Direttiva 1787/2015, qualità delle acque destinate al consumo umano

Bottiglie_plasticaDirettiva (UE) 2015/1787 della Commissione del 6 ottobre 2015.

È stata pubblicata in GU del 7 ottobre la Direttiva della Commissione CE n.1787/2015 del del 6 ottobre 2015, recante modifica degli allegati II e III della direttiva 98/83/CE del Consiglio inerente alla qualità delle acque destinate al consumo umano.

Alla luce del progresso scientifico e tecnico, in coerenza con la legislazione dell’Unione, vengono aggiornate le specifiche riportate negli allegati II e III della direttiva 98/83/CE che stabilisce i requisiti minimi dei programmi di controllo per tutte le acque destinate al consumo umano

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Toner e cartucce inkjet esauste. Con un contratto di manutenzione, vengono considerati “rifiuti da manutenzione”?

Toner esaustiApplicazione dell’articolo 266, comma 4, del D.Lgs 152/2006 per le attività di raccolta dei consumabili esausti per stampanti.

La gestione dei consumabili di stampa esausti, presso gli uffici o le aree commerciali, molto spesso non segue una corretta procedura  a cui ci si dovrebbe attenere quali produttori di questa tipologia di rifiuto.

Il fatto stesso che sia prodotto da un ente o impresa, fà ricadere questo “scarto”, tra la gestione dei rifiuti speciali, disciplinata dal D.Lgs 152/2006 e successive modifiche…

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D.M. 24 giugno 2015

E’ stato pubblicato in GU Serie Generale n. 211 del 11 settembre 2015 il D.M. 24 giugno 2015 che modifica il Decreto 27 settembre 2010 sui criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica. L’allegato 3 riguardante il campionamento e le analisi da effettuare sui rifiuti è stato completamente riscritto, facendo riferimento alla norma UNI 10802.

Fonte: http://www.gazzettaufficiale.it/atto

IL MINISTRO DELL’AMBIENTE  E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
di concerto con
IL MINISTERO  DELLO SVILUPPO ECONOMICO  e   IL MINISTRO DELLA SALUTE

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È possibile la “proroga” dell’autorizzazione ambientale

autorizzazione ambientale unicaL’art. 208, co. 12, del D. Lgs. 152/2006 non indica la durata del rinnovo, ma ove anche dovesse ritenersi che nel prevedere il rinnovo il legislatore abbia implicitamente supposto che lo stesso abbia una durata pari a quella della prima autorizzazione, vale a dire dieci anni, non si rinviene alcuna valida ragione per la quale debba escludersi categoricamente la possibilità di proroga dell’autorizzazione per un periodo limitato, in luogo del rinnovo, qualora, nonostante la sussistenza di problemi nella gestione che potrebbero portare al diniego del rinnovo, vi sia l’impegno del soggetto gestore ad una imminente soluzione degli stessi, così come avvenuto nel caso di specie. TAR Toscana sentenza del 01.06.2015

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