Analisi SWOT per la Valutazione Ambientale Strategica di piani e programmi

L’analisi SWOT, è un efficace strumento di pianificazione strategica utilizzata per valutare i punti di forza (Strengths), i punti di debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) di un intervento pianificatorio di ampio respiro.

L’analisi SWOT può essere utilizzata per la predisposizione di strumenti di gestione, organizzazione e promozione del territorio comunale come il Piano Urbanistico Comunale (PUC) e il Piano di Utilizzazione del Litorale (PUL)[1].

L’analisi SWOT deve essere approfondita mano a mano che si delinea l’architettura del piano (o dei piani) con l’obiettivo ultimo di prendere una “decisione” che può cambiare nel corso dei vari step di progettazione e revisione delle bozze di Piano prima della sua emissione, presentazione e adozione.
Perché l’analisi SWOT sia efficace, è necessario avere sin dall’inizio dell’attività pianificatoria ben chiaro sia a livello tecnico che politico quale sia l’obiettivo generale da raggiungere, ovverosia quale sia il più adeguato e ambientalmente compatibile scenario da tratteggiare per il breve e medio periodo; gli studi di settore, le proposte politiche e gli approfondimenti conoscitivi delle diverse categorie ambientali (aria, acqua, suolo, sottosuolo, popolazione, ecc.) debbono consentire di cambiare direzione e talora la prospettiva e l’approccio alla soluzione del <<problema pianificatorio>>.

L’analisi SWOT, più in generale, può riguardare l’ambiente interno o esterno di un’organizzazione.

Generalità sui fattori endogeni ed esogeni

Nell’ambito del Rapporto ambientale richisto dalla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) per piani e programmi, l’analisi SWOT deve essere effettuata per tenere conto dei fattori endogeni (punti di forza e punti di debolezza) nonché dei fattori esogeni (opportunità e minacce) del territorio e del sistema Ente[2].

L’analisi SWOT deve essere effettuata per tutte le categorie ambientali considerate; laddove necessario ciascuna categoria ambientale può essere suddivisa in sottocategorie, ovverosia in settori o indicatori di interesse pertinenti con la data categoria considerata, al fine di affinare la valutazione laddove si ritenga che il dato aspetto possa costituire un interessante elemento di valutazione e analisi critica per addivenire a una più ponderata decisione per un dato aspetto pianificatorio.

In tal senso si tiene a precisare che l’analisi tende naturalmente ad evolvere nel tempo, consentendo al soggetto tecnico – politico (avente l’onere di predisporre il piano o programma) di prendere decisioni ponderate facendo leva sui punti di forza del territorio minimizzando le debolezze di sistema, sfruttando al massimo le opportunità e cercando di adottare misure per proteggere l’ambiente e la comunità dalle prevedibili minacce (esogene).

Per ciascuna categoria ambientale possono essere descritti, in forma matriciale semplice, i punti di forza (risorse di cui la geografia del territorio – lato sensu – e il “sistema Ente” è dotato e che è già in grado o sarà in grado di utilizzare al meglio per raggiungere gli obiettivi perseguibili mediante gli strumenti di pianificazione (compresi i piani e programmi approvati ed attivi) i punti di debolezza (limiti interni del territorio e del “sistema” che ostacolano il raggiungimento degli obiettivi attesi) le opportunità (situazioni favorevoli nel “contesto esterno” al sistema, come ad esempio i piani sovraordinati, che favoriscono la strategia delineata nel piano) e le minacce (situazioni sfavorevoli nel contesto esterno al sistema che potenzialmente ostacolano la strategia e gli obiettivi tratteggiati nel piano).

Analisi delle strategie di azione

Di per sé la Matrice SWOT dei fattori endogeni ed esogeni non restituisce un risultato o un giudizio sulla bontà di un dato Piano, ma costituisce la base per addivenire alle scelte strategiche di Piano sulla base dell’analisi critica degli elementi della matrice.

