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Direttiva (UE) 2017/2102

Entrata in vigore: 11.12.2017

DIRETTIVE DIRETTIVA (UE) 2017/2102

DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 15 novembre 2017 recante modifica della direttiva 2011/65/UE sulla restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche (Testo rilevante ai fini del SEE)

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 114, vista la proposta della Commissione europea, previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali, visto il parere del Comitato economico e sociale europeo, previa consultazione del Comitato delle regioni, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, considerando quanto segue:

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SISTRI…..ennesimo rinvio alle porte?

Dover scrivere un articolo sul SISTRI diviene quasi una formalità e un obbligo di informazione verso tutti i clienti che ci seguono ma al tempo stesso diviene così scontato che spesso scoraggia chi scrive poiché non ci sono mai nuove e/o buone notizie.

Anche in questo caso dobbiamo vedercela con un “probabile” ma quasi certo rinvio dell’avvio dell’operatività del Sistema di tracciabilità dei rifiuti, che avrebbe dovuto contrastare le ecomafie ed i traffici illeciti di rifiuti riuscendo invece nell’intento di rovistare nelle casse delle imprese che sempre più si trovano di fronte al pagamento, obbligatorio, di un balzello a cui non corrisponde alcun servizio.

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commercio_ambulante_rifiuti

Sottoprodotti campo di applicazione e adempimenti

DM 264/2016 “recante criteri indicativi per agevolare la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica
dei residui di produzione come sottoprodotti e non come rifiuti”.

La tematica del sottoprodotto giuridicamente da anni ha avuto sempre avuto diverse interpretazioni sul campo, a volte molto fantasiose da parte di chi ne invoca l’esclusione dalla qualifica di rifiuto. La disciplina sul sottoprodotto è una disciplina di carattere eccezionale che consente ai residui di sfuggire dalle stringenti norme sui rifiuti.

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Uno contro uno ed uno contro zero occasioni mancate per migliorare la gestione dei RAEE

Per gli appassionati della materia e per chi si è trovato coinvolto dalle maglie di una normativa, che avrebbe voluto semplificare la gestione dei RAEE e l’ha invece resa più complessa, confusionaria e di fatto poco applicabile (e poco applicata), sarà interessante sapere che è in fase di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale un decreto già sottoscritto dal Ministero dell’Ambiente e che dovrebbe disciplinare l’Uno contro zero, già introdotto nel D.Lgs. 49/2014 e che dopo due anni riceve finalmente un po’ di attenzione.
Per quanti voi hanno letto il D.Lgs. 49/2014 ricorderanno che la pratica dell’Uno contro Zero era stato introdotta senza troppe spiegazioni e che in Italia sono in pochi i distributori che lo applicano, pur essendone obbligati.
Cos’è l’Uno contro Zero? E’ il ritiro gratuito da parte dei distributori di AEE dei RAEE conferiti dagli utilizzatori finali senza che vi sia l’obbligo di acquisto di una nuova apparecchiatura.
Ambiente & Rifiuti ha studiato per voi lo schema del decreto, quella che dovrebbe essere l’ultima versione, ed ancora una volta purtroppo ha constatato  come il Ministero dell’Ambiente continui a perdere occasioni utili per migliorare seriamente la raccolta dei RAEE su tutto il territorio italiano.
Nonostante la filosofia alla base di questi decreti sia nobile, la loro applicazione appare invece confusionaria ed onerosa per chi dovrebbe applicarla.
Nel corso di questo articolo andremo ad analizzare punto per punto ogni singolo articolo del decreto evidenziandone pro e contro e le criticità che ne deriverebbero se il decreto venisse pubblicato senza alcune correzioni che riteniamo essenziali.
Il decreto in pubblicazione introduce alcune novità, ma per gli aspetti tecnici si rifà semplicemente alle specifiche del D.M. 65 del 8 Marzo 2010 che era già di per sé un decreto ricco di falle, che non ha ricevuto la giusta attenzione dopo la sua pubblicazione (sono ormai passati 6 anni) e che ha lasciato in balia delle onde i distributori di AEE (almeno quelli piccoli e medi che rappresentano il vero tessuto della distribuzione italiana).

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