Circolare Ministeriale n°6774 del 02 marzo 2011

Circolare MinAmbiente 2 marzo 2011, n. 6774
Assolvimento degli obblighi di comunicazione annuale – Mud e “Mudino”

Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Circolare 2 marzo 2011, prot. n. 6774/Tr/Di
(comunicato pubblicato sulla Gu 5 maggio 2011 n. 103)

Oggetto: Circolare recante indicazioni operative relative all’assolvimento degli obblighi di comunicazione annuale di cui alla legge 70/94, al Dpcm 27 aprile 2010 e all’articolo 12 del Dm 17 dicembre 2009, come modificato con Dm 22 dicembre 2010

Al Capo dell’Ufficio Legislativo
Al Capo di Gabinetto dell’On .Sig  Ministro
Al Capo della Sgreteria Tecnica

Dell’On. Sig. Ministro

A seguito dell’introduzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti Sistri, è venuta meno, per i soggetti tenuti ad aderire al Sistri, la necessità di comunicazione, ai sensi della legge 70/94, dei dati relativi ai rifiuti prodotti, gestiti e movimentati già inseriti nel sistema informatico. In particolare, con il decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205, che, modificando il decreto legislativo n. 152/2006, ha introdotto, tra l’altro, l’articolo 264-bis, sono state abrogate, con decorrenza dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo medesimo, le norme concernenti le parti del modello unico di dichiarazione ambientale (Mud) di cui al Dpcm 27 aprile 2010 riguardanti i produttori di rifiuti e le imprese e gli enti che effettuano il trasporto di rifiuti speciali, nonché

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Pubblicata la circolare sugli obblighi di comunicazione SISTRI e MUD per il 2011

La circolare firmata il 2 marzo u. s. dal Direttore Generale della Direzione per la Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche reca indicazioni operative relative all’assolvimento degli obblighi di comunicazione annuale di cui alla Legge 70/94, al DPCM 27/4/2010 e all’articolo 12 del DM 17/12/2009, come modificato con DM 22/12/2010

Nelle more della piena entrata a regime (a decorrere dall’1.6.2011) del SISTRI quale unico strumento per la registrazione e la tracciabilità dei rifiuti, il DM 17 dicembre 2009, istitutivo del SISTRI, ha previsto, a carico dei soli produttori iniziali di rifiuti e delle imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e di smaltimento dei rifiuti che erano tenuti a presentare il MUD, l’obbligo di

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Deliberazione 15 dicembre 2010 Criteri per l’iscrizione all’Albo nella categoria 8 intermediazione e commercio dei rifiuti.

ALBO NAZIONALE GESTORI AMBIENTALI
Deliberazione 15 dicembre 2010
Criteri per l’iscrizione all’Albo nella categoria 8: intermediazione e commercio dei rifiuti.
IL COMITATO NAZIONALE
Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni e integrazioni;
Visto, in particolare, l’articolo 212, comma 5, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, che  individua tra le imprese tenute ad iscriversi all’Albo nazionale gestori ambientali, in prosieguo denominato Albo, gli intermediari e i commercianti di rifiuti senza detenzione dei rifiuti stessi;
Visto il decreto 28 aprile 1998, n. 406, e successive modificazioni e integrazioni, del Ministro dell’ambiente di concerto con i Ministri dell’industria, del commercio e dell’artigianato, dei trasporti e della navigazione, e del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, recante il Regolamento di organizzazione e funzionamento dell’Albo, e, in particolare, l’articolo 6, comma 1, lettera b), che attribuisce alla competenza del Comitato Nazionale dell’Albo la
determinazione dei criteri per

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Trasporto Transfrontaliero ed Intermediazione di Riifuti delibere del 15 e del 22 dicembre 2010

Con le due delibere del 15 e del 22 dicembre 2010 il Comitato nazionale dell’albo gestori ambientali ha adottato
i criteri per l’iscrizione sia dei commercianti e degli intermediari di rifiuti senza  detenzione alla categoria 8
del Dm 406/98, sia delle imprese che esercitano il solo trasporto transfrontaliero  dei rifiuti in Italia.
Questa la prima importante attuazione della  nuova disciplina sui rifiuti introdotta dal Dlgs 205/2010, che modifica profondamente la parte IV del Dlgs 152/2006  (Codice ambientale). Sul punto, il riferimento è il riformulato articolo 194 che impone

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