Strategia S – O (punti di forza – opportunità);

consente di individuare nuove proposte di Piano in grado di sfruttare i punti di forza (S) del territorio e del sistema in relazione ai piani e programmi sovraordinati o a “realtà” insediate o insediabili nel territorio qualora si riesca a creare il presupposto per trattenerle a sé o promuoverne lo sviluppo (per es. la presenza di un polo tecnologico e di ricerca già insediato nel territorio è da considerarsi un punto di forza ma richiede una particolare attenzione a eventuali programmi di ricerca che vedano il Soggetto proponente il piano o programma quale partner attivo dei lavori di studio al fine di trattenere investimenti, creare occupazione a livello locale e beneficiare di immediate ricadute nel caso in cui il risultato delle ricerche sia spendibile – in primis – nel territorio cui si riferisce la VAS);

Strategia S – T (punti di forza – minacce);
consente di individuare e dunque sfruttare i punti di forza (W) del sistema (fattore endogeno) per difendersi dalle minacce (T) esterne (fattore esogeno) (per es. la scelta di individuare alcune spiagge poco frequentate a livello locale – ma di potenziale grande interesse per il sistema turistico – e di promuovere e creare le condizioni per una migliore viabilità e una loro più semplice accessibilità, accompagnata da un adeguato sistema di parcheggi e dalla possibilità di potervi assentire nuove concessioni demaniali consente di abbassare il carico antropico esterno associato, in taluni contesti litoranei, a un indebolimento dell’ecosistema ambientale);

Strategia W – O (punti di debolezza – opportunità):
consente di capire se e dove sia possibile eliminare le debolezze (W) del territorio – lato sensu – e del sistema (fattore endogeno) per attivare, mediante lo strumento di pianificazione considerato, nuove opportunità (O) di crescita e sviluppo basate – tra l’altro – sulle proposte dei piani sovraordinati (per es., si riconosce che una debolezza del sistema è rappresentata dalla scarsa disponibilità di piste ciclabili e si rileva altresì che il Piano dei Trasporti promuove e raccomanda la creazione di nuove piste ciclabili. Dall’analisi congiunta della morfologia del territorio comunale, del sistema viario principale e secondario, delle nuove direttrici di sviluppo, dall’individuazione delle aree da rendere maggiormente fruibili si può pervenire, nel piano o programma, al disegno di una rete di percorsi destinati alle biciclette interessante sia per dimensioni sia nodi collegati fra loro).

Strategia W – T (punti di debolezza – minacce):

consente di valutare la possibilità di predisporre “sistemi” di difesa strategica per evitare che i punti di debolezza (W) del territorio (fattore endogeno) vengano o possano essere acuiti ed aggravati dalle minacce (T) esterne (fattore esogeno). Se, per esempio, la fascia costiera è presa d’assalto nei giorni festivi e ciò costituisce una debolezza dell’intero sistema territoriale – ambientale, il Piano può prevedere un riordino degli accessi al mare e dei relativi sistemi di parcheggio, con sistemi di sbarramento (fisico e/o basato sul rilascio di pass) di talune strade che dovrebbe limitare l’accessibilità alle spiagge più esposte al degrado ove il carico antropico è giudicato insostenibile.
Conclusioni

L’analisi SWOT consente di ridisegnare il territorio e di programmarne gli usi futuri considerando i punti di forza e debolezza interni e le opportunità e minacce esogene, purché condotta da professionisti competenti in materia di pianificazione territoriale e valutazione di impatto ambientale.

L’analisi SWOT deve essere condotta di concerto con la parte politica e il supporto degli uffici dell’Ente proponente il piano o programma comunale, provinciale, regionale e finanche nazionale; essa consente di programmare e realizzare interventi di promozione e valorizzazione dell’ambiente e del territorio e con sicuri ritorni socio – economici per la popolazione.

Dott. Ing. Andrea Alessandro Muntoni

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Mariano Fabris

Consulente e Resp. Tecnico in Materia di Gestione Rifiuti Cat 1,4,5,8 Preposto per il Trasporto Nazionale e Internazionale su strada di Merci.

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