I Sistemi di Gestione Ambientale e la Normativa Volontaria di Riferimento

L’impatto sull’ambiente delle attività produttive, sta acquisendo negli ultimi anni un’importanza sempre maggiore, sia a livello locale e nazionale, sia a livello internazionale.

Finora la risposta delle istituzioni alle problematiche ambientali connesse alle attività industriali, ha fatto perno sugli strumenti di regolamentazione diretta (“Command and Control”), ossia lo Stato emana leggi per la tutela delle principali componenti ambientali (acqua-aria-suolo-rifiuti) e impone alle aziende il rispetto di limiti per ogni emissione inquinante. Tuttavia la regolamentazione diretta, seppur fondamentale per garantire standard minimi di qualità ambientale, risulta inefficace sul fronte della prevenzione dell’inquinamento, in quanto induce le imprese a operare esclusivamente a valle del processo produttivo, sulla depurazione delle emissioni inquinanti.

Per la prevenzione dell’inquinamento è necessario invece, fermo restando il rispetto dei limiti imposti dalla regolamentazione diretta, inserire la variabile ambientale nei processi gestionali e decisionali delle imprese, operando in questo modo a monte del processo produttivo. È in quest’ottica che si inseriscono i sistemi di gestione ambientale, strumenti volontari che consentono alle imprese di gestire i rapporti che intercorrono tra le attività produttive e il loro impatto sull’ambiente al fine del miglioramento continuo delle prestazioni ambientali.

Al presente sono in vigore normative volontarie sia di origine pubblica che privata, che forniscono alle organizzazioni (imprese, società di servizi, enti pubblici) le basi per l’allestimento di efficaci sistemi di gestione ambientale.

  • Nel 1993 viene emanato il Regolamento CE 1836/93 EMAS I (ECO-Management and Audit Scheme).
  • Nel 1996 viene pubblicata la Norma ISO 14001 (emanata dall’ISO – International Organization of Standardization, ente di normazione internazionale di natura privata) e contemporaneamente viene ritirata la Norma BS 7750.
  • Nel 2001 viene emanato il Regolamento CE 761/2001 EMAS II che abroga il Regolamento EMAS I.
  • Nel 2004 viene revisionata e pubblicata la nuova versione della Norma ISO 14001, rendendola compatibile alla Norma ISO 9001:2000.
  • Nel 2009 viene emanato il Regolamento CE 1221/2009 EMAS III che sostituisce il Regolamento EMAS II

Attualmente, quindi, le norme volontarie di riferimento per l’allestimento di sistemi di gestione ambientale sono la norma ISO 14001:2004, valida a livello internazionale, ed il Regolamento CE 1221/2009 EMAS III, valido primariamente sul territorio dell’Unione Europea, ma aperto anche ad organizzazioni extra-europee.

Le organizzazioni che decidono di dotarsi di un sistema di gestione ambientale e certificarlo/registrarlo ai sensi della Norma ISO 14001 o del Regolamento EMAS III, devono richiedere l’intervento di un Ente accreditato indipendente, che verifica la conformità del sistema alla norma prescelta. Se l’esito della verifica è positivo, l’organizzazione ottiene la certificazione del sistema, nel caso dell’ISO 14001, o l’inserimento nel Registro Europeo delle Organizzazioni EMAS nel caso del Regolamento CE 1221/2009.

LA NORMA UNI EN ISO 14001

La norma UNI EN ISO 14001 è stata creata dal comitato tecnico dell’ISO (Iternational Organization of Standardization), in seguito è stata approvata dal CEN (Comitato Europeo di Normazione), divenendo norma europea (EN). Infine è stata pubblicata in lingua italiana dall’UNI (Ente Nazionale Italiano di unificazione), diventando norma nazionale (UNI).

La norma ISO 14001 non stabilisce requisiti assoluti riguardo alle prestazioni ambientali delle organizzazioni, ma definisce il sistema di gestione ambientale come “la parte del sistema di gestione di un’organizzazione utilizzata per sviluppare ed attuare la propria politica ambientale e gestire i propri aspetti ambientali”.

