Decreto Sviluppo: via libera ai rigassificatori senza valutazioni ambientali. Ma le rinnovabili?

Dovrebbe arrivare al massimo venerdì in consiglio dei Ministri il decreto Sviluppo, del quale fanno parte anche alcune norme che potrebbero cambiare il panorama energetico italiano. Soprattutto visto che il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, scommette su centrali e rigassificatori per uscire dalla crisi.

Il pacchetto sviluppo, nato per far rialzare la testa all’Italia, comprende, tra le varie norme, anche quella che permetterà di sbloccare alcuni fondi destinati alle nuove infrastrutture energetiche. In pratica, stiamo parlando del via libera alla realizzazione di impianti come centrali e rigassificatori, di fatto ora bloccati dalle Regioni.

Ma andiamo con ordine. L’obiettivo, innanzitutto, è quello di sbloccare oltre 10 mld di euro (capitali privati) come quelli legati a gasdotti e rigassificatori sulla dorsale Adriatica. Le Regioni c’entrano in tutto questo perché la norma consentirebbe di rendere il procedimento di realizzazione effettiva delle infrastrutture energetiche più rapido: il ministero farebbe ricordo alla presidenza del consiglio dei Ministri per una decisione definitiva in merito e quindi si oltrepasserebbe l’ostacolo delle Regioni e della loro autorizzazione, nonché il parere di amministrazioni anche locali e procedure come quella di Via.

Tutto questo è frutto soprattutto della volontà del ministro Passera, che ha mostrato negli ultimi mesi un grande interesse nel puntare sulle fonti tradizionali.

Riassumendo ancora, se il ministero avrà intenzione di dare il via libera ad un rigassificatore potrà farlo. Gli basterà rivolgersi alla presidenza del cdm, saltando procedure burocratiche varie (ma si possono ridurre a questo le valutazioni di impatto ambientale?) e mettendo quindi da parte il parere delle Regioni e dei cittadini stessi.

Almeno servirà a renderci indipendenti dalle fonti di energia provenienti dall’estero? Assolutamente no, visto che continueremo comunque ad importare gas dalla Russia, ad esempio, o dai Paesi mediorientali.

Sempre in tema di energia, infine, il pacchetto ripristina la detrazione al 50% per chi effettua interventi di ristrutturazione in edilizia, mentre sul fronte dell’efficienza energetica il bonus sarà del 55%, sebbene la questione sia ancora da chiarire.

Anna Tita Gallo

http://www.greenbiz.it

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Mariano Fabris

Consulente e Resp. Tecnico in Materia di Gestione Rifiuti Cat 1,4,5,8 Preposto per il Trasporto Nazionale e Internazionale su strada di Merci.

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