dato nel 2011 di 1217 aziende iscritte, che è salito di 468 unità nel 2012.

Le probabili modifiche che verranno introdotte nel corso del 2013
Le modifiche che verranno introdotte nel corso del 2013 sono tese alla semplificazione normativa e a garantire la tutela dell’Ambiente attraverso la qualificazione delle imprese che operano con i rifiuti.
Già nel corso degli ultimi due anni sono state apportate modifiche importanti all’impianto dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali come
–    l’obbligo di iscrizione in categoria 8 per gli intermediari e i commercianti di rifiuti senza detenzione;
–    l’obbligo di aggiornare le iscrizioni in categoria “semplificatissima” ai sensi dell’art 212 comma 8 del D.Lgs 152/2006;
–    l’introduzione della categoria delle aziende che effettuano il trasporto transfrontaliero
–    l’abrogazione per le aziende dell’obbligo di comunicare all’Albo Nazionale Gestori Ambientali le modifiche societarie già comunicate al registro delle imprese.
(le relative circolari e delibere è possibile scaricarle dalla sezione download).
Ma se queste novità hanno avuto l’obiettivo di qualificare le aziende che operano nel settore dei rifiuti, e di semplificare loro la gestione, nel corso del 2013 altre importanti innovazioni saranno introdotte.
–    Possibilità per le aziende iscritte in categoria 4 e 5 di trasportare i RAEE provenienti dalla distribuzione senza più l’obbligo di iscriversi nell’apposita sezione;
–    Abrogazione dell’obbligo di perizia giurata per l’iscrizione dei mezzi all’albo sostituendola con una dichiarazione di conformità sottoscritta dal legale rappresentante e dal Responsabile Tecnico
–    Il rinnovo delle iscrizioni avverrà mediante autocertificazione che dimostra la permanenza dei requisiti
–    Trasmissione telematica della documentazione di modifiche delle iscrizioni
–    Modifica delle responsabilità del Responsabile Tecnico
Si sottolinea che le “novità” appena citate non sono certe ma le più probabili che verranno introdotte.

Le nuove responsabilità del Responsabile Tecnico

L’art. 212 comma 15 del D.Lgs. 152/2006 così come modificato dal D.Lgs. 205/2010, ha introdotto la necessità di modificare le competenze del Responsabile Tecnico che dovrà assumere un ruolo più attivo all’interno delle aziende anziché fungere da semplice pedina necessaria al raggiungimento dei requisiti per l’iscrizione dell’azienda all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.
Il legislatore ha finalmente compreso che è necessario avere un Responsabile Tecnico, all’interno delle aziende, che sia competente e conscio delle proprie responsabilità affinché sia, non solo di supporto al legale rappresentate, ma una figura chiave per l’intera gestione dei rifiuti per la categoria di appartenenza. Spetta in ogni caso proprio al Comitato dell’Albo Gestori ambientali definire quali saranno le nuove competenze e responsabilità del Responsabile Tecnico.
Egli dovrà essere in grado di comprendere realmente quali sonogli obblighi dell’azienda nei confronti della gestione dei rifiuti, dare il proprio parere circa le decisioni tecniche da prendere nel corso della gestione delle attività aziendali, controllare periodicamente gli automezzi verificandone la continuità idoneità al servizio in conformità a quanto riportato nella perizia giurata, comunicare al legale rappresentate le proprie decisioni in merito. Infine, ma non meno importante, è necessario che, affinché il Responsabile Tecnico possa svolgere il proprio lavoro nella piena coscienza delle proprie responsabilità e doveri, sia presente tra egli ed il legale rappresentante la delega di funzioni con la quale quest’ultimo affidi realmente “oneri ed onori” circa la gestione dei trasporti e/o dell’intermediazione al proprio responsabile tecnico.
Infine l’albo ha ravvisato negli ultimi anni,  la mancanza di competenze, anche minime,  nella figura del responsabile tecnico di moltissime aziende. Segno questo che le aziende non hanno ben compreso come il risparmio economico delle sanzioni, e la buona gestione d’impresa, passi anche attraverso una buona formazione del proprio responsabile tecnico. A tal proposito una delle proposte di modifica al regolamento prevede, come è giusto che sia a parere del sottoscritto, una formazione continua del Responsabile Tecnico ed una verifica periodica delle sue competenze e della sua preparazione attraverso unesame da tenersi con cadenza quinquennale.
Personalmente ritengo che un lasso di tempo come quello proposto sia troppo grande per poter avere dei Responsabili Tecnici preparati e formati nonché aggiornati sulle continue variazioni normative che intervengono praticamente ogni due mesi. Sarebbe auspicabile una riduzione dell’intervallo a due o tre anni, in tal modo le aziende sarebbero spinte a dotarsi di veri e propri tecnici che diano nuovo lustro alle attività di gestione rifiuti cancellando la cattiva immagine che l’intera nazione ha degli operatori del settore, ed assicurino alle aziende il rispetto delle regole e delle norme.

Fonte;  www.ambienterifiuti.wordpress.com
Ing. la Forgia Vito

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Mariano Fabris

Consulente e Resp. Tecnico in Materia di Gestione Rifiuti Cat 1,4,5,8 Preposto per il Trasporto Nazionale e Internazionale su strada di Merci.

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