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Materie trasportate a caldo

Le materie trasportate a caldo sono liquidi trasportati o presentati al trasporto a temperatura ≥ 100 °C identificati con il numero UN 3257 e solidi trasportati o presentati al trasporto a temperatura ≥ 240 °C identificati con il numero UN 3258. Appartengono alla Classe 9.

Secondo ADR/RID 5.3.3 i veicoli-cisterna, container-cisterna, cisterne mobili, veicoli o container speciali o veicoli o container equipaggiati in maniera speciale, che contengono una materia che è trasportata o presentata al trasporto allo stato liquido ad una temperatura uguale o superiore a 100°C o allo stato solido ad una temperatura uguale o superiore a 240°C, devono portare su ogni fiancata, e dietro nel caso di veicoli, e sui quattro lati nel caso di container, container-cisterna e cisterne mobili, il marchi sotto riportato:

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Resa della 4 copia del formulario dei rifiuti a mezzo PEC

Il sistema di responsabilità correlato al formulario di identificazione dei rifiuti.

Oltre l’obbligatorietà per il produttore di rifiuti di sincerarsi dell’esistenza di autorizzazioni in capo al trasportatore ed all’impianto di destinazione, nonché all’intermediario, prima che il rifiuto sia partito, tra gli obblighi del produttore c’è quello di assicurarsi che i suoi rifiuti siano giunti a destino.
La responsabilità nella gestione dei rifiuti del produttore, termina con l’acquisizione della quarta copia del formulario di identificazione dei rifiuti, che viene redatto in quattro copie al momento del conferimento.

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Criteri di assimilazione dei rifiuti…20 anni dopo…forse

Correva l’ormai lontano Febbraio ’97 quando il Decreto Ronchi entrava ufficialmente in vigore in Italia e la dotava di un testo  organico che disciplinava il tema dell’ambiente.

Con il Decreto Ronchi l’Italia vide finalmente un po’ di luce sul tema dei rifiuti e la questione iniziò finalmente a farsi largo nel buio delle coscienze degli italiani.

Era perfetto? No. Sicuramente tanti passi in avanti sono stati fatti nel corso degli anni successivi.

Uno dei problemi più grandi che affliggeva tale decreto, ma in realtà anche di quelli venuti dopo, fu la presenza di numerose prescrizioni che rinviavano a decreti attuativi e simili che non videro mai la luce.

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Quando fare i furbi sulla gestione dei rifiuti si trasforma in truffa

Cercare di risparmiare sui costi di smaltimento dei rifiuti a volte può essere un toccasana per le casse dell’impresa, ma ci sono due modi per poterlo fare.

Da un lato ci sono gli imprenditori che effettuano delle ricerche di mercato, richiedono preventivi a più imprese, fanno una buona contrattazione con tali imprese ed alla fine spuntano un prezzo migliore del precedente fornitore o del precedente contratto.

Questa modalità fa parte della vita dell’impresa e viene adottata in genere con tutti i fornitori poiché fare impresa vuol dire essere competitivi sul mercato e per farlo occorre tenere bassi i prezzi di produzione e di acquisto delle materie prime ma anche dei costi di smaltimento dei rifiuti che, come abbiamo più volte detto nei precedenti articoli, ormai fanno parte integrante della gestione dell’impresa e partecipano a pieno titolo al budget aziendale.

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