IL DVR PER I MACCHINARI – LA SCORCIATOIA

DVRNEL TUO DVR HAI MESSO TUTTO OK SUI MACCHINARI? TI FIDI?
NOI LA CHIAMIAMO “SCORCIATOIA TERRIFICANTE”.

Troviamo tante volte nei DVR un atteggiamento sbrigativo nei confronti dei rischi dovuti agli impianti, alle macchine, alle linee di produzione. E invece rimangono rischi residui non accettabili. E quindi non gestiti.

COSÍ FAN TUTTI

In generale si è portati a pensare che tutto sia a posto, perché chi ha venduto la macchina –a quel tempo- l’avrà certo fornita sicura e in regola. E si trascura invece quello che il TU 81/08 prescrive con accuratezza.

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ISPRA rende accessibile al pubblico l’Elenco nazionale autorizzazioni ordinarie e in procedura semplificata

ISPRA_RGB_BANDIn base a quanto previsto dal D.Lgs.152/06, l’ISPRA rende accessibile al pubblico in via telematica l’Elenco nazionale delle autorizzazioni che gli enti competenti (province, regioni) rilasciano per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti, anche in forma semplificata. Tale elenco deve avere contenuto informativo omogeneo, ufficiale e certificato dall’amministrazione che rilascia il provvedimento, al fine di garantire la necessaria trasparenza in grado di contrastare l’illegalità.

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TARI: non si applica la parte variabile del tributo nelle aree dove non si producono rifiuti

tari-calcolo-tassaLa legge istitutiva della TARI – L. n. 147, art. 1, co. 651, del 27 dicembre 2013 – stabilisce il comune nella commisurazione della tariffa tiene conto dei criteri determinati con il regolamento di cui al d.p.r. n. 158/1999, che, a sua volta, suddivide il tributo in una parte fissa, determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per le opere e dai relativi ammortamenti, e in una parte variabile, rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione (art. 3). Orbene, la parte variabile non è dovuta, e non va applicato il regolamento comunale che disponga diversamente, per quelle aree aziendali dove l’attività svolta comporti una produzione di rifiuti pressoché nulla.

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Adesione su base volontaria al SISTRI (di A. A. MUNTONI)

In alternativa al sistema di tracciabilità dei rifiuti basato sulla regolare compilazione e tenuta dei formulari di identificazione dei rifiuti (FIR) e dei registri di carico e scarico (RCS), possono aderire su base volontaria al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) di cui all’articolo 188-bis, comma 2, lett. a) del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.:

a) le imprese e gli enti produttori di rifiuti speciali non pericolosi di cui all’articolo 184, comma 3, lettere c) (leggi rifiuti da lavorazioni industriali), d) (leggi rifiuti da lavorazioni artigianali) e g) (leggi rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi) che non hanno più di 10 (dieci) dipendenti;

b) gli enti e le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti speciali non pericolosi di cui all’articolo 212, comma 8 del D.Lgs. 152/2006 (leggi trasporto in conto proprio dei propri rifiuti, esclusi quelli prodotti da terzi);

c) gli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile che producono rifiuti speciali non pericolosi;

d) le imprese e gli enti produttori di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da attività diverse da quelle di cui all’articolo 184, comma 3, lettere c), d) e g); trattasi, in sostanza, di attività diverse da quelle più sopra già richiamate espressamente, comunque tali da generare rifiuti non pericolosi;

e) i comuni, i centri di raccolta e le imprese di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani nel territorio di regioni diverse dalla regione Campania.

Il comune denominatore perché si possa aderire su base volontaria è che si producano, raccolgano o trasportino RIFIUTI NON PERICOLOSI. Infatti, nel caso in cui si

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