Il Catalogo Europeo dei Rifiuti fornisce la classificazione dei tipi di rifiuti così come stabilita dalla direttiva 75/442/CEE. L’allegato I è noto comunemente come Catalogo Europeo dei Rifiuti e si applica a tutti i rifiuti, siano essi destinati allo smaltimento o al recupero. Questo catalogo fornisce una struttura standardizzata per classificare i rifiuti in base alle loro caratteristiche chimiche, fisiche e al modo in cui vengono prodotti. La sua principale funzione è quella di agevolare la gestione, il monitoraggio e lo smaltimento sicuro dei rifiuti in tutta l’Unione Europea, promuovendo al contempo pratiche sostenibili ed ecocompatibili.
L’Elenco dei rifiuti della UE è stato recepito in Italia a partire dal 1º gennaio 2002 in sostituzione della precedente normativa.
Il CER, acronimo di “Catalogo Europeo dei Rifiuti,” è un sistema di classificazione utilizzato nell’Unione Europea per identificare e categorizzare diversi tipi di rifiuti.
I codici CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) sono delle sequenze numeriche, composte da 6 cifre riunite in 3 coppie (es. 15 01 06), volte ad identificare un rifiuto in base al processo produttivo da cui è originato.
Un codice CER è composto di 6 cifre suddivise in tre coppie: la prima identifica il capitolo, la seconda indica il sottocapitolo e l’attribuzione della terza coppia di cifre ottiene il codice completo. Il capitolo individua la fonte del rifiuto, ovvero l’attività che ha originato il rifiuto. I sottocapitoli che si trovano all’interno dei capitoli identificano, all’interno dell’attività produttiva, lo specifico processo produttivo che ha generato il rifiuto. L’ultima coppia di numeri identifica la specifica tipologia di rifiuto.
Questo sistema di classificazione consente alle autorità, alle aziende e agli operatori del settore di comprendere meglio la natura dei rifiuti, facilitando così la comunicazione, il trattamento, il riciclaggio e lo smaltimento appropriato.
L’utilizzo del CER è importante per garantire che i rifiuti vengano gestiti in modo sicuro ed efficiente, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo l’economia circolare, in cui i materiali vengono riutilizzati e riciclati il più possibile anziché essere semplicemente smaltiti.