Il modello del sistema di gestione ambientale che viene schematizzato nella Figura 1 della norma stessa, rappresenta una successione di attività da mettere in atto al fine del miglioramento continuo delle prestazioni ambientali dell’organizzazione.

Le fasi per l’allestimento del sistema sono quindi:

1. Definizione della politica ambientale, che è un documento redatto dalla direzione, disponibile al pubblico e diffuso a tutto il personale, che deve includere l’impegno al miglioramento continuo, alla prevenzione dell’inquinamento ed al mantenimento della conformità legislativa.

2. Pianificazione. Durante questa fase l’organizzazione deve:

  • individuare gli aspetti ambientali delle proprie attività, prodotti o servizi che hanno un impatto significativo sull’ambiente;
  • identificare tutte le prescrizioni legali inerenti gli aspetti ambientali delle sue attività, prodotti o servizi;
  • definire obiettivi e traguardi e stabilire un programma di gestione ambientale per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti.

3. Attuazione e funzionamento. In questa fase l’organizzazione deve:

  • definire ruoli e responsabilità per assicurare che i requisiti del sistema di gestione siano applicati e mantenuti;
  • formare e sensibilizzare tutto il personale la cui attività può provocare un impatto significativo sull’ambiente;
  • assicurare le comunicazioni interne fra le diverse funzioni dell’organizzazione e rispondere alle richieste provenienti da soggetti esterni;
  • tenere sotto controllo tutta la documentazione inerente il sistema;
  • identificare e controllare tutte le attività associate agli aspetti ambientali significativi;
  • stabilire procedure per rispondere alle potenziali situazioni di emergenza al fine di ridurre l’impatto sull’ambiente che ne può conseguire.

4. Verifica. In questa fase l’organizzazione deve:

  • sorvegliare e registrare regolarmente tutte le attività che possono avere un impatto significativo sull’ambiente;
  • individuare le non conformità ed attuare le eventuali azioni correttive e/o preventive;
  • realizzare periodicamente verifiche del sistema di gestione ambientale per determinare se è conforme ai requisiti richiesti dalla norma.

5. esame della Direzione. Sulla base dei risultati delle prestazioni ambientali la Direzione dell’organizzazione riesamina periodicamente il sistema di gestione, per assicurasi che continui ad essere adeguato ed efficace.

L’allestimento del sistema di gestione ambientale si conclude con la certificazione del sistema ad opera di un Ente Terzo accreditato. Gli Enti di Certificazione devono essere accreditati da un organismo riconosciuto, per garantire il corretto funzionamento del sistema di certificazione.

In Italia tale organismo è ACCREDIA, riconosciuto dallo Stato per l’accreditamento ed il Controllo degli Enti di certificazione

Iter di certificazione.

  • l’organizzazione invia all’Ente di Certificazione la domanda di certificazione corredata dalla documentazione del sistema (manuale, procedure);
  • l’Ente di Certificazione controlla la documentazione (può eventualmente chiedere delle integrazioni) e costituisce il Gruppo di verifica;
  • l’Ente di Certificazione può effettuare una visita preliminare per individuare gli eventuali problemi del sistema e dare all’organizzazione il tempo di risolverli prima della visita di certificazione;
  • il gruppo di verifica effettua la visita di certificazione che si conclude con la stesura di un rapporto dove si evidenziano l’esito della verifica e le eventuali non conformità riscontrate;
  • il rapporto della verifica viene esaminato dal Comitato tecnico dell’Ente di Certificazione e se l’esame è positivo, l’Ente rilascia un certificato di conformità alla norma ISO 14001. La certificazione ha validità triennale e durante tale periodo, l’organizzazione è soggetta a visite di sorveglianza annuali.

