Gestione rifiuti industriali – Nuove caratteristiche “HP” di pericolo dei rifiuti

Video YouTubeA partire dal 1° giugno 2015 è obbligatorio attenersi alle disposizioni del Regolamento (UE) n. 1357 del 18/12/2014; esso sostituisce l’allegato III della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai rifiuti.

Questo è il terzo di quattro video formativi che Marazzato Academy mette a disposizione per approfondire il caldissimo tema delle nuove caratteristiche “HP” di pericolo dei rifiuti e le relative implicazioni per le aziende produttrici e per gli addetti ai lavori, approfondendo caso per caso i criteri di assegnazione.

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Spandimento fanghi in agricoltura: la Regione può vietarlo in alcune aree?

Fanghi_agricoltura_spandimentoSi discute della legittimità di un provvedimento regionale (nella fattispecie della Regione Toscana) che ha limitato in particolari aree, dove il paesaggio rurale è inserito nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco, l’uso di fanghi di depurazione in agricoltura nel limite del 3% rispetto al sito. Può una Regione, di fatto, impedire lo svolgimento di detta attività per la tutela dei suoi specifici interessi, oppure una tale limitazione può essere stabilita solo con provvedimento statale?
Il T.A.R., anzitutto, rileva che non può dubitarsi che la disciplina dello spandimento dei fanghi sia da ricondurre alla disciplina dei rifiuti e che quest’ultima sia, a sua volta, da collocare – per giurisprudenza costante della Corte costituzionale (cfr. da ultimo sentenza Corte cost. 24 luglio 2009, n. 249) – nell’ambito della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, di competenza esclusiva statale ai sensi dell’art. 117, 2 co., lett. s), Cost.. Ciò detto, però, nel riconoscere piena legittimità al provvedimento della Regione Toscana, aggiunge che anche nel settore dei rifiuti, accanto ad interessi inerenti in via primaria alla tutela dell’ambiente, possono venire in rilievo interessi sottostanti ad altre materie, per cui la competenza statale non esclude la concomitante possibilità per le Regioni di intervenire, ovviamente nel rispetto dei livelli uniformi di tutela apprestati dallo Stato per il raggiungimento di fini di propria competenza, ulteriori ed altri rispetto alla tutela dell’ambiente in senso stretto (come stabilire distanze minime degli impianti dai centri abitati o per preservare determinate aree). Tar Toscana sentenza del 20.04.2015

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modifica D.M. 27 settembre 2010

sistri_1000proroghe__250x166Modifica del DM 27 settembre 2010 concernente la definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica

E’ stato inviato per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale recante “modifica del DM 27 settembre 2010 concernente la definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica”.

Tale decreto è stato predisposto per risolvere un caso di pre-contenzioso comunitario (EU Pilot 1912/11/ENVI) nel quale la Commissione europea aveva rilevato che il decreto 27 settembre 2010 non era pienamente conforme a quanto disposto dalla Decisione del Consiglio 2003/33/CE.

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Casi pratici per l’applicazione della nuova classificazione dei rifiuti

Senza entrare nel dettaglio legislativo dei numeri di direttive, leggi e regolamenti settoriali che hanno dato il via lo scorso 1 giugno all’applicazione dei criteri per la nuova classificazione dei rifiuti, che abbiamo sintetizzato le principali novità introdotte nella legislazione di settore.

Qui di seguito è possibile scaricare il prospetto sintetico dei possibili scenari che si possono verificare e la relative soluzioni da applicare nell’operatività degli ordinari adempimenti di:

  • Registro di carico e scarico dei rifiuti
  • Formulari di identificazione dei rifiuti
  • MUD
  • Deposito temporaneo
  • Miscelazione
  • Qualifica gestori rifiuti
  • Trasporto transfrontaliero di rifiuti destinati al recupero
  • Iscrizione SISTRI
  • Gestione del rifiuto con SISTRI

20150807_Prospetto_Nuova_classificazione_rifiuti

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