Rifiuti elettronici: tracciabilità e raccolta a domicilio

Ecolight lancia un nuovo servizio per le aziende
Con “Fai Spazio” il consorzio che unisce oltre 1.500 imprese garantisce il recupero dei RAEE e una rete di raccolta su tutto il territorio nazionale

Garantire il corretto trattamento dei RAEE e contrastare il traffico illecito dei rifiuti elettronici con una completa tracciabilità. Ecolight – consorzio per la gestione dei RAEE, delle pile e degli accumulatori – presenta “Fai Spazio”, il nuovo servizio dedicato alle aziende per la raccolta e il recupero dei rifiuti elettronici. «Mettiamo a diposizione delle imprese la nostra esperienza nella gestione dei RAEE, ovvero i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, assicurando un servizio capillare di raccolta su

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Sistri: i ministri annunciano la sospensione definitiva. Ma Selex non ci sta

Il Sistri potrebbe essere sospeso, ma cosa succederà poi? Esiste già un’alternativa? A quanto pare no, ma l’Ue impone di mettere a punto un sistema per la tracciabilità dei rifiuti.

Sono ormai anni che l’entrata in vigore del Sistri viene continuamente rimandata. Di slittamento in slittamento siamo a metà 2012 e, a quanto pare, il sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti non è ancora pronto per essere utilizzato dalle imprese iscritte.

Stiamo parlando di oltre 300 mila realtà, che hanno in questi anni subito proroghe continue e l’incubo di notizie date e poi smentite. L’ultima in ordine di tempo è stata quella della piena operatività del Sistri a partire dal prossimo 1 luglio, ma adesso pare proprio che questa data non sarà confermata.

Non solo. Stavolta non si parla dell’ennesimo slittamento, ma di

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SISTRI sospeso? Un SISTRI bis in arrivo? Le novità nel decreto sviluppo

Il 13 Giugno segna più o meno la metà del mese, e chi è alle prese con la gestione dei rifiuti sa bene che era ormai agli sgoccioli il tempo per il Ministero dell’Ambiente per decidere cosa fare del SISTRI? Salvarlo? Prorogarlo? Dargli nuova vita? Farlo entrare in funzione e dare così corpo alle profezie Maya?

Alla fine sembra abbia prevalso il buon senso e nel decreto sviluppo che a breve verrà pubblicato, il SISTRI verrà sospeso per verifiche definitive.

I motivi della sospensione risiedono nell’analisi condotta dalla DigitPA, che ha consegnato le proprie conclusioni al Ministero dell’Ambiente il 16 Maggio 2012.

Il parere del DigitPA, solleva problemi in merito alle procedure che sono state seguite da

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I Rifuti Sanitari nel nuovo decreto sviluppo

Cosa cambia con il nuovo decreto sviluppo nella gestione dei Rifiuti Sanitari?

Sono in arrivo diverse novità nella gestione dei rifiuti, che verranno introdotte dal nuovo decreto sviluppo in fase di approvazione. In particolar modo l’ Art.57, detterebbe una semplificazione in materia di rifiuti a rischio infettivo, per tutte quelle attività, quali; Centri estetici, Tattuatori, centri per manicure, pedicure ecc …tutte aventi rifiuti pericolosi configurabili in aghi, siringhe ed oggetti taglienti venuti a contatto con il derma e quindi attribuibili al codice Cer 180103, ai i quali verrebbe permesso  il trasporto in conto proprio, con  l’obbligo di isrizione all’Albo Gestori ex art. 212, c.8, fino all’Impianto di termodistruzione per una quantità massima di 30Kg/Lt giorno.
La semplice compilazione e tenuta in ordine cronologico dei FIR (Formulario Identificazione Rifiuti) presso la sede dell’impresa produttrice, assolverebbe inoltre il compito della registrazione sul registro di carico e scarico di cui all’articolo 190 del Dl 3 aprile 2006, n° 152.
Una semplificazione che escluderebbe dal sistema di tracciabilità, ma per la sola gestione di questa tipologia di rifiuti, escludendone altri che vengono però comunque prodotti dagli stessi operatori e per i quali rimarrebbe l’obbligo di iscrizione al Sistri.
I servizi di raccolta già esistenti e che già garantiscono il ritiro, si vedranno costretti ad aprire ad ogni viaggio le schede Sitri per conto del cliente, che come è possibile immaginare, non provvederà in maniera autonoma al trasporto, dato che non lo faceva prima. Insomma  si esonera una categoria di produttori in merito ad una sola tipologia di rifuto, complicando di fatto il lavoro di altri per i quali rimane l’obbligo di iscrizione.

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