IL REGOLAMENTO CE 1221/2009 EMAS III

Il regolamento CE 1221/2009 EMAS III, in vigore dall’11 gennaio del 2010 prevede la realizzazione di un sistema di gestione ambientale mediante i seguenti passaggi:

  • Redazione di una ANALISI AMBIENTALE INIZIALE
  • Redazione di un sistema di gestione in accordo alla Norma UNI EN ISO 14001
    • Requisiti generali
    • Politica ambientale
    • Pianificazione
    • Attuazione e funzionamento
    • Controlli e azioni correttive
    • Riesame della direzione
  • Redazione di una DICHIARAZIONE AMBIENTALE (documento che fornisce al pubblico e ad altri soggetti interessati, informazioni sull’impatto e sulle prestazioni ambientali dell’organizzazione)

Il Regolamento EMAS prevede l’istituzione di due organismi:

  • l’organismo competente, che ha il compito di registrare le organizzazioni e ha anche il potere di sospendere la registrazione;
  • l’organismo di accreditamento dei verificatori ambientali, che accredita  e controllo l’operato dei verificatori.

In Italia l’organismo competente è il Comitato Ecoaudit Ecolabel, sezione EMAS (istituito presso il ministero dell’Ambiente), supportato da ISPRA, riveste sia il ruolo di organismo competente che di organismo di accreditamento.

Inserimento dell’organizzazione nel Registro Europeo delle Organizzazioni EMAS:

  • Visita di ispezione da parte del verificatore ambientale accreditato che deve accertare la conformità del sistema di gestione ambientale a tutti i requisiti previsti dal Regolamento EMAS III;
  • se l’esito della verifica è positivo, il verificatore convalida la dichiarazione ambientale;
  • trasmissione della dichiarazione ambientale e della documentazione correlata, all’organismo competente (Comitato Ecoaudit Ecolabel, sezione EMAS);
  • il Comitato Ecoaudit Ecolabel, col supporto dell’ISPRA, verifica la sussistenza di tutti i requisiti;
  • in caso di esito positivo della verifica, il comitato inserisce l’organizzazione nel Registro Europeo delle organizzazioni EMAS. La Registrazione EMAS può essere rinnovata per un periodo massimo di tre anni con la convalida annuale della dichiarazione ambientale e prevede l’utilizzo di un Logo EMAS.

Le novità del Regolamento CE 1221/2009 EMAS III rispetto al Regolamento CE 761/2001 EMAS II possono essere così schematizzate

  1. Il nuovo Regolamento obbliga le organizzazione a riportare nella dichiarazione ambientale un set minimo di indicatori chiave riguardanti l’efficienza energetica, l’efficienza dei materiali, l’uso di acqua, i rifiuti, le emissioni e la biodiversità (Allegato III).
  2. L’EMAS III introduce una attività di benchmark, mediante utilizzo di linee guida, per ogni settore di riferimento, inerenti le migliori pratiche disponibili a cui le organizzazioni dovranno obbligatoriamente riferirsi.
  3. Il nuovo Regolamento si apre ad un mercato globale, ovvero la registrazione potrà essere conseguita e riconosciuta anche alle organizzazioni operanti al di fuori della UE.
  4. EMAS III introduce delle novità circa le modalità di diffusione della dichiarazione ambientale, ovvero entro un mese dall’a mese dall’avvenuta registrazione o dall’avvenuto rinnovo/aggiornamento, l’organizzazione dovrà mettere a disposizione del pubblico la dichiarazione ambientale o gli eventuali aggiornamenti (Allegato VI).
  5. Viene eliminata la versione 2 del logo, quella riportante la dicitura “informazione convalidata” sostituita dalla dicitura “gestione ambientale verificata” contenente il numero di registrazione Nel caso in cui la registrazione sia relativa a più siti, questi devono essere chiaramente indicati. Forma, dimensioni e colori del logo EMAS restano invariati.

