Sistri: per il 90% delle imprese occorre eliminarlo. Ma non sarà così

Cosa pensano le imprese delle novità contenute nel decreto sulle semplificazioni? E in particolare del Sistri?

Ha provato a rispondere a queste domande Confartigianato Varese, sottoponendo ad un campione di 250 imprese quali elementi dovrebbero essere semplificati a favore delle micro e piccole realtà manifatturiere.
Sicurezza, fiscale, richiesta di contributi, assunzioni, rifiuti: sono questi i filoni lungo i quali la burocrazia dovrebbe essere snellita e semplificata. E, neanche a dirlo, le imprese puntano il dito contro il Sistri, “che nel tempo si è fatto troppo articolato, complesso e sempre meno chiaro”, spiega una nota di Confartigianato Varese.
I dati parlano chiaro. Il 90% del campione vorrebbe l’eliminazione totale del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti “molto più costoso per le piccole aziende che per le grandi e da considerarsi incomprensibile”.

Per il 100% degli intervistati il vero problema per le imprese è la burocrazia. “Non solo fogli da riempire, moduli da inviare, formule da seguire. Ma anche tempo e denaro”, dicono gli intervistati. Secondo le stime della Confartigianato regionale, in Lombardia le code all’anagrafe sono cresciute del 6,7% rispetto al 2005. Il 65,3% degli utenti fa la fila per circa 10 minuti e il 12,3% supera i 20 minuti di attesa.
In termini di costi, la burocrazia costa poi alle imprese con dipendenti 3.432 milioni di euro, pari all’1,2% del valore aggiunto prodotto dall’Industria e dai Servizi.

Sempre in Lombardia, dopo Milano, dove la burocrazia costa alle imprese 1.439 milioni di euro, si piazzano Brescia (477 milioni), Bergamo (388 milioni) e Varese, con 295 milioni pari all’1,3% del valore aggiunto.

Detto questo, ecco cosa chiedono le imprese intervistate perché la situazione possa migliorare: “Ridurre tutta la burocrazia di carta, firme, andata e ritorno da uffici pubblici dove un giorno trovi uno che ti dice una cosa e l’indomani trovi un altro che ti dice l’esatto contrario”. Inoltre, per le imprese occorrerebbe “non dover trasmettere sempre gli stessi dati a organi che li hanno già: meglio una gestione informatizzata delle pratiche burocratiche”.

Resta da capire come si muoverà il governo, che ha riempito il decreto semplificazioni di modifiche alle attuali procedure che regolano il rapporto tra italiani e uffici pubblici. Ma, sul fronte del Sistri, a dire il vero le modifiche sono le stesse che in questi anni hanno reso le imprese insofferenti: proroghe continue per l’entrata in vigore del nuovo sistema, poco altro. E la speranza che il Sistri sia cancellato dalla storia si affievolisce sempre di più.

Scritto da Anna Tita Gallo
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Mariano Fabris

Consulente e Resp. Tecnico in Materia di Gestione Rifiuti Cat 1,4,5,8 Preposto per il Trasporto Nazionale e Internazionale su strada di Merci.

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