Sistri, UNATRAS Chiede una proroga di due anni

Il comunicato dell’associzione sul nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti: “contenuti e tempistica comporteranno un pesante aggravio di costi”

Leggiamo nella nota:

Unatras pur condividendo l’obiettivo di favorire una maggiore trasparenza sul flusso dei rifiuti, è contraria ai contenuti e alla tempistica del provvedimento, poiché questi determineranno un pesante aggravio di costi in tutte le imprese coinvolte nella filiera.
In particolare il mancato coinvolgimento dell’autotrasporto nei processi di progettazione e decisionali del Sistri ha di fatto determinato maggiori costi e una complessa operatività nel funzionamento del progetto stesso.
Da questo discende la necessità di rivedere la tempistica di entrata in vigore del progetto, attraverso anche una fase di sperimentazione che deve consentire di tarare le varie procedure e casistiche che inevitabilmente le aziende si troveranno ad affrontare.
Altro elemento di estrema criticità riguarda la non operatività del sistema per le aziende estere, fattore questo che metterà ancora più in difficoltà le imprese nazionali: questa ulteriore penalizzazione rischia di dare il colpo definitivo alle nostre aziende strangolate da una concorrenza estera sempre più forte.
E’ paradossale che il Ministero dell’Ambiente non abbia tenuto conto di questo aspetto, mancando quindi di salvaguardare e tutelare le imprese nazionali.
Unatras certamente apprezza le modifiche che il Ministero dell’Ambiente ha portato al progetto stesso, in particolare per gli interventi sulla doppia iscrizione tra pericolosi e non, per la modifica della tempistica delle comunicazioni, sui servizi intermodali, nonché sullo slittamento dei termini di iscrizione al sistema stesso, slittamento che però non risolve la impreparazione di questo segmento di imprese rispetto alla complessità del progetto.
In relazione a ciò Unatras ritiene assolutamente indispensabile procedere ad una proroga di almeno due anni del progetto proprio al fine di consentire all’autotrasporto di poter dare il proprio contributo alla riuscita del progetto stesso.

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Rifiuti Pmi e Sistri

Per le piccole e medie imprese l’entrata in vigore  del Sistri, il nuovo sistema per la tracciabilità dei rifiuti al quale dovranno adeguarsi entro fine anno, rischia di trasformarsi in un incubo: ritardi nell’istallazione delle black box, spese insostenibili per i piccolissimi, complicazione delle procedure burocratiche, collegamento telematico che funziona malissimo. A lanciare l’allarme è il segretario generale della Cna, Sergio Silvestrini, che in un’intervista a Italia Oggi fa il punto sulle problematiche legate alle nuove procedure

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Consegna dispositivi elettronici Sistri

Apprendiamo da fonti certe che ad oggi siamo solo all’80 per cento della distribuzione dei dispositivi che servono alle aziende per evitare di proseguire con le scritture contabili (formulari di identificazione dei rifiuti) e  al 70 per cento delle installazionei delle black box, che ricordiamo hanno presentato disfunzioni sia nel funzionamento sia nel collegamento. Il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti Sistri, mantiene la sua entrata in vigore al 1° Gennaio 2011.

Il sistema sarà solo telematico e saranno dunque applicate le sanzioni, anche e riscontriamo una non idonea assistenza alle segnalazioni sulle numerose anomalie relative al malfunzionamento dei dispositivi.

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Decreto 27 settembre 2010 Discariche

(Gu 1° dicembre 2010 n. 281) Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica.

Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con Il Ministro dello sviluppo economico e con Il Ministro della salute

Vista la direttiva 1999/31/Ce del Consiglio del 26 aprile 1999, relativa alle discariche dei rifiuti e, in particolare, l’allegato II;
Vista la decisione 2003/33/Ce del Consiglio del 19 dicembre 2002, che stabilisce criteri e procedure per l’ammissione dei rifiuti nelle discariche ai sensi dell’articolo 16 e dell’allegato II della direttiva 1999/31/Ce;
Visto il decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, recante attuazione della direttiva 1999/31/Ce relativa alle discariche di rifiuti e, in particolare, l’articolo 7, comma 5, che demanda ad un apposito decreto la definizione dei criteri di ammissibilità in discarica dei rifiuti;
Visto il regolamento (Ce) n. 850/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo agli inquinanti organici persistenti, e successive modificazioni;
Considerato che sono intervenute modifiche per quanto riguarda le metodiche analitiche relative ai rifiuti, con particolare riferimento alla Norma Uni 10802;
Considerato altresì che

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