Pietra tombale sul SISTRI. Nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti entro la primavera, assicura il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
Il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti nato per iniziativa del ministero dell’Ambiente con l’obiettivo di digitalizzare il meccanismo di tracciamento dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani della Regione Campania, dopo anni di malfunzionamenti, partenze a singhiozzo e polemiche, pare vada definitivamente in pensione.
Sergio Costa, attuale titolare del dicastero dell’Ambiente, lo ha dichiarato in un’intervista a Tiscali News, dalle Sue parole si intende che il sistema ha fallito e che sarà sostituito da uno nuovo. Secondo il ministro, va quindi ripensato il sistema di controllo dei rifiuti. “Non si tratta di migliorarlo, ma di mandarlo in pensione” (…). Entro la prossima primavera entrerà in funzione un nuovo sistema di tracciabilità dei 140 milioni di tonnellate di rifiuti speciali che si movimentano in Italia.” Il nuovo sistema, ha anticipato il ministro, metterà in rete i dati di tutti i mezzi, che sono dotati di gps e rilevatori satellitari.
Pensate sia possibile? Il sistema di tracciabiità dei rifiuti potrebbe essere abrogato quindi entro il 31 dicembre 2018 ?
A quanto pare, c’è stato l’avvio in queste ultime settimane di una fase di consultazioni pubbliche da parte dell’albo gestori ambientali con tutte le associazioni di categoria. Avremo a breve uno strumento di digitalizzazione dei formulari e registri di scarico e scarico ?
Dematerializzare ! Questa la parola d’ordine per registri di carico e scarico e formulari per il trasporto dei rifiuti.
Certo pensare che il sistema allo studio in questa settimane sia un lavoro di pochi mesi sembra più una utopia che altro e sono pronto a scommettere che entro fine anno arriverà la consueta ed aspettata proroga del sistema di tracciabilità dei rifiuti (Sistri) in attesa di sviluppare e testare il nuovo sistema, che a quanto pare sarà gestito da Ecocerved.
Per quanto riguarda invece la tracciabilità dei mezzi che trasportano il rifiuto ad oggi (a parte le dichiarazioni del ministro Costa) non vi è traccia. Come fare per la tracciabilità dei mezzi su strada, pietra miliare del sistema di tracciabilità dei rifiuti? Il Sistri (Sistema di tracciabilità ei rifiuti) si basava su due dispositivi: una black box, che veniva montata sui mezzi per il trasporto dei rifiuti in modo da tracciarne il percorso, e una token USB che permetteva l’identificazione e la firma elettronica.
Ricordiamo che le Imprese coinvolte hanno speso ad oggi circa 200 milioni, che con le spese aggiuntive e indirette sono lievitate fino al miliardo di euro e tutto queste risorse solo per tenere in piedi un sistema che, istituito nel 2009 ed entrato in vigore nel 2014, già aveva l’obiettivo di digitalizzare tutti quegli adempimenti documentali cartacei basati sul MUD (Modello unico di dichiarazione ambientale), sul Registro di carico e scarico dei rifiuti e sul FIR, il Formulario di identificazione dei rifiuti (FIR). Proprio quanto ci impegna a fare con il nuovo sistema !
Dichiarazioni a parte ad oggi la situazione del Sistri è la seguente:
Nel Milleproroghe non c’è la proroga che consentirebbe alle imprese di continuare ad utilizzare il sistema cartaceo per il rispetto degli adempimenti ambientali!
Un’assenza che aggraverà la situazione delle imprese nella gestione dei rifiuti speciali, aggiungendo nuovi problemi dal prossimo primo gennaio. Se da qui a fine anno il Governo non interverrà sulla questione, dal primo gennaio entrerà in vigore il sistema sanzionatorio previsto dall’articolo 260 bis del Dlgs 205/10, dai commi da 3 a 9, con sanzioni amministrative e penali molto importanti. Gli importi delle sanzioni amministrative applicabili in caso di omessa, errata o incompleta compilazione del registro cronologico e della scheda Sistri, attualmente sospese, potranno arrivare fino a 93.000 euro qualora le violazioni riguardino rifiuti pericolosi.
Ricordo, infine, che già oggi l’iscrizione al Sistri è obbligatoria così come sono attualmente in vigore le sanzioni per mancata iscrizione o mancato versamento del contributo dovuto.