DIFFERENZE TRA ISO 14001 ED EMAS

La norma ISO 14001 ed il Regolamento EMAS sono i due standard dedicati alla certificazione ambientale e, come tali, rappresentano il riferimento per le organizzazioni che, attraverso una migliore gestione ambientale, vogliono garantire una migliore visibilità ed una maggiore competitività sul mercato.

Entrambi, seppure con alcune differenze, sono stati individuati dall’Unione europea quali mezzi principali per contribuire ad uno sviluppo sostenibile delle attività produttive, attraverso il superamento della logica dell’emanazione di normative cogenti e la responsabilizzazione diretta delle organizzazioni e degli operatori economici.

Caratteristica comune ad entrambi gli strumenti è la volontarietà. Le differenze tra i due strumenti, in passato numerose, si sono ridotte notevolmente con l’incorporamento della ISO 14001:2004 nel Regolamento EMAS.

ISO 14001 EMAS III
Standard Di gestione ambientale Di gestione e prestazione ambientale
Atto Norma tecnica internazionale Regolamento europeo
Validità Internazionale Prevalentemente Europea
Ottenimento Certificazione Registrazione
Procedimento Verifica ispettiva del SGA ad opera di un organismo privato che rilascia la certificazione Verifica ispettiva e validazione della Dichiarazione Ambientale da parte di Verificatori Ambientali Accreditati, con registrazione da parte dell’Organismo Pubblico Competente
Convalida L’ente di certificazione è un soggetto privato, accreditato da un soggetto privato (ACCREDIA) Il verificatore è un soggetto privato, ma è accreditato da un’istituzione pubblica (il Comitato Ecoaudit Ecolabel); le attività di istruttoria e verifica sono svolte da ISPRA che opera in collaborazione con il ACCREDIA per le parti comuni tra EMAS ed ISO 14001
L’ente di certificazione è un’organizzazione che risponde alla norma UNI CEI EN 45012 e opera nel suo settore di competenza Il verificatore può essere un’organizzazione che opera solo nei settori per i quali è specificatamente accreditato dal Comitato Ecoaudit Ecolabel)
Obiettivo Miglioramento continuo del SGA Miglioramento continuo delle prestazioni ambientali
Destinatari principali Mercato Opinione pubblica, pubblica amministrazione
Comunicazione esterna Facoltativa Obbligatoria verso tutte le parti interessate, in forma chiara e coerente, mediante la Dichiarazione Ambientale, da aggiornare annualmente
Documentazione Politica Ambientale; Analisi Ambientale Iniziale facoltativa; Manuale; Procedure di Sistema Politica Ambientale; Analisi Ambientale Iniziale obbligatoria; Manuale; Procedure di Sistema; Dichiarazione Ambientale obbligatoria

L’esistenza di differenze tra i due strumenti è, comunque, di carattere costituzionale: la registrazione EMAS riveste, infatti, un ruolo di eccellenza nella gestione ambientale, che le viene conferito dagli specifici contenuti che la contraddistinguono, vale a dire l’obbligo di effettuare l’Analisi Ambientale Iniziale e la Dichiarazione Ambientale. L’Analisi Ambientale Iniziale denota un maggior rigore nel delineare il contesto ambientale nel quale l’organizzazione opera e dalla quale emerge l’intento di EMAS di indirizzare l’azienda verso il miglioramento continuo della proprie prestazioni ambientali; la Dichiarazione Ambientale evidenzia l’elevato grado di rilevanza esterna attribuita alle azioni di protezione dell’ambiente, messe in atto dall’organizzazione.

Mentre la ISO 14001 mira essenzialmente alla regolamentazione delle attività ambientali all’interno della struttura aziendale, EMAS si fa carico di trasmettere e comunicare all’esterno dell’ambito dell’organizzazione le modalità gestionali seguite ed i relativi risultati ambientali.

