SISTRI: IL CONTRIBUTO 2012 NON DEVE ESSERE VERSATO

Con l’avvicinarsi del 30 Novembre si è assistito ad una escalation di imprese pronte al pagamento del contributo SISTRI per l’anno 2012, ma non solo, in alcuni casi si è assistito anche a tentativi di iscrizione al SISTRI da parte di produttori di rifiuti che si lamentavano del fatto che il “call center” non rispondesse più, ed in altri casi ancora si è tentato di utilizzare il sistema SISTRI per adempiere ad obblighi normativi ormai sospesi.

Sembra quasi che ci si sia dimenticati di quanto fosse avvenuto qualche mese addietro quando tutte le aziende coinvolte dal SISTRI erano fortemente contrarie non solo al pagamento del balzello annuale ma anche al suo utilizzo. Eppure vi era l’obbligo non solo di versare il contributo SISTRI, ma anche di utilizzare congiuntamente il sistema informatico con quello cartaceo. Purtroppo in molti casi si riscontrava un sistema non funzionante, in altri sofisticati dispositivi USB non davano segni di vita ed in altri casi le

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Nuove disposizioni di legge per prevenire e reprimere la corruzione e l’illegalità nella pubblica amministrazione

Le nuove disposizioni di legge per prevenire e reprimere la corruzione e l’illegalità nella pubblica amministrazione sono sfociate nella forgiatura della legge 6 Novembre 2012 n. 190 recante le “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella P.A.

Dell’intero testo normativo, la parte che interessa maggiormente le aziende operanti nel settore dei rifiuti, è riportata all’articolo 1 comma 52 e il comma 77.

Sono definiti come settori esposti a maggior rischio di infiltrazione mafiosa:

a) trasporto di materiali a discarica per conto di terzi;

b) trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimento di rifiuti per conto di terzi;

c) estrazione, fornitura e trasporto di

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Albo Nazionale Gestori Ambientali: le principali novità per il 2013 presentate a Ecomondo

Ecomondo è giunto al termine della sua edizione 2012. Quest’anno, come negli anni precedenti, ho girovagato tra i padiglioni spulciando gli stand presenti alla ricerca di novità tecnologiche in grado di dare un valido supporto al riciclaggio dei rifiuti speciali. L’aria che si respirava spinge a credere che la ripresa economica sia ormai dietro l’angolo…
I dati relativi al numero di iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali
Quest’anno ho deciso di dedicare un’intera giornata ai seminari ed ai convegni tenutisi presso le varie sale della fiera. Nonostante siano stati tutti interessanti, ed hanno rappresentato uno spunto per il proseguo del mio lavoro, in questo articolo vorrei illustrare le principali novità che nel corso del 2013 potremmo vedere introdotte dall’Albo Nazionale Gestori Ambientali.
All’incontro erano presenti il Presidente Onori, l’Avvocato Morigi, ed il Dott. Casadei che hanno illustrato i dati statistici dell’Albo, le modifiche introdotte nel corso del 2012 e quelle che verranno introdotte il prossimo anno, e le possibili modifiche al regolamento dell’Albo Gestori Ambientali che potrebbe semplificare ulteriormente la vita delle aziende.
Innanzitutto un dato importante:nel corso degli ultimi 4 anni è stato osservato un incremento degli iscritti alla categoria Light o semplificatissima (ai sensi dell’art. 212 comma 8 D.lgs. 152/2006) ossia quella

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TERRE E ROCCE DA SCAVO. Nuovo “vocabolario” da utilizzare per dare corretta attuazione alle disposizioni regolamentari recate dal D.M. 161/2012

Nella Gazzetta Ufficiale n. 221 del 21 settembre 2012 è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 10 agosto 2012, n. 161 col quale si emana ed approva il “Regolamento recante la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo”.

Il Regolamento che disciplina l’utilizzazione delle terre e rocce da scavo stabilisce, sulla base delle condizioni previste al comma 1, dell’articolo 184-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006 e s.m.i., i criteri qualitativi da soddisfare affinché i materiali di scavo, come definiti all’articolo 1, comma 1, lettera b) del D.M. 161/2012, siano considerati sottoprodotti e NON RIFIUTI ai sensi dell’articolo 183, comma 1, lettera qq) del decreto legislativo n. 152 del 2006 e s.m.i.

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