Sistri. Sospensione dal 1 gennaio 2016?

pic_archivi_dati_5078_1Sistri, il funzionamento del sistema nel suo complesso e l’impatto sulle imprese in termini di costi.

Le imprese che da tempo operano loro malgrado con il Sistri, possono (forse) tirare un sospiro di sollievo vista la risoluzione presentata il 4 maggio ed approvata pochi giorni fà il 17 giugno 2015 in commissione, relativamente al sistema di controllo della tracciabilita dei rifiuti.

E’ noto da tempo agli operatori del settore che entro il 30 giugno 2015 il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare debba avviare le procedure per l’affidamento della concessione del servizio, nel rispetto dei criteri e delle modalità di selezione disciplinati dal codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e dalle norme dell’Unione europea di settore, nonché dei principi di economicità, semplificazione, interoperabilità tra sistemi informatici e costante aggiornamento tecnologico.

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SISTRI – Sotto i 10 dipendenti nessun obbligo di iscrizione…ma non solo

DECRETO 24 aprile 2014
Disciplina delle modalita’ di applicazione a regime del SISTRI del trasporto intermodale nonche’ specificazione delle categorie di soggetti obbligati ad aderire, ex articolo 188-ter, comma 1 e 3 del decreto legislativo n. 152 del 2006. (14A03549) (GU Serie Generale n.99 del 30-4-2014)
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/04/30/14A03549/sg

I produttori di rifiuti pericolosi che hanno un organico al di sotto dei 10 dipendenti potranno finalmente tirare un sospiro di sollievo. Il tanto atteso decreto che li esenta dalla iscrizione al SISTRI è finalmente arrivato.

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 99 del giorno 30/04/2014 il decreto 24 Aprile 2014  fornisce le nuove disposizioni in merito all’obbligo di aderire al SISTRI.

Vediamo

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SISTRI – ennesimo atto… “la partenza dei produttori di rifiuti pericolosi”

I tempi in cui il SISTRI viveva di rinvii all’ultimo minuto erano tanto snervanti quanto poco forieri di novità. Si attendeva con ansia il sopraggiungere di una nuova scadenza per il solo gusto di vedere con quanto ritardo il decreto di proroga sarebbe uscito e con quale scusa il Ministero avrebbe giustificato la stessa. Si era passati da una instabilità del sistema, ad un’accusa diretta verso gli operatori del settore. Erano bei tempi diciamocelo, tutti continuavano a svolgere comunque con serenità il proprio lavoro ben sapendo che il SISTRI per quanto pauroso era un’enorme cucciolone non in grado di mettersi in piedi. Ma i tempi sono cambiati, cambiate le regole, cambiate le norme, tanta polvere sollevata e tanta confusione tale da rendere finalmente possibile la partenza dell’abominio informatico.
Giungemmo così al mese di Ottobre 2013, quando il Ministero dell’Ambiente e la Selex, fieri,  videro partire la loro creatura, che nel tempo era diventata molto simile al mostro di Frankenstein per quanti pezzi erano stati aggiunti e tolti nel corso del tempo. Ma tant’è che era lì, bisognava guardarlo negli occhi e farci amicizia. In quei mesi i primi ad essere interessati furono, come tutti ormai ben sappiamo, una manciata di operatori che tutti i giorni si son trovati ad aver a che fare non solo con la ordinaria gestione dei formulari e dei registri di carico e scarico, ma anche con le nuove procedure macchinose, lente e molto spesso ridondanti che hanno gravato e non poco sui tempi di gestione delle movimentazioni rifiuti.
E così trasportatori che erano in grado di effettuare 20-30 prese al giorno in un

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SISTRI – SULLA VICENDA SI ESPRIMONO IL MINISTRO ORLANDO E IL PROF. EDO RONCHI

Il Sistri, Sistema di Tracciabilità informatico dei Rifiuti, stando alla normativa attuale entrerà in operatività il prossimo 1 ottobre 2013.  Tuttavia l’entrata in vigore del sistema elettronico è ancora oggetto di diverse considerazioni e contestazioni da parte dei soggetti primari coinvolti. Non sono nuove le comunicazioni trasmesse al Ministero dalle associazioni di categoria degli operatori, siano essi produttori di rifiuti speciali oppure trasportatori e impianti.

Sulla vicenda si è espresso il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlandi, che, rispondendo a un’interrogazione in Senato ieri 27 giugno 2013. Orlandi afferma che il Sistri necessiti di un’effettiva semplificazione delle procedure note, nonchè di una riconsiderazione relativa ai soggetti obbligati. Impegnandosi ad ascoltare le associazioni imprenditoriali coinvolte dal sistema di tracciabilità, Orlandi ha sottolineato che “dobbiamo mettere in contro o comunque prevenire il rischio che il sistema non funzioni ma non possiamo in alcun modo pensare che si superi il principio della tracciabilità dei rifiuti, soprattutto di quelli pericolosi.”.

Il discorso del Ministro Orlandi ha fatto seguito al tavolo tecnico del 20 giugno 2013 tenutosi tra le associazioni di categoria, che si sono confrontate il tema di Sistri. Le conclusioni dell’incontro sono state relazionate da una relazione redatta dal Prof. Edo Ronchi, già Ministro dell’Ambiente. Ronchi conclude che “occorre prendere atto che il Sistri non è più

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