Va inoltre sottolineato come il coinvolgimento di una struttura pubblica quale decisore finale per l’ottenimento della registrazione a fronte di una Dichiarazione Ambientale validata, nonché il carattere pubblico della Dichiarazione stessa, che dovrebbe impegnare l’organizzazione all’effettivo raggiungimento degli obiettivi in essa indicati, facciano di EMAS uno strumento preferibile in termini di garanzie e di credibilità, anche se più oneroso in termini economici, temporali e di risorse impiegate.

A fronte di tutto ciò sarà, dunque, l’organizzazione a dover valutare, in termini strategici, la convenienza di:

  • ottenere unicamente la certificazione ambientale ISO 14001;
  • ottenere in un primo momento la certificazione ISO 14001 e successivamente registrarsi EMAS;
  • raggiungere direttamente la registrazione EMAS.

I VANTAGGI DI UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

Tutelare l’ambiente costa!”, potrebbe risuonare l’affermazione spontanea di ogni imprenditore sull’argomento. In realtà la realizzazione di un sistema di gestione ambientale non può essere considerata soltanto un fattore di costo, ma devono essere tenuti in considerazione i numerosi vantaggi economici che si rilevano nel medio periodo. Se da un lato la riduzione degli impatti (ad es. rifiuti, emissioni, scarichi) e la maggiore certezza del rispetto della normativa ambientale, con il conseguente minor rischio di contenziosi, possono dare un tornaconto immediato, dall’altro il risparmio di materie prime, di energia o la riduzione dei rifiuti hanno notevoli effetti positivi sui costi di fornitura e di smaltimento, benefici incrementabili di anno in anno. L’adozione di un sistema di gestione ambientale, infatti, permette all’azienda di riorganizzare in modo più efficiente tutte le proprie attività, definendo in modo più chiaro le competenze dei dipendenti, rendendo capillare l’attività di monitoraggio e di controllo dei consumi, ed infine puntando sugli aspetti ambientali che risultano rilevanti per l’organizzazione.

Indubbi sono poi i vantaggi di immagine, derivanti da una gestione ambientale certificata, da parte di un’opinione pubblica favorevole verso la propria attività imprenditoriale. Le aziende che arrecano impatti sul territorio con stabilimenti di produzione od impianti, infatti, suscitano immancabilmente effetti di apprensione e di continuo discredito sul modo di operare, che possono arrivare ad arrecare gravi danni economici ad un’impresa, con limitazioni di orario, continue visite ispettive da parte degli enti di controllo, o, addirittura, fermi impianto a tempo indeterminato. La garanzia apportata da un efficiente sistema di gestione ambientale, oltre che migliorare i rapporti con le autorità delegate alla vigilanza, può mitigare e risolvere queste problematiche.

Infine è sempre più frequente trovare nuovi incentivi di tipo economico od amministrativo alle imprese che operano con un sistema di gestione ambientale certificato o registrato EMAS.

TABELLA 1. I vantaggi della certificazione ambientale
Vantaggi a breve termine Vantaggi a medio termine
controllo e mantenimento della conformità legislativa maggiore competitività sui mercati
migliore efficienza aziendale con probabile riduzione dei costi (riduzione del consumo di materie prime, dei consumi di acqua, riduzione dei costi energetici) incremento del valore dell’azienda
riduzione dei rischi (esposizioni finanziarie da incidenti) gestione sistematica dei problemi ambientali
riduzione dei premi assicurativi facilitazione degli approvvigionamenti e negli appalti
facilitazione linee di credito (molte banche ormai finanziano con agevolazioni particolari aziende che possiedono la certificazione ambientale) semplificazioni burocratiche/amministrative
miglioramento della relazione con il pubblico
miglioramento dell’immagine aziendale
migliore rapporto con le autorità

Ringraziamo l’autore Dr. Geol. Paolo Montin per il prezioso contributo.
www.geosolution.it

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Mariano Fabris

Consulente e Resp. Tecnico in Materia di Gestione Rifiuti Cat 1,4,5,8 Preposto per il Trasporto Nazionale e Internazionale su strada di Merci.

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